Linea 40 – Savona Finalborgo – domenica 11 febbraio – l’autobus perde gasolio al Malpasso. Non fa più notizia l’ultima “avventura” di un autobus della Tpl; ormai ci siamo abituati. A tener banco ci sono gli autobus dell’India, quelli che vedi stracarichi di individui e valige fin sulla copertura: catorci gli uni catorci i nostrani.
Numero dipendenti 429. Numero mezzi di linea 203. Età media 10,69 Km TPL (da contratto di servizio) 8.395.529 Km turismo 384.302 Comuni servizio scuolabus 9 Numero servizi di scuolabus 21. Martedì scorso ai malcapitati viaggiatori della linea Tpl Sassello-Savona è accaduto l’ennesimo guaio. Il racconto di un testimone
“Il pullman perdeva acqua durante il tragitto e l’autista è stato costretto a fare due tappe (o tappi, a seconda, ndr) per mettere acqua nel radiatore con una bottiglia di plastica rifornita alle fontanine di due diversi paesi.
Poi ad Albisola-Pace i passeggeri sono stati trasferiti su un autobus della linea 7. In officina ci sono solo tre tecnici e adesso che viene l’inverno l’appalto per la sostituzione degli pneumatici non è ancora stato rinnovato. Riuscirà TPL a partecipare alla gara regionale per la gestione del servizio dei trasporti pubblici?”
È notizia dei giorni scorsi che la Regione fornirà 14 pullman nuovi a Tpl Savona, per una spesa complessiva di 3 milioni e mezzo. La Regione farà una scelta lungimirante (autobus elettrici) oppure sceglierà altri pullman crematori?
Savona – Un blitz della rappresentanza sindacale e dei rappresentanti della sicurezza nel deposito mezzi di Savona, Finale e Cisano, per verificare la condizione dei mezzi, anche a fronte del recente episodio in cui un autobus di Tpl ha perso le ruote mentre viaggiava. Nella giornata dello sciopero, indetto da Cgil, Cisl, Uil e Faisa, per il mantenimento pubblico dell’azienda di trasporto provinciale, i lavoratori si sono dati appuntamento nelle tre sedi, che ospitano i mezzi viaggianti. L’obiettivo: verificare lo stato dei bus, accanto ai tecnici delle officine che, come ogni mattina, svolgevano il proprio lavoro.
Il bilancio, tra luci e ombre, ha messo in evidenza un parco mezzi vecchio, dove le maggiori problematiche toccano soprattutto gli autobus del ponente. «Alcuni autobus, senza i dovuti interventi, che sono stati effettuati in loco prima della partenza, non avrebbero superato il collaudo così com’erano. Si tratta di un controllo che, d’ora in avanti, ripeteremo in più occasioni», il commento della Rsu e della Rls.
Sul piede di guerra, soprattutto, i lavoratori del deposito di Cisano. «Alle 4.30 eravamo in quaranta dipendenti per svolgere il controllo – spiega Massimo Nari, Cgil-. Abbiamo verificato l’efficienza degli autobus controllando alcuni parametri: il battistrada delle gomme e il livello di usura; lo stato delle luci e dei fari; la presenza di spie sul cruscotto e dell’impianto frenante». Per quel che riguarda i mezzi del ponente, nel deposito di Cisano, «è stata cambiata una batteria; sono stati sostituiti svariati fari; sono state segnalate alcune spie accese, che segnalano anomalie nel sistema “abs”. Tre mezzi sono stati sostituiti e non usciranno sino alla completa risistemazione – ha aggiunto Nari -. Il personale delle officine è ridotto all’osso. Per questo abbiamo organizzato il sopralluogo: per controllare de visu lo stato dell’arte».
A Legino un mezzo non è partito ed è stato sostituito. «Grazie al lavoro dei meccanici – spiega Ermanno Chiapparo della Faisa – nel deposito di Legino sono state effettuate le sostituzioni necessarie su cinque mezzi per quel che riguarda luci e frecce. Permangono problematiche al riscaldamento in più autobus, ma anche all’elettronica con la segnalazione costante di spie accese sul cruscotto, che meriterebbe un approfondimento».
Controlli anche nel deposito di Finale. «Abbiamo fatto sostituire gli anabaglianti a un mezzo – spiega Paolo Napolitano, Cgil- e abbiamo effettuato un check up di sei mezzi grandi, sei daily e due mezzi di media dimensione. Alcune macchine sono vetuste: risalgono ancore agli acquisti precedenti alla fusione con Sar». «Con questa azione – dicono – abbiamo voluto far sapere all’azienda che i lavoratori ci sono e vogliono preservare Tpl. Vogliamo sapere che cosa ci aspetterà e, con la gara pubblica, quale sarà il nostro futuro», il commento all’azione di sciopero che, per il personale viaggiante, ha raggiunto l’80 per cento di adesione. «Il dato complessivo dello sciopero, secondo i nostri dati, si assesta sul 72 per cento – il commento di Elisabetta Andreis, Responsabile di esercizio di Tpl-. Per quel che riguarda il sopralluogo dei sindacati, ricordiamo che le officine effettuano il proprio lavoro con competenza, ogni giorno, per assicurare la sicurezza dei mezzi. Se i sindacati forniranno una relazione del lavoro, la valuteremo».
La TPL con i suoi numeri; i mezzi vetusti ogni anno che passa diventano sempre più catorci, il personale che va in quiescenza, per via dei costi, non viene rinnovato ma sostituito con personale di ripiego.
TPL Linea S.r.l. (Trasporti Ponente Ligure) è la società generata dalla fusione per incorporazione delle società ACTS Linea S.p.A. e SAR TPL S.p.A. a seguito dell’approvazione, da parte delle rispettive Assemblee dei Soci, del percorso di unificazione delle due società operative; il 30 dicembre 2009 è stata così costituita TPL Linea S.r.l. tramite il conferimento delle azioni di ACTS Linea e SAR TPL S.p.A.
L’iter amministrativo si è concluso formalmente il 1 luglio 2010 con l’incorporazione dei due bracci operativi da parte di TPL Linea S.r.l. ed i Soci della nuova società erano ACTS S.p.A., SAR S.p.A. e GTT S.p.A.; dal 1° settembre 2013 ACTS S.p.A. ha incorporato SAR S.p.A. riducendo i soci di TPL Linea alle sole ACTS S.p.A. e GTT S.p.A.
In data 30 giugno 2016, in ottemperanza a quanto stabilito dalla Legge n. 190/2014 ed in un’ottica di razionalizzazione dei costi, si è concluso l’iter di fusione per incorporazione di ACTS Spa in TPL Linea Srl, per cui ad oggi esiste un’unica Azienda esercente il trasporto pubblico locale nella Provincia di Savona, con la seguente composizione:
Elenco soci |
Percentuale di partecipazione |
Elenco soci |
Percentuale di partecipazione |
Provincia Savona | 34.263% | Comune Quiliano | 0.397% |
Comune Savona | 28.915% | Comunità Montana Ponente Savonese | 0.253% |
GTT spa | 12.240% | Comune Millesimo | 0.225% |
Comune Finale Ligure | 4.335% | Comune Villanova d’Albenga | 0.174% |
Comune Alassio | 2.253% | Comune Calizzano | 0.171% |
Comune Albenga | 2.188% | Comune Boissano | 0.144% |
Comune Varazze | 1.764% | Comune Toirano | 0.141% |
Comune Loano | 1.398% | Comune Cisano sul Neva | 0.134% |
Comune Vado Ligure | 1.304% | Comune Carcare | 0.125% |
Comune Pietra Ligure | 1.268% | Comune Casanova Lerrone | 0.085% |
Comune Cairo Montenotte | 1.120% | Comune Garlenda | 0.080% |
Comune Albissola Marina | 0.898% | Comune Bardineto | 0.073% |
Comune Albisola Superiore | 0.818% | Comune Stelanello | 0.065% |
Comune Borghetto | 0.807% | Comune Giustenice | 0.059% |
Comune Celle | 0.762% | Comune Noli | 0.040% |
Comune Laigueglia | 0.713% | Comune Magliolo | 0.034% |
Comune Ceriale | 0.709% | Comune Balestrino | 0.034% |
Comune Andora | 0.681% | Comune Cengio | 0.027% |
Comune Borgio Verezzi | 0.573% | Comune Arnasco | 0.026% |
Comune Spotorno | 0.460% | Comune Vendone | 0.020% |
Comune Stelanello | 0.065% | Comune Orco Feglino | 0.007% |
Comune Giustenice | 0.059% | Comune Calice | 0.007% |
Comune Noli | 0.040% | Comune Sassello | 0.007% |
Comune Magliolo | 0.034% | Comune Tovo San Giacomo | 0.006% |
Comune Balestrino | 0.034% | Comune Pontinvrea | 0.004% |
Comune Cengio | 0.027% | Comune Plodio | 0.004% |
Comune Arnasco | 0.026% | Comune Roccavignale | 0.004% |
Comune Vendone | 0.020% | Comune Murialdo | 0.002% |
Comune Altare | 0.019% | Comune Stella | 0.002% |
Comune Caprauna | 0.019% | Comune Mioglia | 0.001% |
Comune Zuccarello | 0.017% | Comune Mallare | 0.001% |
Comune Erli | 0.016% | Comune Pallare | 0.001% |
Comune Castelbianco | 0.016% | Comune Cosseria | 0.001% |
Comune Nasino | 0.015% | Comune Piana Crixia | 0.001% |
Comune Castelvecchio di Roccabarbena | 0.014% | Comune Giusvalla | 0.001% |
Comune Onzo | 0.014% | Comune Osiglia | 0.001% |
Comune di Alto | 0.014% | Comune Bormida | 0.001% |
Comune di Testico | 0.012% | Comune Rialto | 0.001% |
Comune di Dego | 0.009% | Comune Vezzi Portio | 0.001% |
Comune Bergeggi | 0.007% | 100.000% |
Quello che oggi succede alla TPL è una situazione provocata dalla progressiva riduzione dei contributi del governo e degli enti locali per il trasporto pubblico, come ampiamente stigmatizzato dai vertici della stessa TPL già a partire dal 2012 attraverso la pubblicazione del <<Contratto di Servizio – TPL linea – 2012 e dal TPL Bilancio 2016>>. Già a suo tempo si parlava di tagli a quelle tratte che non erano remunerative e nei confronti di quei Comuni che erano, nel tempo, <<morosi>>; qui di seguito alcuni articoli di stampa che nei primi mesi del 2017, citavano questa riduzione:
La Stampa Pubblicato il 24/02/2017 by ERMANNO BRANCA – SAVONA Riduzione dei chilometri percorsi dai bus, affidamento di alcune linee in sub concessione e aumento degli abbonamenti di 3 euro al mese. Questa la strada che probabilmente verrà scelta dai soci di Tpl per salvare l’azienda e il servizio pubblico in attesa del nuovo appalto dei trasporti. Senza questi interventi, come ha spiegato ieri il presidente Strinati in commissione consiliare, l’azienda a luglio non sarebbe più in grado di pagare gli stipendi. Una situazione provocata dalla progressiva riduzione dei contributi del governo e degli enti locali per il trasporto pubblico. Le altre ipotesi erano più drastiche e prevedevano il taglio di quasi 900 mila chilometri l’anno che avrebbe comportato una forte perdita nella qualità del servizio. La soluzione su cui stanno lavorando Tpl e i soci azionisti è invece più equilibrata. Nel dettaglio prevede oltre all’aumento del costo dell’abbonamento di 3 euro, l’affidamento in sub concessione a un’altra azienda pubblica (Smc) alcuni linee dell’entroterra di Albenga per un totale di 285 mila chilometri. Il costo di affidamento del servizio a un’altra azienda pubblica che ha però contratti di lavoro meno onerosi, sarebbe di 480 mila euro. Altri 181 mila chilometri di linee verranno invece tagliati in alcuni Comuni come Savona, Albenga, Finale e Borgio Verezzi che hanno ridotto i contributi rispetto a quanto prevedeva l’accordo suppletivo del 2012. In totale il risparmio di gestione sarebbe di 750 mila euro. Tutto questo consentirebbe di assumere 13 persone per compensare in parte i 29 prepensionamenti del piano regionale. Altre 8 sarebbero assunte a tempo determinato. Con questi provvedimenti Tpl non subirebbe penalizzazioni nel rapporto tra il personale e i turni di lavoro e questo consentirebbe anche di migliorare lo smaltimento delle ferie arretrate. Pubblicato il 22/01/2017 by ELENA ROMANATO – SAVONA E’ la terza proposta del piano industriale presentato da Tpl quella che la Provincia intende proporre ai sindaci negli incontri previsti nei prossimi giorni. La terza soluzione del «Piano tecnico finanziario organizzativo» elaborato dal cda di Tpl prevede un sistema misto di tagli di alcune linee e sub concessione di quelle minori. Il taglio sarebbe su 181 mila chilometri di linee suddivise tra i Comuni che hanno ridotto il contributo a Tpl rispetto a quanto stabilito nell’Accordo suppletivo. Sarebbero poi dati in appalto 285 mila chilometri di servizio. C’è poi la soluzione, slegata dalle altre tre ipotizzate dal cda, che prevede un aumento di 3 euro sugli abbonamenti e che Palazzo Nervi vorrebbe evitare con il sistema misto di tagli ad alcuni percorsi e linee in appalto. Le altre due opzioni del Piano prevedono il solo taglio delle linee per 868 mila chilometri o il sub-affido di 900 chilometri circa di linee. Il Piano prevede 29 prepensionamenti e dieci assunzioni a tempo determinato. La riorganizzazione del servizio si rende necessaria per il taglio ai contributi di Regione e Provincia (per circa 1,2 milioni di euro) e dovrà passare all’approvazione dei soci (i Comuni, Provincia e Gtt) ed essere sottoposta ai sindacati. Savonanew 22 febbraio 2017 Ci sono dei cambiamenti infatti per il nuovo piano TPL per garantire liquidità all’azienda: rispetto a quello approvato dai soci e dai sindacati che prevedeva l’aumento di 3 euro degli abbonamenti e di 20 centesimi sui biglietti (costo 1,50 euro) a partire dal 3 aprile, e il taglio di circa 180 mila chilometri di linee, nel nuovo piano illustrato ieri emerge che TPL prevede di fare un ulteriore taglio alle linee di 700 mila chilometri. Inoltre saranno ridotte le assunzioni e una decina di lavoratori non saranno sostituiti. Il secolo xix 24 febbraio 2017 Savona – Chi viaggia sui bus di Tpl, dal prossimo aprile, dovrà rivedere le proprie abitudini. Prende forma il piano di razionalizzazione, proposto dall’azienda e, ora, sottoposto ai Comuni soci. Ieri è stata la volta del socio più importante, Savona. In una commissione consiliare assai partecipata, dove tra il pubblico spiccavano le bandiere dei sindacati e degli autisti contrari alla privatizzazione, il presidente dell’azienda, Claudio Strinati, ha riassunto il piano. Ricordando che le tre proposte alternative hanno un unico obiettivo: salvare l’azienda e garantire gli stipendi ai lavoratori, a fronte del taglio complessivo di un milione e 600mila euro, imposto dagli enti pubblici, a loro volta vittime di scelte governative, che non investono sul trasporto pubblico. Se tutti i soci, i 69 Comuni della provincia, confermeranno l’ipotesi di Palazzo Sisto, gli effetti saranno ripartiti tra il taglio dei chilometri percorsi (meno 180mila) e il subaffitto di 285mila chilometri a una ditta esterna. Nel dettaglio, a “pagare” il taglio, in termini di riduzione del servizio, saranno i Comuni di Savona, Albenga e Finale: quelli, cioè, che non hanno confermato gli stanziamenti economici dello scorso anno. In particolare, per quel che riguarda il capoluogo, le linee 1 e 1/, che servono Villapiana, a partire dalle tre del pomeriggio passeranno a una frequenza oraria di 20 minuti e non più di 15 come oggi. Nessun ritocco per la linea 15, che serve stessa la zona. La linea 2/ (centro) verrà soppressa, per cui il servizio verrà coperto solo dalla 2, con passaggio ogni 30 minuti (oggi avveniva ogni 15 grazie all’alternanza con il 2/). Ancora, la linea 5 (ospedale), a partire dalle 17, passerà ogni 10 minuti, e non ogni 15, mentre 6 e 6/ (litoranea) avranno una frequenza di uno ogni 15 minuti (non più ogni 10). Per il 7 e 7/ (Albisola-Savona), nelle ore centrali del mattino e dalle 15, i bus passeranno ogni 20 minuti, mentre verrà rimodulata la linea 9 (Quiliano-Savona) con razionalizzazione nei festivi e nelle fasce di minor frequenza. Il taglio toccherà anche Cairo, in particolare sulla linea 61 Cairo-Savona, e Finale, sulla linea 40 Savona-Finale-Andora: in tutti i casi, verranno tolte 4 corse all’andata e 4 al ritorno nelle fasce meno utilizzate. Razionalizzazioni anche verso Varazze, soprattutto nei festivi e nelle fasce meno frequentate. |
Il problema dei tagli alle linee è dovuto principalmente per: “mancanza di introiti dovuti alle compartecipate, materiale rotabile obsoleto rasente il <<catorcio>>, crescita esponenziale dei controllori e non personale addetto alle manutenzioni ed alla guida, personale in quiescenza e non sostituito con nuove assunzioni, crescita stipendi al personale non viaggiante, oggi giorno più che mai sbandierato”, era presente [il problema] già nei primi anni del 1990. La linea Savona – Vezzi Portio, e viceversa, con transito a Bergeggi, non aveva corse nei giorni infrasettimanali festivi e nei giorni festivi; nel periodo invernale le scadenze orarie di transito erano “ballerine” e sovente venivano stoppate a Bergeggi [forse che Bergeggi aveva più Santi in Paradiso]. Medesima sorte avevano le “corse” verso Segno, sovente fermate a Sant’Ermete.
Forse perché sia a Vezzi che a Segno, di abitanti e di abitanti residenti, per l’ACTS, non c’è ne erano o meglio non erano presenti in numero sufficiente per giustificare il mantenimento di una linea. Forse perché pensavano che nei giorni festivi, le persone o si muovevano con l’auto di proprietà oppure se ne stavano rintanate in casa; forse perché a chi abita in mezzo ai “bricchi” non interessa il mare, oppure ……..gli abitanti, residenti e turisti erano, come spesso accade in Liguria, considerati di serie B. Intanto, sono state dure le contestazioni rispetto all’ipotesi di esternalizzazione, ovvero di affido ai privati, di una parte del chilometraggio. Alla luce di quanto sopra detto, gli utenti traggano le dovute conclusioni.
Alesben B.