Un’analisi senza precedenti della popolazione ligure e Savonese affidata ad un esperto di statistiche ed elaborazioni dati: l’ing. Paolo Forzano. “La popolazione in un certo momento è evoluzione di quella del momento precedente: nascite, morti, immigrazione, emigrazione sono i principali fenomeni che regolano ed indicano come la popolazione cambia nel tempo”, esordisce Forzano nel suo studio. E’ difficile avere un giusto meccanismo evolutivo stabile perchè la situazione geopolitica cambia nel tempo, ma così come per le previsioni del tempo, si può fare una previsione che è tanto più correytta quanto meno si spinge avanti nel tempo. l’Istat si occupa anche di questo. Previsione della popolazione nel prossimo futuro, ho dunque analizzato i dati Istat che mi ha fornito solo quelli della Liguria e per la provincia di Savona ho fatto una parametrazione sulla popolazione ligure e savonese. Costante l’incremento sulle attese di vita specie tra 80 e 110 anni.
Gli studi statistico-evolutivi sulla popolazione savonese che cortesemente l’ing. Paolo Forzano ha elaborato su mia richiesta. E’ pacifico che senza questa base culturale non è possibile per i programmatori del nostro territorio prendere decisioni sul dimensionamento dei servizi in specie sanitari e della mobilità per i futuri 50 anni .
“Ma non solo. L’interessante analisi di un campione triennale della popolazione di Albissola Marina, a cavallo del ‘700, ‘800, permette di comprendere meglio ai distratti o agli incolti quale straordinaria incidenza abbiano avuto le nuove scoperte scientifiche sulla salute e sul benessere delle popolazioni del ‘900.
Anche per chi non è esperto di grafici è facile rilevare l’altissima mortalità dall’uno ai vent’anni della popolazione giovanile in assenza di norme igieniche, prevenzione, vaccinazioni, mancanza di farmaci adeguati!
Dal grafico si può facilmente notare che la popolazione si dimezza entro primi trent’anni di vita . Oltre ai fattori di morte citati in precedenza, non si devono dimenticare le guerre e gli incidenti. Si può inoltre notare che il tasso di mortalità oltre i 40 anni è molto elevato rispetto alla nostra realtà.
Oltre alle riflessioni sugli straordinari effetti positivi delle ricadute della ricerca scientifica di fine ottocento sulla pratica medica non dobbiamo dimenticare quegli effetti distorsivi che tali miglioramenti hanno oggi prodotto nell’immaginario collettivo.
Siamo passati da una visione della morte in agguato, quasi normalità della condizione umana, a una falsa e nociva idea di immortalità dell’essere umano.
L’idea che si debba morire prima o dopo ha avuto un effetto distorsivo verso il dopo, inducendo sovente a considerare mala sanità eventi inevitabili addossando ai professionisti capacità taumaturgiche assolute. Ci si è dimenticati che l’essere umano è una macchina meravigliosa che si guasta e che ha una fine ineluttabile.
Se si osservano i grafici attuali nel documento allegato, confrontandolo con quello di Albissola Mare prime anni ‘800 si può facilmente dedurre che oggi la fascia di popolazione sopra i 40 anni si può considerare costituita da sopravvissuti beneficiati dalla scienza , dalla qualità della vita,dalla presenza di un lavoro stabile, di una pensione decente.
L’ignorare questa analisi produce effetti distorsivi sulle attese di vita che non sono una garanzia, ma sono una speranza legata a numerose variabili, non ultime quelle genetiche. A conclusione di queste riflessioni mi si consenta segnalare il convegno allegato promosso da Savona Insieme “Dignità e libertà alla fine della vita”. In una società che fugge dall’idea che l’essere umano abbia una fine, la mancanza di preparazione per affrontare con serenità ed equilibrio questo percorso produce disorientamento ,sgomento e disperazione proprio nel momento che si deve fare “l’ultima cosa bella”, come descrive la dott.sa Giada Lonati.
Partecipiamo numerosi,
Il Presidente del comitato amici del San Paolo, Giampiero Storti