Lui, Andrea Nucera architetto ed imprenditore con jet personale (durante gli anni di massimo splendore, come lo ebbe Raffaello Orsero) non vuole finire i suoi giorni da latitante negli Emirati Arabi. Quel complesso residenziale di Ceriale che ha segnato la fine del suo ‘impero immobiliare’ che spaziava in Italia e all’estero, ha avuto tanti protagonisti. Loro non devono soffrire tutto sommato l’onta della latitanza, lo spettro della carcerazione. Eppure a Ceriale c’è chi sostiene che il ‘sistema Nucera’ poteva contare, in loco, sulla lunga mano di un ex sindaco e che aveva in uno staff di professionisti il grimaldello. Ed il sindaco Ennio Fazio abbia ‘pagato’ e comunque scagionato con Piero Revetria, per aver firmato ciò che altri avevano preparato a dovere.
Torna a bomba e torna in scena la T 1 solo perchè il curatore fallimentare finalmente ha deciso di muoversi a seguito dell’ordinanza del sindaco. Il consigliere di opposizione Luigi Giordano torna a cavalcare la protesta e la proposta, per non dimenticare, per non rifare vecchi errori e ridare futuro e speranza ai giovani cerialesi, a chi ha difficoltà abitative e soffre di disuguaglianze sociali.
Nell’ultimo comunicato stampa inviato ai media Giordano scrive: “Il cantiere più grosso di tutta la regione diventato simbolo di degrado e della cementificazione più gretta, è a Ceriale, sotto gli occhi di tutti. Oggi è uno spreco di energie inutili parlare del macroscopico errore fatto dalle passate amministrazioni sotto il profilo ambientale e architettonico. Oggi è inutile sollevare polemiche che non fanno resuscitare nessuno. Bisogna rimboccarci le maniche e gestire questa difficile partita pensando al bene della gente che vi abita nei dintorni e al bene di tutto il paese sotto l’aspetto ambientale e turistico. Bene l’ordinanza dal sindaco per la messa in sicurezza dell’area, già da tempo proposta da me e dagli abitanti della zona con segnalazione al prefetto. A breve il curatore fallimentare metterà in sicurezza tutta l’area, e questo è già un punto a favore della sicurezza e dell’igiene per gli abitanti della zona. La prossima amministrazione dovrà intervenire sul progetto riproponendo con il curatore fallimentare un SUA più accessibile all’acquisto. Oggi non esistono più le condizioni di intervento turistico e commerciale come nel primo progetto. L’amministrazione futura dovrà intervenire rimodellando alcuni stabili vicino alle strade: Oggi sono uno scandalo e rifugio di clandestini. Chi comprerà, dovrà per legge fare un intervento di messa in sicurezza del Torsero. Per rendere appetibile l’operazione bisognerà ridisegnare il SUA con quote diverse dal primo progetto, perché oggi insostenibile economicamente. Bisognerà rivedere l’area turistico commerciale con quote più accessibili, lasciando molto più verde, parcheggi e piazze, e soprattutto pensare all’emergenza case per i residenti, dando la possibilità all’edilizia convenzionale di avere un ruolo ben preciso con strutture che rispondano alle esigenze pubbliche dei Cerialesi. Naturalmente per rendere sostenibile l’operazione ci vorrà una quota sostenibile di residenziale. Solo rendendo economicamente fattibile questa emergenza possiamo accorciare i tempi per una completa ristrutturazione della zona. Tra non molto ci sarà un’asta indetta dal curatore fallimentare e tribunale, mi auguro per tutti che possa andare a buon fine per il paese, col rifiorire tutto il ponente di Ceriale”.
E PER NON DIMENTICARE LEGGI COSA SCRIVEVA TRUCIOLI (VEDI……..)
LEGGI ANCHE QUALCHE ISTRUTTIVO VERBALE DI UDIENZA QUANDO L’ARCH. CAMPAGNOLO E IL GEOLOGO MACCIO’ A PROPOSITO DEL RIO TORSERO E DELLA PROFONDITA’ MASSIMA DEGLI SCAVI PER NON CREARE PROBLEMI ALLE FALDE ( Vedi…..)
Committente dei lavori era stato Geo Srl, con sede legale a Milano in via Piave 41– è scritto -, uffici in viale Martiri della Libertà ad Albenga, in Corso Vittorio Emanuele a Torino e Piazza Duomo, ancora a Milano.
Il progetto firmato da “Marco Ciarlo associati” di Altare: Marco Ciarlo, Fabrizio Melano, Giampiero Negro. Direttore dei lavori: Melano, architetto.
Coordinatore della sicurezza, l’architetto Daniele Capello, personaggio assai noto ad Albenga e nel suo entroterra (il papà era stato apprezzato sindaco di Ortovero). Daniele, già consigliere comunale del Pd, era stato arrestato per altre vicende, si era dichiarato innocente in attesa di sentenza definitiva.
Progettista e direttore dei lavori delle strutture: ingegner Luca Romano.
Progettista e direttore dei lavori degli impianti idraulici: ingegner Alberto Pera di Cairo Montenotte.
Studi geognostici e geotecnica: geologo Alessandro Scarpati di Alassio. E’ stato ottimo assessore provinciale nella giunta presieduta da Alessandro Garassini. Il legale che ha assistito nel maxi processo Monica Nucera.