Due cartelli, scritti a mano, in stampatello, inequivocabili, affissi alle pareti. Gridano tutta la rabbia e l’indignazione dei pescatori di Loano. Sono stanchi di trovare tracce di chi sceglie i gabinetti comunali del porto per drogarsi. Nel piazzale che ospita il mercato del pesce. Nello stesso stabile si trovano i locali, 480 mq., concessi dal Comune alla Federazione Italiana Vela, Centro Federale di Alta Specializzazione inaugurato nei mesi scorsi. E ancora, in spazi molto più limitati, l’Associazione Pescatori la Bussola che durante l’anno accoglie decine di scolaresche delle elementari e medie. A scanso di equivoci i manifestini all’interno dei Wc non sono un’iniziativa del benemerito sodalizio, semmai la ribellione di qualche iscritto. Anche se la firma è: “Pescatori”.
Ai lettori di trucioli.it occorre premettere che prima di questo clamoroso gesto erano stati allertati, a quanto si dice, i media più diffusi, amati dai loanesi, nella speranza che qualcuno intervenisse. Tutto tace. E’ pure corretto aggiungere che proprio davanti a quei locali, sul marciapiede, ‘staziona’ da mesi un cittadino straniero, in precedenza aveva scelto Pietra Ligure e dopo la morte della sua compagna e dell’intervento, parrebbe, dell’autorità comunale, si è trasferito nella cittadella portuale. Ha cambiato posto anche a seguito dell’intervento della direzione del porto e ora si trova ad occupare ‘spazi comunali’ e demaniali. Dove dorme non si sa. Raccontano che sia stato controllato e consigliato ad allontanarsi dai vigili urbani e dai carabinieri. Come documenta l’immagine ed in precedenza sempre ripreso da trucioli.it mentre stazionava, giorno e notte, in altra zona del porto. Con le giornate di sole resta sdraiato o seduto sul marciapiedi, sempre in costume, legge riviste in lingua tedesca, risponde al saluto, ma evita ogni forma di conversazione. Fa yoga, taciturno e riservato, si prepara in quella posizione il pranzo al sacco soprattutto a base di frutta e verdura. Frequenta quei servizi igienici, ma lascia pulito, non ha dunque alcuna responsabilità diretta. Forse l’unico modo per allontanarlo sarebbe un’ordinanza del sindaco, però trattandosi di cittadino europeo le cose si complicano. Non è mendicante e c’è chi asserisce di averlo visto all’Istituto San Paolo di via Stella mentre ritira denaro con la carta di credito dello stessa banca. Un piccolo mistero e certamente le forze dell’ordine sanno di più e si tollera.
Dopo questo inciso passiamo a raccontare la spettacolare indignazione scritta sui cartelli. Il primo: “Questo posto è di tutti. Vergognatevi. Qui ci vengono anche i bambini…Andate a drogarvi a casa vostra. Schifosi e pezzenti. Vi tengo d’occhio !!”. “Il secondo minaccioso e diretto: “ Pezzi di merda, giuro che vi spacco le gambe uno a uno. drogati. Non abbiamo bisogno di chiamare i carabinieri, bastiamo già noi… e siamo tanti. Firma: ‘Pescatori’…..
Dal testo si intuisce che quei servizi igienici, aperti 24 ore su 24, nell’area sottostante la passeggiata a mare di ponente, in prossimità dell’ultimo passaggio a livello, una zona dunque non centrale e comunque assai frequentata, sono diventati anche ‘ritrovo’ di chi si ‘punge’ per drogarsi e lascia evidenti tracce. L’area, durante il giorno, è frequentata dagli associati a La Bussola, da pescasportivi e professionisti, da chi raggiunge i banchi di vendita; l’area ospita pure un parcheggio e l’accesso al porto di levante.
Nei mesi scorsi nello stabile si è insediata la Federazione Italiana Vela, con una dotazione tecnologia e logistica di ultima generazione. Ce chi fa notare che quegli spazi, a parte alcune manifestazioni, restano purtroppo inutilizzati, vuoti, non creano almeno per quel che si è visto finora gran movimento, attrazione. E dire che pochi metri oltre, si presenta in tutta la sua ristrettezza il locale dove l’Associazione pescatori tieni ‘lezioni’ ed ‘incontri’ con le scolaresche durante l’anno scolastico. Ci sono obiettive difficoltà a contenere più classi. Non è chiaro se sia stata chiesta o meno la disponibilità ad utilizzare almeno una parte degli spazi della Fiv e quale siano i vincoli della convenzione con il Comune. Ovvero se è gratis o meno, eventuali contributi spese e gli impegni specifici sul fronte della manifestazioni e frequenza di utilizzo nel corso dell’anno. Lo stesso edificio – si tratta dell’immobile che la Marina di Loano ha ceduto al Comune a mega porto ultimato – ospita gli uffici del Circolo nautico che, a sua volta, ha affittato parte degli spazi dove esercita il ristorante pizzeria Buon Vento.
Da ultimo a conferma della notizia riportata la scorsa settimana da trucioli, i titolari del Sestante, dopo 30 anni di gestione, hanno chiuso non avendo raggiunto un accordo sull’affitto mensile, ritenuto eccessivo. E’ in corso un triste trasloco di attrezzature e arredamenti diciamo
caratteristici, di pregio che davano un tocco di marinaresco al locale, tra i primi ad insediarsi quando il porto aveva dimensioni più ridotte e non ancora ampliato dal Gruppo Ligresti, passato all’Unipol Sai e che ha comportato lavori di ampliamento per 110 milioni di euro. Uno scalo giudicato tra i primi in Italia e che è in attesa di esprimere tutte le sue potenzialità. Con un occhio di riguardo, tuttavia, anche alla realtà socio commerciale del comprensorio loanese.
Se si dovesse fare un’osservazione c’è da dire che il Comune si è fatto parte diligente per quanto riguarda il glorioso Circolo Nautico, associazioni, Pro Loco, ma non ha valutato appieno l’incidenza sulle attività commerciali esistenti e future. Inizialmente i concessionari erano otto. Non per un’ingerenza, semmai per tutelare chi deve affrontare affitti tutt’altro che calmierati. La clamorosa rinuncia e la chiusura di questa o quella attività sono un campanello d’allarme e di malessere. Quanto sia diffuso non resta che attendere i prossimi anni. Finora a gettare la spugna sono stati oltre un decina di partite Iva. E quel locale di incontro per ragazzi, bimbi anche in età prescolare, ma anche dove Antonella cercava di promuovere ‘feste di compleanno solidali’. Tutto in fumo. Sono pochi ? Sono tanti ? Certamente è un aspetto da non sottovalutare anche se, per il Comune, intervenire è troppo tardi. I ‘buoi’ sono scappati si direbbe.
MA A LOANO CI SONO ANCHE SERVIZI IGIENICI IN CENTRO, SUL LUNGOMARE, NEL PARCO GIOCHI PER BAMBINI, CHE POSSONO CONTARE SU UN ADDETTO E SONO A PAGAMENTO. UN ALTRO LOCALE SI TROVAVA IN CORSO EUROPA. C’E’ DA OSSERVARE CHE MOLTE LOCALITA’ TURISTICHE NE SONO SPROVVISTE OPPURE I SERVIZI SONO IN STATO DI ABBANDONO OBBLIGANDO TUTTI A RECARSI AL BAR. UNA STATISTICA DI UN’ASSOCIAZIONE DI CATEGORIA HA CALCOLATO CHE OLTRE LA META’ DEI CONSUMATORI DI CAFFE’ ENTRANO NEI BAR PER NECESSITA’ CORPORALI