Il secondo vertice di tecnici, assessori regionali, provinciali, sindaci accorsi al ‘capezzale’ della moribonda viabilità di Monesi (priorità al nuovo ponte sul Bavera e variante all’abitato di Monesi di Mendatica) era fissato il 5 ottobre ad Alassio. I tecnici, pare, non sono pronti e l’incontro è rinviato al 12 ottobre. Intanto il presidente dimissionario (fino a quando ?) di ‘Borgo Antico’, Rinaldo Sartore, ha scritto un appello a tutti per in pranzo annuale conviviale, questa volta per esigenze pratiche a Nava, al ristorante Alpino, domenica 15 ottobre. Poi c’è chi come un pastore vero di lunga data, Nevio Balbis, scapolone d’oro di Sanremo, da sempre transumante sulle Alpi Liguri di Monesi, da Imperia Tv manda a dire: “Tutti dicono che bello stare in montagna, ma di anno in anno vedo che va sempre peggio, i paesini continuano a spopolarsi”. Leggi anche i finanziamenti della Regione a 22 comuni imperiesi.
C’è stato dunque il primo rinvio al ‘vertice bis’ che dopo quello di Ormea, di lunedì 25 settembre, del sopralluogo alle aree disastrate di Monesi, con una folta comitiva di politici delle province di Imperia e Cuneo, assessori regionali liguri (Giampedrone, Scajola e Berrino), sindaci coinvolti (Mendatica, Triora,Briga Alta), tecnici comunali e consulenti chiamati in aiuto; il nuovo e speriamo decisivo appuntamento rinviato a giovedì 12 ottobre, sempre ad Alassio, dove ha brillato per attivismo il consigliere comunale Rocco Invernizzi grazie al quale, tra i rari comuni savonesi ed imperiesi, è stato votata una mozione ‘pro Monesi’. Compresi Imperia, Taggia, Albenga, Laigueglia, latitanti il sindaco leghista di Diano Marina, quelli del centro sinistra di Ventimiglia e di Sanremo. Solo per citare i maggiori. Un indice, comunque, di sensibilità verso l’unica località sciistica del ponente ligure e che un tempo, ripetiamolo, era una miniera per almeno due vallate, creava ricchezza e benessere in due province, posti di lavoro, consentiva di presidiare un territorio montano diversamente destinato al ‘deserto’ quantomeno sul fronte abitativo.
Non da oggi il mondo politico, imprenditoriale, bancario, sindacale, dell’associazionismo (commercio, artigiani, professioni) ha perso mille occasioni per dare la priorità che Monesi meritava, non come strumento assistenziale, in termini di investimento produttivo con ricadute sociali. Monesi luogo di attrazione per la vicina Costa Azzurra, Monesi ‘invidiata’ obiettivamente da interessi imprenditoriali di chi ha investito sulle località sciistiche cuneesi. Ignorando che la sana concorrenza fa bene agli uni e agli altri. Monesi esisteva già e si doveva preservarla, con iniziative politiche che non si sposano con le abituali passerelle, dichiarazioni di intenti, buoni propositi, incoraggiamenti cui ci hanno abituato politici di destra, di centro, di sinistra, la Lega Nord che pure ha fatto negli anni incetta di voti, di protesta soprattutto. Fa sorridere vedere in Tv, giornalisti camerieri, che intervistano i ‘ benefattori’ dell’ultima ora, i nuovi arrivati si fa per dire, dimenticando le promesse mancate di chi li ha preceduti. E’ vero, ognuno risponde per se, il banco di prova è arrivato, seppure con un disastroso alluvione, a cui ha contribuito l’abbandono dei boschi, delle aree a monte degli abitati, la mancanza della minima manutenzione. Il dissesto idrogeologico si previene, altrimenti i danni aumentano e la spesa pure. E’ vero che il bel Paese si mobilita solo quando è toccato nel portafogli, almeno facciamo tesoro delle colpe ed omissioni, lasciando alle future generazioni un tessuto di civiltà e progresso.
LA LETTERA AGLI AMICI DI MONESI
Cari amici di Monesi, Piaggia, Valcona, Secae, Le Salse e in generale amanti delle nostre montagne, quest’anno più che mai dobbiamo essere uniti. E quale occasione, per generare o consolidare il preziosissimo spirito di squadra, può superare un pranzo conviviale?
Un momento ghiotto che vedrà protagonista uno dei frutti tipici delle nostre amate montagne, la castagna; da gustare in svariati abbinamenti con pietanze di alto pregio gastronomico. Inoltre la ricorrenza annuale non credo debba essere interrotta.
Sarà anche una opportunità di aggiornamento circa il lungo recupero della normalità, dopo l’alluvione del novembre scorso, e l’occasione per mantenere in vita tutta l’Alta valle Arroscia con particolare riferimento a Monesi e Piaggia, e dimostrare al politici e agli amministratori locali che siamo una grande famiglia.
Cari amici non deludete Monesi, non deludete Piaggia ne Valcona e neppure Le Salse e Secae; siate presenti numerosi per surclassare le adesioni alle precedenti Castagnate di Monesi. Quindi prenotate al Ristorante L’Alpino a Nava telefoni 0183 325053; 347 1532838; 3472977810; hotelalpino2008@libero.it
il prezzo tutto incluso: 30,00 € a persona; ciascuno prenoti per se, e per gli amici, direttamente al ristorante l’Alpino.
Ci vedremo domenica 15 ottobre alle ore 12,30 all’Hotel, Ristorante L’Alpino, Nava. Saluti. Rinaldo Sartore
A IMPERIA TV LE SACROSANTE RIFLESSIONI DI UN PASTORE, NEVIO BALBIS
E’ sicuramente uno dei pochi personaggi simbolo della pastorizia sulle Alpi Liguri, Nevio Balbis, sanremese doc nella città imperiese e ligure più nota al mondo, con Portofino: Nevio, uomo semplice, di compagnia,spiritoso quanto le sue battute, abituato al sacrificio, alla vita dura, a confrontarsi con la realtà di chi il pastore lo fa sul campo e di mestiere. Tra solitudine e misticismo della natura. Intervistato da Andrea Pomati, Balbis si è sfogato: “Come vedo io il destino di Monesi ? Tutti dicono e ripetono che è bello vivere in montagna, che è bella ed affascinante la transumanza, ma francamente a fare questa vita siamo rimasti davvero in pochi. Tutti ci lodano, c’è chi parla da benefattore, io vorrei che la solidarietà cominciasse a dare dei risultati. Dicono che dobbiamo essere ottimisti, positivi, guardare al domani con entusiasmo, forse se qualcuno provasse a stare dico solo qualche estate con le pecore, potrà farsi un’idea più reale delle condizioni in cui ci troviamo. Io non mi lamento, tiro il carro come ho sempre fatto, chi vivrà vedrà”.
LA REGIONE LIGURIA COMUNICA I FINANZIAMENTI IN PROVINCIA DI IMPERIA
Sono 66 i Comuni liguri che per il 2017 potranno spendere complessivamente 12,6 milioni di euro a copertura totale di progetti finalizzati a investimenti sul territorio, grazie alla ‘regionalizzazione’ del patto di stabilità e alla concertazione fra Regione Liguria e Anci Liguria.
Si liberano così nuovi spazi finanziari, altrimenti non utilizzabili dalle amministrazioni locali per le norme sul pareggio di bilancio: le risorse aprono importanti possibilità di investimento (non di spesa corrente) a favore dei Comuni liguri (30 piccoli Comuni con meno di 1000 abitanti, 36 Comuni con più di 1000) per realizzare opere concrete con importanti ricadute sui servizi offerti ai cittadini.
22 Comuni in provincia di Imperia (Aurigo, Caravonica, Castel Vittorio, Cesio, Chiusanico, Chiusavecchia, Cipressa, Cosio di Arroscia, Diano Castello, Diano Marina, Dolcedo, Molini di Triora, Ospedaletti, Ranzo, Rocchetta Nervina, Riva Ligure, San Bartolomeo al Mare, San Lorenzo al Mare, Seborga, Taggia, Vallebona, Vallecrosia).