Noli ed i comuni del Golfo dell’Isola, quando la burocrazia si prende gioco dei cittadini.
A – Primo flash
Un decennio fa, un palo che sosteneva la linea telefonica che va da villaggio Wilmar a Case Vecchio Mulino, cadde ad opera di un pino che, nella sua caduta, si era appoggiato su un tratto di linea. Il cavo d’acciaio che sosteneva il cavo telefonico ha resistito ma lo ha trascinato in mezzo alla vegetazione, ove è tutt’ora.
Informata la Telecom, la medesima, dopo vari minuti di attesa per contattarla, risponde tramite un operatore di fare richiesta on-line per ripristinare il tutto, lasciare il numero e richiameranno loro; da allora nulla è cambiato, si è ancora in attesa …
B – Secondo flash
Nel sito della Sat Spa operante nei comuni del Golfo Dell’isola: Bergeggi, Noli, Spotorno e Vezzi Portio, compare la seguente precisazione
Per differenziare i rifiuti più facilmente, la cittadinanza potrà usufruire di un servizio di mobile app per la corretta gestione della raccolta differenziata: si tratta di Municipium, l’app comunale più completa e premiata d’Italia.
Municipium, nel ricco pacchetto delle sue funzionalità dedicate agli Enti locali, offre infatti al cittadino un’apposita sezione dell’app interamente dedicata ai Rifiuti: calendario porta-a-porta sempre a disposizione, un glossario del riciclo, una mappa dei punti di raccolta e degli ecocentri del Comune e tutte le informazioni e i contatti per il servizio di ritiro dei rifiuti ingombranti.
Le conseguenze derivanti dalla frase di cui sopra, vengono recepite da altri ‘cittadini’ che, forse memori di un servizio che non funziona, decidono di essere utili alla collettività.
Un individuo, proveniente da Spotorno, lascia nei pressi della cava situata sulla strada che da Voze porta alle Manie, due rifiuti: un televisore obsoleto ed una sdraio che normalmente si chiude a libro ogni qual volta un individuo si siede.
Il tempo di consumare un ottimo piatto di coniglio alla ligure, presso una delle tante trattorie Dell’alto Piano e ridiscendere a Spotorno, e ‘voilà’ il tutto è già sparito.
Sempre sulla strada che porta alle Manie, a lato strada, nei pressi del camping ‘La Foresta‘, troneggiano ben arrotolati due materassi di lana. I medesimi, circa un’ora dopo, transitano a bordo di un’ape.
Nei pressi del ristorante ‘Il Melograno’, dove il Comune di Vezzi Portio aveva appena finito di costruire un’area per i bidoni della spazzatura, vengono depositate due poltrone ed un sofà.
Passano i giorni, quelli indicati per il ritiro di rifiuti ingombranti; passano i mesi ma i rifiuti sono sempre lì, anzi vengono integrati con un tavolino ed una abajour: manca solo il comò e poi è un vero soggiorno.
Di comune accordo si decide di esporre, in bella vista, un biglietto con scritto Vendesi € 150. Al mattino dopo non c’era più traccia del mobilio.
C – Nel terzo flash arriva, quasi inaspettato l’aiuto <<Da “Buongiorno” Stampa>> – di Attilio Feltri, che scrive: “In questa bella Roma devastata dai frigo, dalla dispersione dei frigo, dai complotti dei frigo, sentite che succede a un caro amico. Gli va a fuoco la casa, povero. Ha la cucina distrutta. Tutto da ricostruire ma, prima dei lavori, tocca far portar via frigo e lavastoviglie bruciati. Siamo a giugno: ogni mattina telefona al Comune, servizio Ritiro rifiuti ingombranti. Lo mettono in attesa. Musichetta. «Ci sono venticinque utenti prima di lei». «Ci sono diciannove utenti prima di lei». Dopo venti minuti, mezz’ora, si arrende. Ci riprova l’indomani. E l’indomani ancora. Poi cede. Decide di compilare il modulo online. Iscrizione al sito. Codice utente. Modulo compilato. Ma non c’è appuntamento. Deve lasciare il numero, richiameranno loro. Passa qualche tempo e arriva una mail: abbiamo provato a contattarla senza successo. Ma come?, dice. Non ho ricevuto nessuna telefonata! Torna sul sito. Codice utente. Modulo compilato. Lascia di nuovo il numero, richiameranno loro. Passano le settimane e arriva un’altra mail: abbiamo provato a contattarla senza successo. Svenimento. Si rianima. Prende una mattina libera e s’attacca al telefono. Siamo a settembre. Dopo tre quarti d’ora rispondono. «Intanto ci faccia un bonifico di settanta euro, la richiamiamo noi». Ma non richiamate mai! «Chiamiamo noi». Scende in strada per andare a lavorare. Vede uno zingaro col furgone che deposita la moglie per l’elemosina. «Ti servono un frigo e una lavastoviglie carbonizzati?». «Certo». Lo zingaro sale in casa e li porta via”.
Fatica e soldi, in parte, sprecati. I maleducati li puoi contattare e rimetterli in “riga”, ma chi abbandona rifiuti di ogni sorta quali: mobili, materassi, lettiere, scarti di lavorazioni più svariate, ect, [al di fuori degli spazi creati appositamente] di fronte alla deterrente “telecamera” [si fa per dire] si ha la certezza che rimangono tali e che accanto alle strade sia provinciali che comunali, sorgano isole ecologiche abusive che danneggiano tutti i cittadini.
Comunque è troppo comodo da parte di troppi esponenti politici e di enti economici predicare bene in ogni tipo di convegno (contro le seconde case, contro la speculazione…) e non intervenire mai, ma proprio mai, nelle situazioni concrete di cattivo uso del territorio, per prendere posizione.
Le aziende, poi, al servizio della collettività, che dovrebbero supportare il buon funzionamento delle disposizioni di legge, si trincerano dietro la solita frase: “Iscrizione al sito. Codice utente. Modulo compilato, Lasciare il numero, richiameremo noi. Passa qualche tempo e arriva poi la solita e-mail: abbiamo provato a contattarla senza successo”.
Chi ne è esce sconfitto è il turismo. Cosi non sarebbe la situazione, se si fossero infrastrutturato il territorio, adeguando i servizi. Ma la battaglia va continuata; anzi, oggi, l’attacco al territorio si presenta in forme nuove e con collegamenti trasversali tutti da analizzare.
Alesben B.