Silvio Fasano, fotoreporter degli umili e dei potenti, testimone di mezzo secolo di cronaca savonese e non solo, non ha voluto mancare alla cerimonia funebre in ricordo del cav. Giacomo Accame. E’ stato sindaco, storico, scrittore, studioso, ma anche liberale, esponente leghista della prima ora. I bei tempi di Umberto Bossi. La chiesa parrocchiale di Pietra Ligure affollata di concittadini: il sindaco, assessori, consiglieri comunali, esponenti in vista della società civile e gente comune. Fasano ha voluto raccontare, nel fotoservizio, chi c’era e forse chi mancava. Ricordare l’Accame estroverso, coraggioso, benefattore, eccentrico nell’esibizionismo e nelle prese di posizione, amore sincero per la terra natale. Accame che da sindaco non esita a dare degna sepoltura’, con la benedizione del parroco Rembado, ad una giovane prostituta ucraina, vittima del serial killer Donato Bilancia e che la famiglia rifiutava. Era il 18 marzo 1968. La notizia e la foto di Fasano presero il volo sui circuiti stampa nazionali e esteri. Ora l’abbraccio ai congiunti pietresi: la moglie, il figlio, i nipoti, il fratello. E una presenza significativa nella ‘Accame story’, la fedele bibliotecaria Stefania Saule.