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Storia del Santuario di Savona. ‘Misericordia e non giustizia’


Ogni anno, il 18 marzo, Savona ricorda questa data, con una processione votiva che dal Duomo raggiunge il Santuario di Nostra Signora della Misericordia, patrona della città.

di Ezio Marinoni

La devozione alla Madonna risale a un fatto accaduto sabato 18 marzo 1536 nella valle del Letimbro, all’epoca pochi casolari intorno alla chiesa di San Bernardo, famiglie di contadini e di pastori ad una manciata di chilometri da Savona.

Sono anni tumultuosi per la storia di Savona, in guerra con Genova dal 1521. Il doge Andrea Doria abbandona nell’agosto del 1528 l’alleato Francesco I di Francia e si pone al servizio dell’Imperatore Carlo V. Tra le clausole di questa alleanza, la più importante è ottenere il reintegro della Repubblica di Genova, con il dominio su Savona. Per quest’ultima inizia un periodo buio, che la vede nuovamente sottomessa. Le mura vengono demolite, le macerie affondate per interrare il porto, le torri abbattute e la campana del Brandale fatta cadere. Il 20 agosto 1529, Savona perde la sua autonomia e nel 1535 perde la possibilità di battere moneta.

Torniamo al 1536. Antonio Botta è un contadino della vallata. La storia tramandata narra che il 18 marzo Antonio sta raggiungendo il suo terreno; mentre si accinge ad attraversare il torrente Letimbro, si china per bere e gli appare la Madonna, vestita di luce e splendente come non mai. Maria gli dice: “Levati e non dubitare ch’io son Maria Vergine. Vai dal tuo confessore e digli che annunzi in chiesa al popolo di fare digiuni per tre sabati e di venire in processione in onore di Dio e della sua Madre. Tu poi ti confesserai e ti comunicherai. Il quarto sabato tornerai in questo luogo”.

Nel frattempo, Botta sente passare per la strada alcuni mulattieri e, per paura di essere notato, cerca di nascondersi, ma la visione gli dice ancora “Non ti muovere, che non potranno vedere né l’uno né l’altro”.

Pochi istanti dopo Maria scompare. Il contadino, superato lo smarrimento, si rialza e vede una donna avvolta in un chiarore soffuso. Lo raggiunge un’altra voce: “Vai dal tuo confessore per dirgli che annunci al popolo, convenuto in chiesa, il digiuno per tre sabati e organizzi una processione in onore di Dio e di Sua Madre. Tu poi ti confesserai e ti comunicherai e tornerai in questo luogo, il quarto sabato d’ogni mese”.

Quando avverte in lontananza uno scalpiccio di alcuni muli che si avvicinano dalla strada, Antonio cerca di nascondersi e sente di nuovo la voce: ”Non ti muovere; intanto non ci possono vedere”.

Dopo queste parole, la figura si dissolve insieme alla sua aura.

Antonio scende a Savona, a riferire i fatti al vescovo, monsignor Bartolomeo Zabrera. Il podestà Baldassarre Doria, reggente per conto della Repubblica di Genova, teme possibili rivolte anti-genovesi e convoca il contadino per un interrogatorio. Si racconta che durante il colloquio tra le autorità e Antonio, alcuni pescatori al largo di Savona abbiano visto, al di sopra della cattedrale e del Priamar, tre fiammelle alte nel cielo. Antonio Botta non ritratta e conferma in tutto e per tutto l’apparizione. La notizia si diffonde rapidamente nella città, che soffre sotto il giogo dei nuovi dominatori.

L’8 aprile 1536, quarto sabato dopo la prima apparizione, vigilia della Domenica delle Palme, Antonio Botta ritorna sul luogo ed il prodigio si ripete: in un bagliore di luce appare di nuovo la figura di donna vestita di bianco, e coronata d’oro con le braccia allargate in un gesto di misericordia, che dichiara: “Tu andrai dai Savonesi che ti mandarono a chiedere spiegazioni sul mio primo messaggio e dirai che annuncino al popolo di digiunare per tre sabati”.

La Madonna chiede tre sabati di digiuno e tre processioni in onore di Gesù, in riparazione dei peccati commessi, con la partecipazione della popolazione e in special modo di tutti i religiosi e della Confraternita dei Disciplinanti; la Vergine elogia l’operato di tali confraternite nell’opera di divulgazione della parola di Dio. Dopo aver esortato all’osservanza della fede, la Madonna scompare alla vista dicendo la frase “Misericordia e non giustizia”.

Una terza apparizione avverrà il 18 marzo di quarantaquattro anni dopo. La Madonna della Misericordia appare ad un frate cappuccino, Padre Agostino da Genova, senza affidargli un messaggio, benedicendo la processione che giunge al Santuario.

Dopo la seconda apparizione, lunghe processioni di pellegrini cominciano a percorrere la valle del Letimbro. Agostino Abate scrive che mai aveva visto tanta gente in pellegrinaggio.

La ripetuta notizia dell’apparizione mariana nella valle del Letimbro fa affluire un numero sempre crescente di pellegrini, con cospicue elemosine; sorge la necessità di edificare un edificio o luogo di culto per accogliere i fedeli.

Il primo progetto, un oratorio, è approvato da monsignor Bartolomeo Chiabrera il 21 aprile del 1536, ma si opta per costruire un’opera più imponente, un santuario con annesso ospizi. Il nuovo progetto viene deliberato dal consiglio cittadino di Savona e dal cardinale Orazio Spinola il 24 luglio; l’11 agosto dello stesso anno si inizia il via al nuovo edificio di culto nella valle del Letimbro.

Nello stesso periodo la comunità savonese decreta il giorno 18 marzo quale data festiva, con l’intenzione di compiere annualmente una processione votiva al santuario.

Oltre quattro secoli e mezzo dopo, il 6 luglio 1809, il Pontefice Pio VII è arrestato nel palazzo del Quirinale su ordine di Napoleone Bonaparte. A grandi tappe, l’anziano pontefice è condotto a Grenoble, dove giunge il 21 dello stesso mese. Pochi giorni dopo un altro ordine lo fa ricondurre a Savona, dove arriva il 17 agosto. Durante il viaggio, nella tasca dell’abito, porta un’immagine della Madonna di Misericordia, donatagli a Roma pochi giorni prima della cattura. Appena giunto a destinazione, esprime il desiderio di visitare il Santuario e di celebrarvi la messa; ciò avviene la mattina del 2 settembre, dove pone la sua vita e quella della chiesa sotto la protezione della Madre della Misericordia. Per tutto il tempo della permanenza a Savona, Pio VII non si recherà più al Santuario ed eviterà ogni comparsa pubblica, come a denunciare la prigionia del papa.

Ogni 18 marzo si tiene l’annuale processione, che risale la strada lungo il Letimbro, lungo la quale si incontrano le nove cappelle votive che scandiscono il cammino verso il Santuario.

Ezio Marinoni

Bibliografia- Gio. Battista Alberti – Storia della miracolosa apparizione della Madonna Santissima di Misericordia – Pavia – 1737


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