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Liguria e Basso Piemonte

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Alassio, inaugurazione della sede Delegazione Ponente Ligure dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro


Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Luogotenenza per L’Italia Settentrionale. Sezione della Liguria. Inaugurazione della sede della Delegazione del Ponente ligure. Per le Diocesi di Albenga – Imperia, Savona-Noli, Ventimiglia-San Remo. Cerimonia presso la chiesa di S.Maria della Carità di Alassio il 25 marzo 2023.

COMUNICATO STAMPA – La concelebrazione della S. messa alle ore 17,30, presieduta da S.E. Rev.Ma Grande Ufficiale mons. Guglielmo Borghetti il quale inizierà il suo servizio di priore della sezione regionale dell’ordine. Al termine saranno consegnati i diplomi di investitura e promozione dell’anno 2022 ai membri della sezione ligure. Alla presenza del Luogotenente per l’Italia Settentrionale S.E. Comm. Angelio Domencio Dell’Oro. Seguirà un rinfresco.

All’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme il compito oggi affidato dai Sommi Pontefici è quello d’animare nella comunità ecclesiale la sollecitudine verso la terra di Gesù e di sostenervi la Chiesa Cattolica e la presenza cristiana (Statuto, art. 1).

A un cavaliere/dama dell’Ordine è chiesto d’assumere un triplice impegno: testimoniare la fede cattolica, praticare le virtù evangeliche, sostenere moralmente, spiritualmente ed economicamente le Comunità cristiane di Terra Santa.

La tradizione più accreditata colloca la fondazione dell’Ordine al luglio 1099, quando le milizie cristiane della prima crociata liberarono Gerusalemme dal dominio islamico instauratosi a partire dal sec. VIII.

Tra le prime iniziative, l’elezione di Arnoul de Roeulx a Patriarca della rinnovata Chiesa locale di Gerusalemme. Quando Goffredo di Buglione assunse la guida di quei territori, si preoccupò d’erigere la chiesa del Santo Sepolcro a Cattedrale e di stabilirvi, per la cura del culto divino, un collegio di 20 sacerdoti, i quali iniziarono nel 1114 a praticare vita in comune, con i tre voti monastici di obbedienza, castità, povertà. Nacque così l’Ordine religioso dei “Canonici Regolari del Santo Sepolcro di Gerusalemme”, approvati da Papa Callisto II nell’anno 1122.

Alcuni studiosi hanno ipotizzato che al servizio del capitolo operassero dei cavalieri con l’incarico di vigilare sulla sicurezza della chiesa del Santo Sepolcro, formando così il primo nucleo laicale dell’Ordine cavalleresco. È invece certo che dei nobili pellegrini in Terra Santa iniziarono a farsi investire cavalieri sul Sepolcro -vuoto- di Cristo, o su di esso rinnovare le promesse pronunciate nella cerimonia di investitura già celebrata nel paese d’origine. Tale pratica è attestata con certezza dall’anno 1336.

Il rito era celebrato all’inizio da un laico nobile e dal sec. XIV al 1848 dal Guardiano dei Frati Minori Francescani del Monte Sion (il “Custode di Terra Santa”). Quei cavalieri si impegnavano ad una vita esemplare e a proteggere o riconquistare il Santo Sepolcro. Tali cavalieri non entravano in una struttura organica e, tornati in patria, vivevano nella loro famiglia dedicandosi alla propria occupazione.

Dopo il ristabilimento – nel 1847, a opera del Papa beato Pio IX – del Patriarcato Latino di Gerusalemme (di fatto non operante dalla riconquista islamica del 1187), l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme fu riordinato dalla Santa Sede nelle forme attuali su impulso del primo Patriarca. Nell’anno 1888, fu istituito il ramo femminile delle Dame dal Papa Leone XIII.

Il primo Patriarca della nuova serie fu Giuseppe Valerga (1813-1872), nato a Loano, in Diocesi di Albenga-Imperia. Originario della medesima diocesi il successore, Vincenzo Bracco (1835-1889), nato a Torrazza d’Imperia.

Lo Statuto vigente dell’Ordine fu approvato da Papa Francesco l’11 maggio 2020.

Le onorificenze dell’Ordine sono riconosciute nella Repubblica Italiana e in altri Stati.

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La chiesa di Santa Maria della Carità in Alassio, fu fatta erigere dai locali capitani marittimi negli anni 1307-1310, con annesso un ospizio per alloggiare i pellegrini gratuitamente: di qui il nome di “chiesa della carità”. San Rocco di Montpellier, in viaggio verso Roma, vi sostò nel 1315. È dotata di tre altari posti in longitudine, una rarità nelle chiese a pianta rettangolare. Una statua lignea dell’Assunta è attribuita al celebre Anton Maria Maragliano. Conserva pure un crocifisso ligneo del sec. XV e due quadri dei genovesi Giovanni Andrea Ansaldo (l’Assunzione della Vergine) e Giovanni Andrea De Ferrari (Madonna del Carmine). La facciata è ornata di tre portali in ardesia del 1506 con belle immagini sacre scolpite. La chiesa diviene sede della Delegazione dell’Ordine per la sensibilità dell’Ente proprietario, la Parrocchia di S. Ambrogio in Alassio.

Dott. Cav. Davide Mela, Reggente della Delegazione O.E.S.S.G. di Savona e Ponente Ligure.

Don Bruno Scarpino, Priore Ecclesiastico della Delegazione O.E.S.S.G. di Savona e Ponente Ligure.

FOTO D’ARCHIVIO DI SILVIO FASANO-

 

 

 

 

 

 


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