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Rezzo si ribella e scrive. La guardia medica. Post del Comune: Risvegliare le omertose coscienze di chi tace


Una sacrosanta battaglia di verità. Dalla pagina facebook del Comune di Rezzo (1035  follower) del 19 gennaio 2023 si legge. “Guardia medica. La scorsa settimana è spuntata una notizia che riteniamo di importanza cruciale e che sembra, tuttavia, essere passata un po’ in sordina. Eppure i motivi per averla ben presente davanti agli occhi ci sono tutti”.

“Si fa un gran parlare di entroterra, di presidio del territorio, di combattere l’abbandono, di favorire l’insediamento e la permanenza di una popolazione giovane… tutto bellissimo. Ma in questa utopia a lenti rosa qualcosa non quadra: vogliamo parlare delle possibilità che si offrono ai giovani? Di strutture che possano favorire la loro socialità? Ovvio che, con le scuole e le opportunità di lavoro così distanti, i trasporti pubblici con carenze imbarazzanti e tutto quello che ne consegue, i ragazzi, i giovani, siano costretti a spostarsi verso la costa.
E quindi, in questo meraviglioso entroterra così perfetto da vivere – e pur con le sue pecche è vero, è meraviglioso, solo grazie a coloro che ci vivono, fanno i salti mortali e  combattono ogni giorno affinché non arretri di un centimetro – questo entroterra che attira, suo malgrado, turisti e cittadini da ogni parte del mondo, a chi resta? Alle persone non più negli -enta, per la maggior parte.
Renato Adorno sindaco di Rezzo

Si potrebbe stimare che circa il 70% della popolazione della Valle Arroscia abbia superato i sessanta. Ma non serve essere così saggi per ricordarsi di un ospedale, svanito come una bolla di sapone, di un pronto soccorso – ancor grazie che c’era ma a un certo punto è stato tagliato via – poi di un servizio di Guardia Medica, almeno. Adesso, ecco, pare che i numeri non bastino. E ci tolgono anche questo.

C’è da essere grati a chi ancora presidia il territorio, nonostante le difficoltà siano a volte quasi insormontabili: Croce Bianca, Croce Rossa, il neonato e grande distretto del Soccorso Alpino… tutti bravissimi. Qui da noi fanno cose straordinarie, considerando le condizioni in cui spesso devono operare. Lodevole missione, la loro, ma non possono sostituire un servizio e un DIRITTO ESSENZIALE E INALIENABILE DEI CITTADINI. I LEA parlano chiaro. Anzi, chiarissimo.
Come dovremmo sentirci, tutti, sapendo di avere più di due terzi della popolazione in una fascia di età abbastanza fragile? Su cosa possono contare le persone in caso di bisogno? È ragionevole ritenere che chiunque di noi abbia o abbia avuto bisogno, almeno una volta, di un medico. Chi non lo è stato è più che fortunato, oggi un caso più unico che raro.”
COMMENTI – Cristina Alessandri: Quant’ è vero!  La nostra valle è meravigliosa ma sembra che sia più facile dimenticarsene. I giovani ci sono, pochi, ma molto volenterosi e con sani principi. Peccato che in questo mondo ormai contano solo i grandi numeri.
Comune di Rezzo- E meno male per questi giovani e per i meno giovani che si rimboccano le maniche tutti i giorni e fanno invece di disperdere parole al vento. Grazie per il supporto.
Chiara Cacciò- Io lo già condiviso, e ci vedo ogni giorno quando faccio un soccorso o qualcos’altro e vedo cosa succede. Mi domando e chiedo perché sta succedendo tutto questo alla nostra valle!! Ma non riesco ad avere una spiegazione a tutto questo dico solo poveri di noi.
Elena La Porta- In Valle Arroscia i servizi essenziali (come Salute  e Trasporti) stanno diventando inefficienti o assenti…eppure la popolazione non manca, anzi direi che dopo il primo periodo di pandemia tante persone hanno deciso di trasferirsi dalla città alla campagna e non solo anche tanti stranieri hanno scelto di vivere in Valle Arroscia…spero che cambi qualcosa concretamente…nel frattempo condivido il post.
Enrico Ioculano Preparo un’interrogazione da sottoporre all’attenzione dell’assessore Gratarola.
Rosalba Nasi- Esistono servizi essenziali per la popolazione che lo Stato deve garantire e l’assistenza sanitaria è uno di questi. In questi ultimi mesi continuiamo a leggere di fondi PNRR, o altri, riconosciuti ai vari enti (fior di milioni di Euro, mica bruscolini) per le più diverse finalità, anche le più banali, per non dire inutili; fondi del cui risultato finale, il più delle volte, non se ne sa niente. Ci sarà mai una mente “eccelsa” che si ricordi innanzitutto della sanità in quelle realtà per certi aspetti disagiate?
Marco Contessa- Leggo il post del Comune e mi chiedo… dove stiamo andando a finire? Sicuramente il dio denaro è più importante della salute pubblica di tutti.. e per fortuna qualcuno cerca di frenare questo scempio! Complimenti. Condivido tutto!
DA IL SECOLO XIX E LA STAMPA DEL 1° FEBBRAIO 2023
Lettera a Toti, prefetto e direzione Asl
Servizi in valle Arroscia
Appello di undici sindaci
per la Guardia medica
Graziano Consiglieri- Pieve di Teco – Una lettera firmata dai sindaci della vallata e mandata a Governatore e prefetto per reclamare il mantenimento della Guardia medica. È la valle Arroscia, già in un contesto di forte spopolamento, che cerca di limitare la cancellazione di servizi sanitari fondamentali. Davanti al rischio di perdere l’assistenza sanitaria d’urgenza sono scesi in campo ben undici Comuni. Ci sono Aquila d’Arroscia, Montegrosso Pian Latte, Pieve di Teco, Ranzo, Rezzo, Vessalico, Mendatica, Pornassio, Cosio d’Arroscia, Armo e Borghetto d’Arroscia. La lettera aperta ha raggiunto anche il direttore della Asl1 Luca Stucchi.Nella missiva, i Comuni manifestano «il loro totale e assoluto dissenso rispetto alla decisione di sospendere la guardia medica». Il tono è allarmato.«Il problema dell’assistenza sanitaria – affermano i sindaci, con quello di Pieve Alessandro Alessandri a farsi interprete della protesta come presidente dell’Unione del Comuni dell’alta valle Arroscia – risulta particolarmente sentito nel nostro territorio, che vede la presenza di una elevata percentuale di anziani e che, al contempo, soffre la distanza dai primi presidi sanitari di Imperia e Albenga. In valle sono presenti anche due residenze protette, a Pieve di Teco, con circa 80 ospiti, e a Borghetto, con circa 50». Nella lettera i sindaci evidenziano anche il netto contrasto della sospensione rispetto al nuovo progetto della Casa di Comunità, individuata dalla Regione proprio nel territorio della valle.«Questa decisione -si legge ancora – confligge coi doveri di tutela e salvaguardia del diritto alla salute, che può dirsi effettivo e concreto solo tramite servizi di prossimità erogati in modo capillare e puntuale». La richiesta è quella di rivedere le scelte e riattivare a pieno regime un servizio fondamentale per i cittadini che risiedono lontano dalla costa, per una corretta gestione sanitaria del territorio senza gravare sui pronto soccorso.

TRUCIOLI.IT IL 12 GENNAIO AVEVA TITOLATO:

LA VALLE ARROSCIA SENZA GUARDIA MEDICA

MA LA REGIONE HA PROMESSO LA ‘CASA DELLA COMUNITA’

E IL SECOLO XIX DEL 6 GENNAIO 2017 
E IL GRIDO D’ALLARME DI UN GIOVANE PASTORE  DI PORNASSIO AL TGR  RAI LIGURIA
Passione pastorizia, cuore e fatica per  Matteo e la sua famiglia. Ma con i costi triplicati delle materie prime non è facile andare avanti.
200 capre e 120 mucche, dalla sua fattoria di Pornassio…un grido d’allarme.  Nella foto il pastore con la giornalista Rai Lucia Pescio.

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