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Liguria e Basso Piemonte

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Il Secolo XIX e La Stampa: fusione redazioni di Savona, Imperia, Sanremo. Taglio (10) organici giornalisti. Rebus precari collaboratori. Pensionamenti


Dal primo di dicembre Il Secolo XIX e La Stampa saranno alle prese con una storica rivoluzione. Grosse novità per i giornalisti (professionisti e pubblicisti) e per i lettori. Sia delle edizioni cartacee (in costante caduta), sia on line (in ascesa). A causa della ‘mannaia, costi e bilanci’, decisa dai direttori e dal gruppo Gedi editore. Un risparmio nel risparmio se si pensa che i collaboratori percepiscono da 6 a 30 € lordi a notizia a seconda della lunghezza.

GEDI Gruppo Editoriale S.p.A. impresa italiana multimediale attiva nel settore della stampa, comunicazione digitale, radiofonica e televisiva con sede a Torino.

Si va alla fusione tra redazioni di Savona (unica Il Secolo XIX e La Stampa), Imperia e Sanremo (unica Il Secolo XIX e La Stampa). Un tempo tra le più lette della Regione e delle edizioni locali dei due quotidiani. Ci sarà dunque una redazione unica con due edizioni diverse. Ciò comporta un taglio complessivo di redattori di 10 unità. L’organico attuale a Savona è di 8 professionisti a tempo pieno, 1 articolo 1 part time professionista, 2 art.12 corrispondenti. Riduzione di 4 unità tra art 1 e 2. A Imperia sono presenti 2 art 1 e 2 art.2 , resteranno 2 tra art 1 e e art. 2.  A Sanremo sono  6 art.1, 1 art.2  e 2 art.12. Si passera a 3 art. 1- 2 e 2 art.12.  Complessivamente dei 24 tra art 1-2-12  si passerà a 14. Con una riduzione complessiva del 42% delle forze giornalistiche.

In allarme i più penalizzati, cioè i precari, spesso con anni di ‘anzianità’ nella stessa redazione o come corrispondenti e collaboratori.

Tra le prime reazioni  si fa strada l’ipotesi di creare un ‘coordinamento  dei precari’. Forse meno problematica la posizione dei pensionati che continueranno ad inviare articoli, qualcuno con  rubrica fissa settimanale, altri seguono argomenti e tematiche specifiche. Come Delfino e Micaletto (da Imperia), Cervone, Costantini, Godani, Pezzini (dal savonese), Pieracci (Genova). Un esempio della situazione che si verrà a creare? Della ricca e popolosa Riviera delle Palme si troveranno a scrivere Andreetto, Barbera, Franchi, Pretari (quattro precari) e Rebagliati (contratualizzato), Vaccaro (contrattualizzato). Nella redazione di Savona quasi in conflittualità si verranno a trovare Silvia Campese (solita firmare fino a due pagine sul Decimonono e settimana no stop), Elena Romanato idem firma de La Stampa,  Denise Giusto (La Stampa). Si aggiungano i tre collaboratori della Val Bormida.

Articolo 1 sono giornalisti professionisti che prestano attività giornalistica quotidiana con carattere di continuità e con vincolo di dipendenza.

Articolo 2 sono giornalisti professionisti che non diano opera giornalistica quotidiana purché sussistano continuità di prestazione, vincolo di dipendenza e responsabilità di un servizio.

Articolo 12 sono  giornalisti, perlopiù pubblicisti nei piccoli centri, che non diano opera giornalistica quotidiana purché sussistano continuità di prestazione, vincolo di dipendenza e responsabilità di un servizio.
Ci sono ancora nelle redazioni collaboratori pagati a notizia pur essendo professionisti, il caso più emblematico riguarda Giò Barbera, 56 anni, che finora ha firmato intere pagine su La Stampa e saltuariamente pezzi di cronaca finiscono anche sul Secolo XIX.

Da ultimo, ma non meno importante, i prossimi pensionamenti. Nell’imperiese Donzella, Ferrari, Pin, Vezzaro. Nel savonese Ciolina e Vimercati. Le redazioni avranno a capo Pasquino (Savona) e Pin (Imperia). Attualmente sono coordinate da Ciolina e Pin. 

Se l’editore potrà contare su una buona percentuale di risparmi e forse portare quantomeno a pareggio o in utile (come sarebbe giusto che sia ed accadeva in passato)  il bilancio/budget delle edizioni locali, per la forza lavoro ma anche per i lettori ci saranno significative ripercussioni. Da cosa dipenderà la scelta ? Il Secolo XIX storico e prestigioso quotidiano ligure avrà più pagine di cronaca locale rispetto a La Stampa con una forte tradizionale nazionale ? Sarà questa la differenza che farà peso nella scelta in edicola?  Già oggi peraltro molte pagine nazionali sono identiche. E capita già di leggere lo stesso articolo in cronaca locale sui due giornali, stessa firma.

Un ultima novità. Settimanalmente altri due supplementi, oltre a ‘Specchio’: La Zampa (animali) e Gusto. Difficile non immaginare che ci sia spazio per i collaboratori pagati a notizia. Non conosciamo quale sia stata la reazione dei CDR de La Stampa e Il Secolo XIX (Comitati di redazione), delle due Associazioni giornalisti del Piemonte e della Liguria, del sindacato nazionale giornalisti (F.N.S.I). Ne daremo conto quando avremo notizie certe.

Sul fronte occupazione giornalisti, si pensi alla chiusura di ImperiaTV (causa costi da affrontare anche in futuro e divario complessivo tra entrate e uscite) che ha ‘bruciato’ una decina di dipendenti. Finora l’unica azienda editoriale che ha incrementato l’organico dei giornalisti è Rai 3 Liguria. Non sono noti invece le assunzioni ed i contratti dei vari giornali-quotidiani on line delle due province. In piena ‘salute’, con squadra redazionale e di tecnici, è Edinet srl editore di Pietra Ligure (Ivg.it e Genova24 oltre a servizi vari anche per enti pubblici ed associazioni di categoria). Con un giornalista professionista già direttore responsabile ed un altro professionista pensionato direttore editoriale, mentre un pubblicista è direttore responsabile. Piccola curiosità Il Secolo XIX ha di recente titolato in prima pagina: AAA- Lavoro offresi. In Liguria è boom.

 

 


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