Era il 30 ottobre 2017. L’allora segretario provinciale del Pd, Vigliercio, in una lettera pubblicata dal Secolo XIX: ‘Fusione nucleare occasione persa’ Due mesi dopo un articolo citava ‘Nucleare in Valbormida, Regione su Ferrania: Area da valutare’. Pubblicato il bando Enea. Polemica Rixi (assessore regionale allo Sviluppo economico) e Pd. Un progetto da 500 milioni, 1800 addetti, ruolo primario del Campus universitario di Savona.
Con la crisi energetica è tornata alla ribalta il tema delle fonti rinnovabili, il costante pericolo dei fossili che ‘avvelenano il pianeta’. Da qui c’è chi propone la ‘fusione termo nucleare’ di ultima generazione rispetto al vecchio nucleare con uranio e plutonio.
La presa di posizione dell’ex segretario provinciale Pd Giacomo Vigliercio ricordava che “realizzare un polo scientifico. tecnologico tra i più avanzati al mondo, un investimento di 500 milioni di €, più di 1800 addetti per costruire un’infrastruttura strategica di ricerca di fusione nucleare con lo sviluppo di tecnologie innovative…non è fantascienza ma una grande sfida per il futuro energetico del nostro continente ed un’opportunità di sviluppo per i territorio della provincia di Savona….Stiano discutendo di piano di Reindustrializzazione dell’area di crisi complessa, con disponibilità di aree e di risorse per infrastrutture, per la formazione degli addetti, per ricerca e sviluppo. Un progetto nel quale anche il Campus Universitario di Savona può giocare un ruolo primario….”. I risultati finali ? Nulla, zero e pure dimenticatoio.