Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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A.A.A cercasi difensori (indignati) degli ultimi eroi pastori liguri. Deputati, presidenti di provincia, sindaci, assessori, giornalisti


Doveroso aggiornamento della sorte di un pastore di Albenga che possiede il gregge più numeroso della Liguria dopo che trucioli.it il 9 giugno scorso ha titolato: “Il pastore transumante che non può più pascolare le capre a causa di un nuovo vincolo dell’ente Parco naturale Alpi Marittime” vedi con 4012 visualizzazioni”.Nessuno, ad oggi, l’ha aiutato. Le sue capre pascolano ‘forzatamente’ su un’altra montagna (Saccarello) nel Comune di Triora e non già in ‘Fascia Pornassina’ delle Navette (Briga Alta).

Lomanto che rassegnato ricordava: “Non appartengono forse alla stessa ‘famiglia’ daini, camosci, caprioli, ora anche cervi, che si trovano ‘felici’  sulle nostre Alpi ?” E un lettore di trucioli.it, Sandro Oddo, studioso di storia locale: “Che decisioni incredibili! Si sono accorti che i cinghiali sono pericolosi soltanto quando sono comparsi nelle cittadine, quando da anni devastano campi e orti collinari. In questo modo i pochi contadini saranno sempre più costretti ad abbandonare la terra“. Gianni Fazio (Pieve di Teco): “Ho letto trucioli.it. I Boschi delle Navette una volta “appartenevano” ai pastori, oggi, purtroppo, ai burocrati“.

Ma la Liguria ‘abbandonata’ a burocrati e politici ‘professionisti’ non ha bisogno di pastori ma di Bagni Marini ? Basta leggere lo storico ed autorevole quotidiano ligure Il Secolo XIX annate 2020-2021- 2022: 98 articoli in cronaca nazionale dedicati ai problemi degli stabilimenti balneari in concessione e 385 nelle cronache provinciali. Alla pastorizia ligure 4 articoli in nazionale 12 nelle edizioni provinciali per lo più a causa dei lupi. E il quotidiano on line più diffuso e letto in provincia di Savona (Ivg.it dell’editore puro Matteo Rainisio di Edinet Srl di Pietra Ligure) ha tenacemente ignorato il cittadino non proprio qualunque Aldo Lomanto.

Non c’è da meravigliarsi, dunque, se il sindaco di Albenga, Riccardo Tomatis medico di famiglia, non abbia degnato di una telefonata (solidarietà?) il signor Lomanto, forse perchè non legge in nostro modesto blog di volontari e privo di ogni pubblicità commerciale e ‘politica’. Non bisogna stupirsi se analogo trattamento (disinteresse?) alla triste sorte delle capre di Lomanto ha finora dimostrato l’unico deputato del Pd del ponente, avv. Franco Vazio. L’elenco potrebbe proseguire con l’assessore regionale all’agricoltura (e pastorizia), vice presidente, Alessandro Piana, leghista imperiese. Il presidente della provincia di Savona, sindaco di Calizzano, avv. Pierangelo Olivieri di ‘Cambiamo’. I Vaccarezza boys del savonese.

Le associazioni di categoria, come Coldiretti, a cui è iscritto da sempre il pastore siculo-albenganese consigliano il cronista di evitare di farne un ‘caso personale’ come se la vittima di ingiustizie perverse non dovesse essere chiamata per nome e cognome. Senza timori di rappresaglie e cattiverie. Un uccellino fa sapere che la notizia pubblicata da trucioli.it (al suo decimo anno di vita) e non ripresa da nessuno altro organo di informazione ligure (S. E. e O) ha indispettito e contrariato gli amministratori dell’ente Parco Alpi Marittime. La stessa vocina lascia intendere che il signor Lomanto non era obbligato a sottoscrivere il ‘bando di assegnazione’ (14 mila euro) da parte dei Comuni di Mendatica e Pornassio che hanno aree nel bosco delle Navette, nel territorio del Comune di Briga Alta, estraneo all’accaduto. Avrebbe dovuto leggere bene e farsi consigliare al meglio dalla dirigenza della Coldiretti di Albenga ? Il pastore richiesto di una testimonianza da trucioli.it vuole “evitare ulteriori strascichi, mi interessa solo poter pascolare le mie capre alle Navette”.  Pare di capire che ha firmato dopo essere stato consigliato. Lomanto avrebbe pure scoperto un’altra curiosa clausola, taciuta (?). L’ente parco a ‘tutela della natura’ consente di pascolare non più di 40 capre nei lariceti purchè non siano piccole piante. Allora perchè non gli si consente, con il buon senso, di pascolare almeno nei vecchi lariceti delle ‘Navette’ ? Non c’è bisogno di capri espiatori, la vicenda ha assunto aspetti che solo la politica ignora, abbiamo ricevuto decine e decine di attestazioni da parte di lettori increduli che ci invitano a divulgare i nomi dei responsabili, pare la giunta Regionale del Piemonte al governano nel 2019. E l’ente parco ha soltanto subito ? E i sindaci ?

NOTA DI REDAZIONE – IL 16 GIUGNO 2022, abbiamo ricevuto puntualmente da Nanni Villani, ottimo collega giornalista dell’ufficio stampa dell’ente Parco Alpi Marittime, un comunicato ufficiale che misteriosamente il sistema web del blog ha poi ‘cancellato’ e ce ne accorgiamo colposamente solo ora. Ripubblichiamo.

Questo il testo- Capre in alpeggio: ci sono regole da rispettare

Nanni Villani è giornalista e responsabile del settore sviluppo sostenibile e comunicazione del Parco Alpi Marittime nonchè coordinatore dell’ecomuseo della segale. Ha lavorato come redattore per Vivalda Editore, l’Arciere, De Agostini, Blu Edizioni ed è direttore di Alpidoc.

“Trucioli”, settimanale d’informazione sulla Liguria di Ponente, ha dedicato alcuni giorni fa un articolo ad Aldo Lomanto, pastore di Albenga che nell’estate sale con i suoi milleduecento capi, tra pecore brigasche e capre, nelle Navette, in alta Valle Tanaro. L’area, celebre per il suo secolare bosco di larici, si trova amministrativamente in territorio piemontese (Comune di Briga Alta) ma, in virtù di una posizione al confine tra due Stati e due Regioni italiane, ha porzioni che sono proprietà di Comuni liguri (Montalto-Carpasio, Pornassio, Cosio d’Arroscia, Mendatica, Montegrosso) e francesi (Tenda).

La gestione delle Navette è affidata alle Aree Protette delle Alpi Marittime, cui fanno capo sia il Parco regionale del Marguareis, sia la locale Zona Speciale di Conservazione. Nel pezzo pubblicato su “Trucioli” Lomanto dichiara di trovarsi in difficoltà in quanto “il Parco Alpi Marittime ha posto il divieto di pascolo per le capre”. Un’affermazione che richiede alcune precisazioni. Tralasciando la giustificabile confusione circa la denominazione dell’Ente, va rimarcato che le Aree Protette si attengono – e non potrebbe essere diversamente – all’applicazione di quanto stabilito dalla legislazione vigente. In particolare, per quanto riguarda il pascolo in bosco, su tutto il territorio regionale il Regolamento forestale fissa dei limiti molto stringenti e vieta espressamente il pascolamento con capre, poiché questi animali tendono a incidere negativamente sulla rinnovazione delle essenze forestali.

Tale norma giuridica, vecchia di alcuni anni, non è stata applicata nei contratti in essere, facendo correttamente prevalere le condizioni originali di accordo. Come nel caso di Lomanto. Al momento del rinnovo, i Comuni sono però tenuti a rispettare la legislazione della Regione Piemonte. E così ha fatto, al momento dell’emissione del bando per l’assegnazione per sei anni dell’alpe “Fascia Pornassina”, il Comune di Mendatica, specificando il divieto di pascolo per il bestiame caprino. È possibile che tale passaggio sia sfuggito a Lomanto. Senza dubbio l’attenzione è stata maggiore da parte di altri pastori che alpeggiano in alta Valle Tanaro, i quali per soddisfare le regole vigenti si sono mossi per tempo riducendo il numero di capi in alpeggio e rinunciando a monticare capre.

La partita comunque non è chiusa. In realtà il Regolamento apre alla possibilità di deroghe, se tecnicamente giustificate, che devono essere autorizzate dalla Regione. Un iter che l’Ente di gestione non esclude di seguire e rispetto al quale ha avviato un confronto con gli uffici regionali.

BRAVI CARI SINDACI SAVONESI CHE FESTEGGIATE LA REPUBBLICA

C’E’ IL PASTORE ALBENGANESE CHE INVECE E’ ABBANDONATO E IGNORATO. L’UNIONE FA LA FORZA ANCHE DEI LIBERI GIORNALISTI?

IL SINDACO TOMATIS E L’ON FRANCO FAZIO CON IL SOTTOSEGRETARIO DI STATO MARGIOTTA IN VISITA AD ALBENGA PER I ‘BINARI A MONTE’

Albenga il sindaco Tomatis con il sottosegretaria Margiotta e l’on. Franco Vazio unico deputato del Pd nel ponente ligure alla sua seconda legislatura

IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI SAVONA OLIVIERI CON L’EX PRESIDENTE E CAPOGRUPPO DI CAMBIAMO IN REGIONE, ANGELO VACCAREZZA E IL COMANDANTE DELLA CAPITANERIA DI PORTO DI SAVONA E PROVINCIA


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