Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Bosco delle Navette vietato alle capre. L’ente di gestione Parco Alpi Marittime e Marguareis: Applichiamo regole della Regione del 2019


Clamoroso e si è sempre taciuto! Il divieto di pascolo delle capre nel bosco delle Navette esiste davvero come trucioli.it ha scritto. Non è  però l’Ente parco del Marguareis ad averlo deciso bensì la Regione Piemonte già nel 2019. E i comuni interessati (Mendatica e Pornassio inclusi) avrebbero dovuto attenersi alle nuove regole nei ‘bandi-gare’ di assegnazione ai pastori. ULTIMA ORA – Leggi a fondo il comunicato stampa ufficiale dell’Ente Parco delle ore 17 del 16 giugno 2022.

Lo scorso numero trucioli.it titolava ‘Albenga, il pastore transumante che non può più pascolare le capre a causa del divieto nel Parco Naturale Alpi Marittime’ (vedi ad oggi con 3.850 visualizzazione……….)

Si legge sul sito ufficiale: “Come previsto dal Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità della Regione Piemonte, l’Ente di gestione delle Aree Protette Alpi Marittime, gestisce dal 1° gennaio 2016 due Parchi naturali (il Parco naturale delle Alpi Marittime e il Parco naturale del Marguareis, originariamente dotati di amministrazione autonoma) e otto Riserve naturali nate per tutelare alcuni importanti siti di interesse naturalistico, archeologico e paleontologico. Si tratta di un mosaico di territori, localizzati in una vasta area che si estende dalle Alpi alla pianura e fino alla Langa, interessando diciassette Comuni. L’Ente gestisce inoltre 20 siti della Rete Natura 2000 che interessano aree di particolare interesse naturalistico poste in Provincia di Cuneo, ma del tutto o in parte fuori dai confini dei due Parchi naturali e delle otto Riserve. …Natura 2000 è una rete di Siti di Interesse Comunitario e di Zone di Protezione Speciale creata dall’UE per tutela degli habitat e delle specie di interesse prioritario”.

Nanni Villani è giornalista e responsabile del settore sviluppo sostenibile e comunicazione del Parco Alpi Marittime nonchè coordinatore dell’ecomuseo della segale. Ha lavorato come redattore per Vivalda Editore, l’Arciere, De Agostini, Blu Edizioni ed è direttore di Alpidoc.

In attesa di una comunicato ufficiale di chiarimenti sul ‘divieto alle capre’, Nanni Villani che dal 2000 si occupa di ‘comunicazione e valorizzazione del territorio’ (in altre parole ufficio stampa), ha anticipato a trucioli.it i primi utili chiarimenti. “Abbiamo letto quanto ha scritto trucioli.it – osserva – e ci sono alcune imprecisioni e elementi da chiarire. In primo luogo confermo che esiste, in effetti, un divieto, ma non è l’Ente parco ad avere regolamentato, bensì la Regione Piemonte già dal 2019; aggiungo che nelle aree boscate l’80% del territorio è sottoposto al divieto di cui parliamo. Il bosco delle Navette fa parte del Parco del Marguareis con i Comuni di Ormea, Chiusa di Pesio, Briga Alta. I Comuni di Mendatica e Pornassio hanno, a loro volta, delle ‘proprietà’ e nel bando per l’assegnazione dei pascoli devono rispettare le norme regionali, ovvero del Piemonte”.

Dunque la ‘colpa’ o la ‘negligenza’ ricade su questi due comuni per quanto riguarda la situazione in cui si trova il pastore Aldo Lo Manto che evidentemente non sarebbe il solo ? Puntualizza Villani: “Stiamo esaminando la situazione, complessa, regole su regole, con gli uffici preposti e con la Regione. Posso ipotizzare che il pastore si sia trovato in queste condizioni con il rinnovo del contratto, ovvio che in precedenza (prima del 2019) nel bando comunale non poteva essere inserito il ‘vincolo’, cioè il divieto di pascolo per le capre. Ora avendo rinnovato il ‘bando comunale’ nel 2022  si doveva dare conto anche delle nuove disposizioni e non so francamente se ciò sia avvenuto o meno. Sono trascorsi però due anni. Il pastore forse non ha letto le nuove regole in sede di rinnovo ? O  i due comuni non le hanno inserite ? Ovvio infine che c’era stato un periodo transitorio tra un bando e l’altro… “.

Che dire della presenza di daini, cervi, camosci e caprioli, non sono dannosi quanto le capre ?  Villani: “Daini e camosci non direi, esiste il potenziale danno al rinnovo del bosco per i cervi e caprioli. Come non si può negare, suffragati dagli studi  di qualsiasi Università, l’esistenza di danni ad opera dei caprini. Vorrei aggiungere che, a sua volta, un pastore con 1200 capri prende finanziamenti pubblici e comunque il nostro obiettivo è trovare, se possibile, come credo, soluzioni. Anche se noi, come ente e mi ripeto, applichiamo e dobbiamo fare rispettare le regole della Regione. Non si possono introdurre, allo stato deroghe, semmai individuare aree in cui i caprini non mettono a repentaglio giovani piante di larici. Forse è inoltre utile sapere  che dal 2014 con Rete Natura 2000 erano state  varate regole più stringenti anche per i pascoli. Ora abbiamo chiesto, a nostra volta, alla Regione Piemonte se in presenza di soli lariceti secolari possa essere consentito il pascolo caprino”.

La politica decide, la burocrazia applica. Il cittadino ‘subisce’ ? Quando poi siamo di fronte al vecchio mestiere che nessuno vorrebbe più fare, con rare e ammirevoli eccezioni, le riflessioni e considerazioni si moltiplicano, come il dovere di non rendere a questi ‘eroi’ il lavoro ancora più scoraggiante.

E l’informazione che non informa ci mette del suo? I giullari della propaganda sono sempre all’opera. Bisognava proprio leggere il ‘grido di dolore’ di un pastore albenganese per scoprire la realtà di una legge del 2019 della Regione Piemonte ? E non si dica, per favore, che questo o quel pastore non possono non sapere. A farne le spese alla fine dei conti è quasi sempre chi lavora onestamente e si ritrova inconsapevole vittima di una sorte di girone infernale in cui non esiste mai un responsabile. E che si assuma la responsabilità.  Non è il caso di invocare ‘buon cuore’, semmai  ‘buon senso’. Qualcuno lo pratica ancora nei confronti di chi fa una ‘vitaccia’ come ci ha ricordato il buon Aldo e non è il solo ?

COMUNICATO STAMPA UFFICIALE

Capre in alpeggio: ci sono regole da rispettare

“Trucioli”, settimanale d’informazione sulla Liguria di Ponente, ha dedicato alcuni giorni fa un articolo ad Aldo Lomanto, pastore di Albenga che nell’estate sale con i suoi milleduecento capi, tra pecore brigasche e capre, nelle Navette, in alta Valle Tanaro. L’area, celebre per il suo secolare bosco di larici, si trova amministrativamente in territorio piemontese (Comune di Briga Alta) ma, in virtù di una posizione al confine tra due Stati e due Regioni italiane, ha porzioni che sono proprietà di Comuni liguri (Montalto-Carpasio, Pornassio, Cosio d’Arroscia, Mendatica, Montegrosso) e francesi (Tenda).

La gestione delle Navette è affidata alle Aree Protette delle Alpi Marittime, cui fanno capo sia il Parco regionale del Marguareis, sia la locale Zona Speciale di Conservazione. Nel pezzo pubblicato su “Trucioli” Lomanto dichiara di trovarsi in difficoltà in quanto “il Parco Alpi Marittime ha posto il divieto di pascolo per le capre”. Un’affermazione che richiede alcune precisazioni. Tralasciando la giustificabile confusione circa la denominazione dell’Ente, va rimarcato che le Aree Protette si attengono – e non potrebbe essere diversamente – all’applicazione di quanto stabilito dalla legislazione vigente. In particolare, per quanto riguarda il pascolo in bosco, su tutto il territorio regionale il Regolamento forestale fissa dei limiti molto stringenti e vieta espressamente il pascolamento con capre, poiché questi animali tendono a incidere negativamente sulla rinnovazione delle essenze forestali.

Tale norma giuridica, vecchia di alcuni anni, non è stata applicata nei contratti in essere, facendo correttamente prevalere le condizioni originali di accordo. Come nel caso di Lomanto. Al momento del rinnovo, i Comuni sono però tenuti a rispettare la legislazione della Regione Piemonte. E così ha fatto, al momento dell’emissione del bando per l’assegnazione per sei anni dell’alpe “Fascia Pornassina”, il Comune di Mendatica, specificando il divieto di pascolo per il bestiame caprino. È possibile che tale passaggio sia sfuggito a Lomanto. Senza dubbio l’attenzione è stata maggiore da parte di altri pastori che alpeggiano in alta Valle Tanaro, i quali per soddisfare le regole vigenti si sono mossi per tempo riducendo il numero di capi in alpeggio e rinunciando a monticare capre.

La partita comunque non è chiusa. In realtà il Regolamento apre alla possibilità di deroghe, se tecnicamente giustificate, che devono essere autorizzate dalla Regione. Un iter che l’Ente di gestione non esclude di seguire e rispetto al quale ha avviato un confronto con gli uffici regionali.

GLI ORGANI ISTITUZIONALI DELL’ENTE-

Il presidente Piermario Giordano

Il Presidente nominato con Decreto del Presidente della Giunta regionale e CHE rimane in carica fino alla scadenza del suo mandato: Piermario Giordano. Nato nel 1965, professione consulente finanziario. DELEGHE- Referenza territoriale: tutte le aree gestite. Referenza per tematica: rapporti con Enti e Istituzioni, affari generali, bilancio, personale, organizzazione dell’Ente, affari internazionali, UNESCO Gestione generale, tutte le attività non in capo ad altri Consiglieri.

 

Andrea Bodino-

Consigliere designato dalla Comunità dell’area protetta.
Nominato vicepresidente nel Consiglio del 2 marzo 2020
DELEGHE
Referenza territoriale: Parco Naturale Marguareis – Settore Chiusa di Pesio ZSC ZPS Alte Valli Pesio e Tanaro – Chiusa di Pesio.
Referenza per tematica: pianificazione territoriale, gestione patrimonio, immobili, terreni, aree attrezzate, sentieri, segnaletica, energia ed efficientamento energetico fabbricati.

Federico Lemut

Consigliere designato dalla Comunità dell’area protetta.
Nato nel 1965, laureato in Relazioni pubbliche e e reti mediali, funzionario della Provincia di Cuneo.
DELEGHE
Referenza territoriale: Parco Naturale Marguareis – Settore Alta Val Tanaro (Ormea e Briga); ZSC ZPS Alte Valli Pesio e Tanaro – Briga Alta, Magliano Alpi,Ormea; Area contigua Marguareis (Vallone di Nivorina); Riserva Naturale Sorgenti del Belbo – Camerana, Montezemolo, Saliceto; Riserva Naturale Grotte di Bossea – Frabosa Soprana; ZSC Sorgenti del Belbo – Camerana, Montezemolo, Saliceto; ZSC Bosco di Bagnasco – Bagnasco; ZSC Faggete di Pamparato – Frabosa Sopra, Pamparato, Montaldo Mondovì, Roburent; ZSC Monte Antoroto – Garessio, Ormea; ZPS Alto Caprauna – Alto, Caprauna. Referenza per tematica: progettazione e gestione procedure di gara, attività connesse alla gestione informatica e alla transizione digitale, organizzazione dell’Ente.

Valeria Marrone –

Consigliere designato dal Comune di Valdieri.Nata nel 1980; libera professionista, consulente nel settore agroalimentare e packaging.
DELEGHE
Referenza territoriale: Parco Naturale Marittime – Valdieri, Entracque e Roaschia; Riserva Naturale Grotte del Bandito – Roaschia. Riserva Naturale Rocca San Giovanni Saben – Valdieri; ZSC ZPS Alpi Marittime – Entracque, Roaschia, Valdieri.
Referenza per tematica: attività di animazione territoriale, attività didattica, CETS | Carta Europea Turismo Sostenibile, marchio Qualità Parco (in collaborazione con consigliere Parola), attività culturali, gestione e problematiche connesse con le acque.

Armando Erbì –

Consigliere designato dalle associazioni ambientaliste.
Nato nel 1963; direttore di Conitours.
DELEGHE
Referenza territoriale: Parco Naturale Marguareis – Settore Chiusa di Pesio; Parco Naturale Marittime – Vernante; ZSC ZPS Alpi Marittime – Limone Piemonte, Vernante; Riserva Naturale Ciciu del Villar – Villar San Costanzo; Riserva Naturale di Crava-Morozzo – Morozzo, Rocca De Baldi e Mondovì; Riserva Naturale di Benevagienna – Benevagienna; ZSC ZPS Crava Morozzo – Morozzo, Rocca De Baldi e Mondovì; ZPS Altopiano dei Bainale – Benevagienna, Carrù, Magliano Alpi, Trinità. Referenza per tematica: turismo, attività di promozione e comunicazione, mostre ed eventi, partecipazione a saloni. Strade bianche e progetti europei.

Sophie Maria Pepino –

Consigliere designato dal Comune di Entracque. Nata nel 1984; imprenditrice turistica, consulente nel settore del marketing territoriale.
DELEGHE
Referenza territoriale: Parco Naturale Alpi Marittime – Valdieri, Entracque e Roaschia; Riserva Naturale Grotte del Bandito – Roaschia; Riserva Naturale Rocca San Giovanni Saben – Valdieri; ZSC ZPS Alpi Marittime – Entracque, Roaschia, Valdieri. Referenza per tematica: contratti e aspetti legali connessi all’attività dell’Ente, bandi e contratti, turismo, eventi e comunicazione. Punti informativi e di visita dell’Ente.

Franco Parola –

Consigliere designato in rappresentanza delle associazioni agricole.  Nato nel 1960; agronomo, coordinatore regionale del servizio Ambiente e Territorio della Coldiretti.
DELEGHE
Referenza territoriale: Parco Naturale Marittime – Aisone; Riserva Naturale Grotte di Aisone; ZSC Muschi Calcarizzanti Comba Saviana – Monterosso Grana,Pradleves; ZSC Linum narbonense – Pradleves; ZSC Sorgenti del Maira – Acceglio; ZSC Tenibres – Pietraporzio, Sambuco, Vinadio; ZSC Orgials – Vinadio; ZSC Puriac – Argentera; ZSC ZPS Stura di Demonte – Demonte, Gaiola, Moiola, Roccasparvera; ZSC ZPS Euphorbia valliniana – Macra e Stroppo; ZPS Alta Valle Stura e Maira – Acceglio, Aisone, Argentera; Canosio, Demonte, Marmora, Pietraporzio, Sambuco, Vinadio; SIC Comba di Castelmagno – Pradleves, Castelmagno; SIC Vallone dell’Arma – Demonte.
Referenza per tematica: conservazione e gestione ambientale, attività scientifica, agricoltura, foreste, pascoli e relativa gestione e pianificazione, UNESCO gestione scientifica, marchio Qualità Parco (in collaborazione con consigliere Marrone).

DA IL SECOLO XIX -IMPERIA del 15 giugno 2022

 

 

 

 

 

 

 


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