Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Savona, malore, muore Catalano: ex funzionario Inpdap, per 30 anni segretario provinciale Cisl Pubblico impiego e enti locali. Nel Cda Opere Sociali. Tra i fondatori savonesi di ‘Insieme’


Un improvviso malore in casa. Si è accasciato al suolo Vincenzo Catalano: a novembre avrebbe festeggiato 66 anni. Un personaggio impegnato nel sociale e nel sindacato. E’ stato funzionario Indap e per 30 anni, ora segretario, ora aggiunto, a livello provinciale, del comparto Pubblico Impiego Statale e Enti Locali. Lascia la moglie, due figli e i nipoti. Un vuoto anche nella neonata formazione politica ‘Insieme’ con ramificazioni nazionali e tra gli amici più cari.

Vincenzo Catalano in un momento felice con i nipoti. Amava viaggiare e raccontare le sue esperienze di vacanze in America dove si erano trasferiti i genitori (non più in vita), ma anche sulle coste dell’Africa, nel continente asiatico, su isole  sparse per il mondo. Affranti dal dolore la moglie Marinella, la figlia Marcella e il figlio Grabriele.

Il veterano cronista che da 10 anni si dedica da volontario a Trucioli.it, si era preso un impegno che non ha mantenuto. Un’intervista a tutto campo a Enzo Catalano. “Ci sono problemi ed aspetti della vita pubblica di Savona che non sono mai stati approfonditi, sviscerati, soprattutto laddove ci sono interessi di natura edilizia ed aree edificabili. Cosa accadeva realmente alle Opere Sociali quando io ero nel Cda e dopo. Sarebbe utile che i cittadini sapessero….Non mi interessa lo scandalismo”. Un appuntamento via via rinviato da mesi. E che Vincenzo,  sempre gioviale, allegro, educato, memoria storica cittadina, aveva sollecitato. “Dobbiamo parlarne, ci sono argomenti importanti da fare chiarezza e che nascondono forti interessi, inconfessabili per certuni….Ne avevo parlato con…. giornalisti ma invano….”.

E il 26 maggio scorso Catalano ha inviato l’ultimo articolo-intervento pubblicato da trucioli.it sulla politica ed amministrazione comunale di Savona (vedi…….) firmato da  Coordinamento provinciale savonese di Insieme.

In precedenza Trucioli dava notizia: Savona, Insieme il nuovo partito (vedi trucioli.it….7 aprile 2022..)

Alle ore 11,30 di venerdì mattina il feretro sarà tumulato nel camposanto di Zinola.

QUANDO CATALANO ENTRO’ NEL CDA DELLE OPERE SOCIALI. SI DIMISE IN DISACCORDO CON CERTE SCELTE CHE NON CONDIVIDEVA. FU ANCHE SCAGIONATO DA UNA VICENDA CHE FINI’ ALLA CORTE DEI CONTI

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Vincenzo Catalano  il 10 novembre 2020. Dalla sua pagina Facebook-

Deontologicamente ci sono principi universali che i veri giornalisti non possono ne devono ignorare di applicare nel loro ruolo di testimoniare sempre la verità senza subire condizionamenti, liberi da vincoli da essere “”cani da guardia del potere””. Mai raccontare verità di comodo ad uso del potente di turno o dei poteri forti, senza compiacere editori impuri ma rimanere onesti ed obiettivi sempre. Sulla libertà di stampa qualcuno puo forse pensare che i giornalisti siano tutti innocenti !! immuni da critiche in specialmodo quelli al soldo di editori di giornali e televisioni che per loro interesse e tornaconto,sottomettono ormai troppi scribacchini diventati scendiletto che riescono ha trasformare “”l’informare “”in “” formare “” i lettori e gli spettatori. Pseudo scribacchini che per denaro calpestano un nobile mestiere, da arrogarsi anche il diritto di emettere giudizi e sputare sentenze sulle persone. E questa ormai la comune convinzione e l’immagine che la gente percepisce di questi ignobili pseudo giornalisti, tranne poche eccezzioni, che con il loro stillicidio quotiano pensano e sperano di imbrogliare la gente non accorgendosi di aver perso ogni residuo di credibilità con articoli menzognere , faziosi, spesso privi di fondamento, perchè sempre proni al potere. Chissa in quanti non ne possono più????? sapere che i giornali ricevono finanziamenti pubblici dallo Stato per garantire il pluralismo dell’informazione ( chissà per quanto tempo ancora ) fa aumentare lo sdegno verso questi esseri pusillanimi.
DA LA STAMPA –

Il Consiglio di amministrazione delle Opere Sociali non dovrà restituire gli stipendi presi dal 2010 al 2012. Circa 200 mila euro di gettoni di presenza incassati in due anni e mezzo  (dal luglio 2010 al dicembre 2012) che l’ex presidente e sei consiglieri dell’ente rischiavano di dover restituire in base alla legge del 2010 che vieta agli enti che ricevono sovvenzioni pubbliche di prevedere l’erogazione di paghe e indennità.

A chiudere la vicenda è stata la Corte dei Conti, che il 20 febbraio ha chiesto l’archiviazione della vertenza sulla presunta appropriazione indebita di stipendi dell’ex presidente Donatella Ramello, e dei consiglieri Massimo Fantoni, Piero Astengo, Carlo Cipollina, Antonella Brandone, Lorenzo Prando e Vincenzo Catalano. Le cifre erano così suddivise: circa 60 mila euro la cifra chiesta indietro all’ex presidente, che percepiva 1800 euro netti al mese, e circa 800 euro mensili per ogni consigliere, per un totale di circa 145 mila euro.

La contabilità dell’ente che in città gestisce case di riposo, immobili di pregio e di alloggi frutto lasciti, un patrimonio  che si aggira intorno ai 30 milioni di euro, era nel mirino dei pm contabili di Genova, che tramite la procura generale, ad agosto, avevano chiesto l’invio della documentazione sulle delibere assunte sui gettoni di presenza. L’oggetto della lettera era «l’indebita erogazione delle indennità di carica al presidente e ai membri del Consiglio di aministrazione».

In base ai documenti presentati, che includono autorizzazioni della Regione e altri documenti contenenti norme emanate dal ministero, il Cda non avrebbe incassato indebitamente gli stipendi. Indennità che all’inizio del 2013 erano poi state azzerate. Da quel momento in poi è scattato l’adeguamento alla legge che parla di amministrazione a titolo puramente onorifico. E’ quello che dovrà fare anche il nuovo cda, che sarà nominato dal sindaco Federico Berruti nei prossimi giorni. Sarà sua l’ultima parola sui nomi del nuovo presidente e dei consiglieri, uno dei quali sarà deciso di comune accordo con la Curia. L’unico nome sicuro è Pietro Li Calzi (ex segretario psi, ora pd), per la Regione.


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