Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Ferrovie: “scudo” di 10 mila alberi in Svizzera, una galleria quasi unica da Finale ad Andora. Tovo S. Giacomo, rotaie a monte in consiglio comunale


Il 12.08.2016, su ATS/SR, dei Grigioni, leggevamo: Uno “scudo” di 10 mila alberi per la Ferrovia retica – L’opera di ringiovanimento del bosco nella Valle dell’Albula ha avuto inizio oggi. Piantati i primi alberi. Leggi anche: consiglio comunale monotematico sui binari a monte a Tovo San Giacomo coinvolto nel progetto.

di Alesebn B.

“COIRA – Con il posizionamento di 10mila alberi Helvetia Assicurazioni sostiene il ringiovanimento del bosco di protezione nella Valle dell’Albula (GR). La foresta protegge tra l’altro la tratta della Ferrovia retica (RhB). Oggi, alla presenza fra gli altri del fondista Dario Cologna, sono stati piantati i primi giovani alberi. La tratta dell’Albula è una delle linee ferroviarie più belle in assoluto, si legge in un comunicato odierno di Helvetia. Al fine di preservare questo patrimonio mondiale dell’UNESCO, nonché di consentire un piacevole e sicuro viaggio ai passeggeri, la Ferrovia retica e il Canton Grigioni puntano su boschi di protezione intatti. «La protezione dei rischi della natura è la funzione più importante della foresta grigionese», ha detto il consigliere di Stato Mario Cavigelli, citato nella nota.

Si tratta dell’undicesimo progetto di rimboschimento di Helvetia. «Grazie all’impegno in favore del bosco di protezione contribuiamo attivamente alla prevenzione dei danni causati dagli eventi naturali che possono mettere a rischio gli esseri umani e il loro patrimonio», ha affermato Felix Hunger, agente generale dell’assicurazione a Coira.

Ecco quanto si sta modificando tra due zone alpine europee: la Liguria e la valle del Bernina; nel cantone dei Grigioni piantano gli alberi, in Liguria li abbattono, o meglio per non essere accusati dagli ambientalisti, lo Stato – Regione ha pensato bene di fare transitare la ferrovia, nella sua quasi totalità, in galleria. Mentre si viaggia sulla più alta tratta ferroviaria alpina, si rimane letteralmente a bocca aperta, emozioni da film nello splendido mondo alpino grigionese, a bordo del celeberrimo Bernina Express!

La Valposchiavo, il Lago Bianco, il Massiccio del Bernina, il ghiacciaio del Morteratsch, panorama a 360 gradi su una delle più affascinanti trasversali alpine al mondo. La tratta ferroviaria s’inserisce armoniosamente nel paesaggio montano del Massiccio del Bernina. Seguendo sinuose curve e senza l’ausilio della cremagliera, il convoglio vi conduce dalla italiana Tirano alla mondana St. Moritz.

Le bellezze della nostra tratta ligure si possono vedere attraverso dei potenti periscopi, quella occidentale ubicata nella zona che va da Cap Martin, circa 5 km ad ovest di Mentone. Ventimiglia, Sanremo a Savona, è caratterizzata da spiagge ampie e sabbiose e da picchi di falesie. La Riviera di Ponente si presenta con numerosi golfi e insenature ampie e poco profonde, che hanno consentito la formazione di spiagge sabbiose o ghiaiose. Non mancano tuttavia tratti molto scoscesi. Le spiagge della Riviera di Ponente vantano una varietà di sfumature e di colori che ne fanno uno dei motivi più significativi in questo tratto di costa. L’alternarsi di piccole baie, di arenili lunghi e profondi, di spiagge di ciottoli, consente anche ai più esigenti di trovare l’ambiente ideale per le proprie giornate di relax.

Il primo tratto di costa a ponente, è dominato dall’incombente falesia dei Balzi Rossi, con una successione di spiaggette fino a Ventimiglia (estesa spiaggia ghiaiosa). Il litorale si mantiene ampio a Vallecrosia e a Bordighera (porto turistico), nell’insenatura di Ospedaletti e offre a Sanremo ogni tipo di spiaggia, la possibilità di praticare sport nautici e due porti turistici. Salvo modeste interruzioni, la costa raggiunge Imperia (porto e spiagge) con litorali attrezzati ad Arma di Taggia (porto fluviale alla foce dell’Argentina) e San Lorenzo al Mare (porticciolo).

Oltre Capo Berta, e subito dopo la spiaggia ancora sabbiosa ad Andora, ridiventa ghiaiosa  ad Albenga (importantissimo centro monumentale medievale). Ad Alassio, Loano e Finale Ligure, l’arenile è molto ampio con fondali bassissimi anche a chi non è un esperto nuotatore; più spesso la spiaggia sfuma in strisce sottili che degradano dai colli o dai verdi terrazzamenti soprastanti o si apre a ventaglio sulla foce di antichi torrenti ormai scomparsi, tra rocce scure. Qui è più probabile trovare acque profonde, per la gioia e la soddisfazione degli sportivi. Oltre le rocce del Malpasso,  Noli offre il suo importante  centro monumentale e l’operosità dei suoi pescatori; la spiaggia domina quindi da Spotorno fino a Varazze.

La ferrovia e il paesaggio sono sempre stati legati da un rapporto stretto e profondo; il viaggio per ferrovia permette di leggere il paesaggio, e il paesaggio stesso è segnato e scandito dal binario che lo attraversa. La ferrovia, con i tracciati ottocenteschi delle sue linee, con gli stessi suoi treni, ha per lungo tempo costituito una sorta di memoria storica in mezzo al divenire della società italiana. Oggi, tuttavia, una nuova ferrovia, nascosta, interrata, cementificata, si appresta a seguire la drastica modernizzazione del paesaggio che la circonda.

Il tracciato originale della ferrovia tra Savona e Finale Ligure, chiuso nel 1977, correva lungo la costa, alternando importanti gallerie con ampi tratti costieri. Fino al 1967, la linea era elettrificata in trifase: una locomotiva E.333 (Nicola Romeo, 1923-25) traina un breve treno viaggiatori proveniente da Savona, in ingresso a Spotorno, circondato dai primi palazzi dell’edificazione turistica e con l’inconfondibile profilo di Capo Noli.

Fino all’introduzione del nuovo orario cadenzato nel giugno 1985, le locomotive E.444 erano una presenza del tutto abituale in Riviera, anche se il tipo di tracciato non permetteva di sfruttarne le caratteristiche di velocità. La E.444.091 traina un treno composto da carrozze degli anni Trenta e Cinquanta, tra San Lorenzo-Cipressa e Imperia Porto Maurizio, il 4 agosto 1983. Nell’estate del 1994, il treno regionale 6214 Savona – Albenga è stato effettuato con materiale ordinario, anziché con le previste elettromotrici. Una tramontana inaspettata e robusta cambia gli scenari del mare e fa apparire più viva e lucente la costa del Finale, fino al profilo caratteristico di Punta Crena.

Come si può vedere la composizione dei convogli è frutto di menti anormali che nonostante abbiano la facoltà di seguire schemi di classificazione rigidi, che permettano di identificare in modo univoco ogni singola locomotiva, carrozza o carro in servizio sulla rete, a “lato pratico” pensano di effettuare convogli di fantasia i quali, a dispetto delle motrici, immettono in rete convogli catorci. È proprio da questi convogli catorci che modificano l’aspetto treno , ne cambia le caratteristiche e che spingono vertici esterni all’azienda di inserire nuovi convogli e nuovi tracciati.

Negli anni 1970 nelle Ferrovie dello Stato si diffuse la consuetudine ad attribuire, mediante concorsi sulla stampa aziendale, un soprannome semi-ufficiale ai nuovi gruppi di locomotive in seguito al successo dell’epiteto ironico tartaruga attribuito alla prima locomotiva veloce delle FS: la E.444. La pratica ottenne un certo consenso, più tra gli appassionati che tra i ferrovieri, rimanendo fino alla E.632, la prima serie elettronica costruita su larga scala. Dopo di ciò la pratica venne però abbandonata limitando l’uso del soprannome ad alcune unità particolari quasi soltanto tra gli operatori del settore.

Le macchine con soprannomi ufficiali sono:

  • E.444: Tartaruga
  • E.656: Caimano
  • E.632/633/652: Tigre

Il treno Intercity Tirreno Ventimiglia – Roma è stato istituito nel 1997 in sostituzione del precedente collegamento internazionale da Hendaye e Cerbère. Treno / Train: Espresso 349 Ventimiglia – Roma Termini, anno 1980. Note / Notes: A questo treno a Ventimiglia erano agganciate le vetture provenienti da Cerbère e Hendaye. A San Remo era aggiunto un bagagliaio per il trasporto dei fiori, presente nel periodo invernale ma non in quello estivo.

La vegetazione mediterranea e lussureggiante che costeggia il corso Trento e Trieste fa da scenario al rettifilo che conduceva al segnale di protezione di San Remo. Il corso, già intitolato al Principe Federico Guglielmo, rappresentava una celebre e scenografica passeggiata a mare, prima che, negli anni Settanta, il nuovo Porto Sole si interponesse fra la costa e la città.


A Finale Ligure termina la linea a doppio binario aperta nel 1977. Passata anche la galleria di Caprazoppa, poco prima di Borgio Verezzi il treno riconquista finalmente la vista del mare. La E.636.452 del Locale 9726 Genova Brignole – Albenga sembra fare a gara con le autovetture Fiat “126” e “127” in corsa sulla via Aurelia, dove si sta lavorando per ampliare la carreggiata, il 6 marzo 1987. Non abbiamo la composizione battezzata “Piz Palü”, che offre il WIFI gratis e per l’occasione di festa sfoggia un color “champagne”, uscita e fabbricata nelle officine di Altenrhein. Secondo la nota odierna della FR, il suo direttore Renato Fasciati ha avuto il piacere di annunciare la sorpresa: “Il nostro convoglio speciale Capricorn 3133 è dotato di connessione WIFI gratuita per i viaggiatori. Ma non sarà l’unico treno ad offrire questo gradito servizio. Prossimamente l’intera flotta Capricorn ne sarà equipaggiata”.

Ma i nuovi treni regionali Rock e Pop sono riciclabili rispettivamente per il 97% e per il 95% con una riduzione del 30% dei consumi energetici se confrontati con la generazione precedente. Progettati per ottenere performance energetiche efficienti, i Rock e Pop hanno beneficiato dell’emissione del primo Green Bond di FS, strumento finanziario dedicato a progetti rilevanti sotto il profilo ambientale. Insieme ad altre 15 aziende europee, a gennaio 2019, Ferrovie dello Stato entra a far parte del Forum sulla finanza sostenibile, con l’obiettivo di sostenere sviluppo di prodotti finanziari verdi.

Alesben B.

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TOVO SAN GIACOMO – DAL SITO FACEBOOK DEL SINDACO ODDO: Martedì 14 dicembre 2021 Consiglio comunale mono-tematico dedicato allo spostamento a monte della linea ferroviaria, progetto che ha ripreso slancio dopo l’approvazione del PNRR. Con questo passaggio in Consiglio, l’Amministrazione comunale intende dare massima informazione sui delicati ed importanti passaggi amministrativi collegati a questo intervento infrastrutturale che coinvolgerà anche il territorio di Tovo San Giacomo.

COMMENTI FACEBOOK- Lino Eligio Accame (geologo ex sindaco Dc): Finalmente , il consiglio comunale di Tovo San Giacomo, come tutti gli altri della riviera, approvò questo progetto definitivo all’unanimità nell’ormai lontano 1991 … poi come spesso …incagli a non finire . Cerchiamo di mandarlo avanti prima di essere nel … terzo mondo come collegamenti nel ponente ligure !

Loredana Astigiano: Progetto di 30 anni fa. Forse sarebbe stato il caso di ripensarlo, anche alla luce di quanto è dimostrato dall’esperienza dello spostamento a monte della ferrovia a levante, dove mancano i collegamenti con i centro città.  E vogliamo parlare, e soprattutto valutare, del disastro sul territorio?

Michele Pellegrini  (Dipendente FS, già candidato al consiglio comunale di Loano due legislature fa): I Sindaci saranno complici della morte definitiva del servizio di trasporto pubblico, dell’ulteriore peggioramento del traffico sull’Aurelia e della distruzione di ettari di terreno fertile (oltre a tutti gli altri danni ambientali).

Angelo Fresia (esercente a Ceriale, già corrispondente de la Stampa per il ponente savonese): Per potenziare il trasporto ferroviario in un territorio costiero con una linea a binario unico, ci sono due opzioni. La prima è realizzare una nuova linea ferroviaria a doppio binario, spostata più a monte rispetto alla precedente. La seconda è creare nuovi punti di scambio per consentire il passaggio di treni in entrambe le direzioni, posizionando il secondo binario accanto a quello esistente, dove lo spazio lo consente.
In Liguria abbiamo assistito sia alla prima sia alla seconda scelta, quindi abbiamo due esempi pratici di cosa significhi avere la ferrovia sul mare oppure nell’entroterra.
Tra Ospedaletti e Andora, la ferrovia è già stata spostata a monte. Il primo tratto del nuovo tracciato (Ospedaletti-San Lorenzo al mare) è stato inaugurato nel 2001, dopo oltre vent’anni di lavori. È lungo 25 chilometri e per il 90% corre in galleria. Nel 2004 sono partiti i cantieri per trasferire la ferrovia a monte tra San Lorenzo e Andora (19 km, di cui 16 in galleria) e si sono conclusi nel 2016, dopo 12 anni.
Prima dello spostamento a monte, tra Ospedaletti e Andora c’erano 10  stazioni: Ospedaletti, Sanremo, Taggia Arma, Santo Stefano-Riva Ligure, San Lorenzo-Cipressa, Imperia-Porto Maurizio, Imperia-Oneglia, Diano Marina, Cervo-San Bartolomeo e Andora. Oggi ne sono rimaste 5: Sanremo, Taggia Arma, Imperia, Diano e Andora.
Le nuove stazioni di Imperia e Diano Marina sono posizionate fuori dai centri abitati. Considerata la mancanza di autobus per completare il viaggio in treno, molti pendolari hanno dovuto scegliere se rinunciare al treno oppure se percorrere qualche chilometro a piedi ogni giorno per andare a lavorare. Per rendere più trasparente il dibattito, sarebbe opportuno che le Ferrovie rendessero noto il numero di passeggeri tra Andora e Sanremo, prima e dopo lo spostamento a monte. Secondo fonti ufficiose ma attendibili, ad esempio, la nuova stazione di Sanremo ha dimezzato l’utenza rispetto a vent’anni fa.
Passiamo ai tempi di percorrenza. In base a quanto affermato dagli organi di informazione nel 2016, lo spostamento a monte tra Andora e San Lorenzo avrebbe portato a risparmiare 12 minuti di viaggio. La realtà ha smentito queste previsioni teoriche, perché gli orari dei Regionali Veloci sono cambiati in peggio dal 2013 al 2021. Otto anni fa, questi treni impiegavano due ore e 8 minuti per andare da Ventimiglia a Genova Principe. Oggi, dopo lo spostamento a monte, gli stessi treni ci mettono due ore e 20 minuti. Dodici minuti in più: basta collegarsi al sito ufficiale di Trenitalia per averne conferma.
Nell’estremo ponente ligure, sono incompiute le opere previste nel vecchio tracciato ferroviario e al servizio delle nuove stazioni. Ad Andora, le Ferrovie si erano impegnate a prolungare via Cavour, realizzare due nuove rotatorie stradali, aree verdi e parcheggi, oltre a demolire vecchi caseggiati in disuso. Nulla di tutto questo è stato ancora realizzato, a 16 anni dall’apertura del cantiere. Nel 2016, proprio ad Andora, i rappresentanti delle Ferrovie sono stati contestati da sindaci e pendolari per la mancanza di infrastrutture e per il decentramento delle stazioni, durante un’assemblea pubblica a Palazzo Tagliaferro.
C’è poi il discorso della nuova pista ciclabile. La ciclopedonale Sanremo-San Lorenzo è stata inaugurata nel 2014, tredici anni dopo lo spostamento della ferrovia. Sulla vecchia ferrovia tra Andora e San Lorenzo, invece, neppure un metro è ancora percorribile in bicicletta. Ad agosto del 2020, la Regione ha inaugurato una passerella ciclabile di 200 metri vicino alla stazione di Andora, per collegare il nuovo e il vecchio tracciato.
Veniamo al secondo scenario: il mantenimento della linea costiera. Questa soluzione è già stata adottata tra Albenga e Loano, dove dal 1936 c’è il doppio binario. L’esempio più concreto è il levante ligure, dove la ferrovia è rimasta sul mare e le fermate sono ancora collocate nei centri abitati. Nei 76 chilometri di ferrovia tra Genova Nervi e La Spezia Centrale ci sono 27 stazioni, in media una ogni tre chilometri. Per fare un paragone, nei 108 chilometri tra Savona e Ventimiglia ci sono 20 scali passeggeri (uno ogni 5,4 chilometri) destinati a diventare 16 con lo spostamento a monte tra Andora e Finale.
In provincia di La Spezia, il passaggio della ferrovia nei paesi costieri ha consentito la crescita e lo sviluppo delle Cinque Terre, raggiunte ogni anno da circa tre milioni di turisti, principalmente in treno. Per ottenere i dati ufficiali degli incassi dei biglietti da e per le Cinque Terre, il Comune di Riomaggiore (insieme a un gruppo di cittadini e negozianti) ha presentato e vinto un ricorso al Consiglio di Stato. Una volta resi pubblici, i conteggi delle Ferrovie hanno messo in mostra risultati strabilianti: nel 2018, il ricavato dei tagliandi di viaggio e della “Carta 5 Terre” è stato superiore ai 22 milioni di euro. Nel 2015, nella fase di studio preliminare, la Regione Liguria aveva pesantemente sottostimato la portata del traffico passeggeri su questa tratta. La Regione aveva infatti ipotizzato, sulla base dei documenti forniti da Trenitalia, un introito annuo di 12 milioni di euro. Gli incassi reali e i passeggeri sono stati (fortunatamente) quasi il doppio.
Nella Riviera di levante, il percorso della linea ferroviaria è molto più accidentato (per curve e pendenze) rispetto alla tratta esistente tra Finale Ligure e Andora. Nonostante questo, il levante ligure dispone di collegamenti veloci e capillari con Intercity nella direttrice Milano-Genova-La Spezia-Livorno-Grosseto ed è dotato di collegamenti con Frecciabianca tra Genova e Roma. Inoltre la scorsa estate Trenitalia ha programmato corse nel periodo estivo addirittura con Frecciarossa tra Milano-Genova-La Spezia-Roma.
Quanti posti di lavoro saranno creati con lo spostamento a monte della ferrovia tra Finale Ligure e Andora? Domenica 18 aprile (dopodomani) cercheremo di dare una risposta anche a questo interrogativo.
Angelo Fresia

 

 

 


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