Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Bajardo: storia di Angelina uccisa dal padre perchè innamorata del foresto. Progetto ‘Anemmu Estate’ tra Libera e Liceo Cassini. Alassio: Le mie due guerre. Una famiglia contro la ‘ndrangheta


Si è svolto, nella splendida cittadina di Bajardo, il secondo incontro del Progetto “Anemmu Estate” che vede coinvolti l’Associazione Libera contro le mafie in collaborazione col Liceo G.D. Cassini di Sanremo, l’Ufficio Minori USSM, il Comune di Sanremo e le varie realtà storiche, culturali e sportive del nostro territorio. Leggi da Alassio: Le mie due guerre”. Il libro di Mauro Esposito tiene la piazza col fiato sospeso. Leggi anche: alla galleria Artender di Alessandro Scarpati, l’artista Silvia Celeste Calcagno è  protagonista di una mostra personale TRITTICO (biodisponibilità elevata) a cura di Francesca Bogliolo, con il patrocinio del Comune di Alassio.

Ad affiancare la Dott.ssa Lucia Piras e le prof.sse Sara Di Vittori e Marianela Gonzalez che accompagnavano il folto gruppo di ragazzi partecipanti alle attività, c’erano Freddy Colt e Barbara Acquasciati che vivono in questo splendido borgo di cui hanno raccontato le origini avvolte nella leggenda e nei miti preromani. Con particolare passione e cura hanno narrato la triste storia medievale di “Angelina” uccisa dal padre per essersi innamorata di un “foresto” (un ragazzo proveniente da Pisa).

Inevitabili i richiami alle gravi notizie di cronaca dei nostri giorni e l’invito alla riflessione su quanto sia importante saper trasformare il dolore in amore. In questo modo la forza del sentimento può generare unità e comprensione esattamente come, all’epoca, avevano fatto le sorelle di Angelina che dedicarono i propri beni alla costruzione di un forno che desse da mangiare a tutta la popolazione del paese.
A Bajardo, questa storia, tramandata attraverso riti e feste come “La triste storia”, è un costante monito per tutti noi a non ripetere gli errori dei nostri avi.
Il tutto si è svolto nella parte più antica del paese, passeggiando tra il Giardino dei Fiori di Bach, l’antico frantoio “a sangue” e la chiesa di San Nicolò “che ha il cielo per tetto e l’erba per pavimento”.
 Ed è proprio in quest’ultimo spazio che i nostri ragazzi hanno potuto ascoltare questi affascinanti racconti, dimostrando un vivo interesse per tematiche che, purtroppo ancora oggi, rimangono attuali.
ALASSIO /

“Le mie due guerre” di Esposito tengono la piazza col fiato sospeso

Cassarino: Un tema scomodo affrontato con un’analisi lucida e agghiacciante. Una serata davvero interessante condotta magistralmente da Luigi Pelazza delle Iene

“E’ stata una serata davvero interessante, unica e condotta in maniera ferma su un tema scomodo e complesso”. Paola Cassarino, consigliera incaricata alla Cultura del Comune di Alassio sottolinea così il gradimento della serata di ieri, la prima nell’ambito del Festival della Cultura di Alassio che ha visto la presentazione del libro di Mauro Esposito “Le mie due guerre”: la testimonianza intensa di una battaglia umana e civile che ha portato a 19 condanne, e alla scoperta di un mondo nascosto e fatale in cui è difficile distinguere gli amici dai nemici.

“Un tema scomodo – dicevo – ma affrontato con un’analisi lucida e agghiacciante di una realtà che non è e non sarà mai distante abbastanza dalle nostre vite. Mi ha colpito il racconto, le modalità con cui ti viene creato il vuoto intorno, anche con falsità diffuse ad hoc tra i tuoi vicini, concittadini, le famiglie dei compagni di scuola dei tuoi figli. Le minacce velate e quelle esplicite: o prendi i soldi o hai finito di vivere, ti roviniamo…”

Sul palco anche Pino Masciari con la moglie, collaboratori di giustizia, che trent’anni fa, in Calabria hanno avuto la forza e il coraggio di denunciare l’ndrangheta. Sullo schermo anche le immagini dei più significativi servizi realizzati dalle Iene. Fu proprio Luigi Pelazza, ieri sera sul palco alassino per condurre la serata, a realizzare il servizio delle Iene che diede il via all’inchiesta.​

“Tutte testimonianze forti – spiega ancora Cassarino – drammaticamente autentiche che han tenuto inchiodate alle poltroncine di Piazza Partigiani una platea numerosa, attenta e silenziosa tra cui rappresentanti delle forze dell’ordine cittadine”.

“Stasera con il consigliere antimafia Davide Mattiello, Luigi Pelazza de “Le Iene” e l’amico Mauro Bosticco è stato celebrato il coraggio di Mauro Esposito, imprenditore torinese che ha avuto la forza di denunciare la Ndrangheta. La sua storia è raccontata in un libro emozionante che qualche tempo fa Mauro mi aveva regalato e dedicato” scrive il comandante della Polizia Municipale Francesco Parella sui social postando una foto di gruppo.

Anche Franca Giannotta, avvocato prima che Assessore alle Politiche Sociali ha postato: “Questa sera ho partecipato alla presentazione del libro di Mauro Esposito nell’ambito del Festival della Cultura che ci accompagnerà ancora per diversi mesi.Ho ascoltato con emozione ogni parola di tutti i personaggi che hanno ruotato intorno a questa vicenda che ha segnato la vita dell’autore, della sua famiglia e di chi gli è stato vicino. Un libro da leggere anche perché l’intero ricavato sarà destinato alla ricerca sulla leucemia. “Le norme camminano sulle gambe di chi le interpreta e le applica”. Brava Paola Cassarino”.

ALASSIO LA MOSTRA DI SILVIA CELESTE CALCAGNO

Silvia Celeste Calcagno

Alassio. Venerdì 9 Luglio alle ore 19, presso la galleria Artender di Alessandro Scarpati, l’artista Silvia Celeste Calcagno sarà protagonista di una mostra personale TRITTICO (biodisponibilità elevata) a cura di Francesca Bogliolo, con il patrocinio del Comune di Alassio.

Materia, fotografia, video e poesia si fondono, invitando a riflettere sul ritorno di una lucidità perduta o in parte da sempre assente.  Il colore afferra la materia, la sconvolge, la lascia emergere nutrendosi della saturazione del pigmento; un procedimento osmotico risultato dell’ultima sperimentazione tecnico-concettuale dell’artista.                                                                                                                                                      Chi interviene a modificare l’esperienza della mente che porta all’alterazione della realtà circostante? Il nonsense è l’unico senso possibile? Un farmaco può placare le sfocature di un mondo confuso? La follia è forse l’unica strada.

Nel video CRABBED (2021) un cane incalza animali simili ad atomi, che ruotano incessantemente in un vuoto colmo di corpi dai toni acidi, che danzano forti di un unico credo: “il corpo”. L’artista riflette, accompagnata dall’ossessione per la poesia di Sylvia Plath, rendendole in parte omaggio, in modo tanto silenzioso quanto sfrontato.

Il trittico

Chi guarda viene letteralmente immerso in una bolla, unico riferimento al quale aggrapparsi potrebbe essere la voce di un uomo che recita un mantra my father’s dressing gown (2021) legato ad un’esperienza intima dell’artista che si fa universale. La voce è quella dello scrittore Henry Neuteboom (write-now.eu).

Un lavoro sottile, una trama fitta di particolari origina opere nuove e create site specific. Silvia Celeste Calcagno cambia pelle, cambia modo  di operare, cambia gli equilibri, sfronda la pulizia dell’immagine attraverso la sintesi. Una mostra outing, ipnotica, una meditazione intensa e feroce su sé stessa e sulla società, a tratti riconducibile ad un nuovo pop.  Una mostra senza maschere, senza divieti. Una mostra libera. Le opere di Silvia Celeste Calcagno rimarranno esposte sino al 20 luglio, con apertura della galleria Artender tutti i giorni dalle ore 18 alle ore 22.

 


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