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Savona: la Madonna degli Angeli abbandonata dalla giunta comunale. E far rivivere storie di nostri eremiti?


Sulla collina savonese si trova l’antica chiesetta savonese della Madonna degli Angeli a cui i savonesi sono molto legati e devoti.

di Danilo Bruno

Essa fu edificata alla fine del XVII secolo probabilmente da fra Giovanni Ambrogio Pavese (1558-631), membro di una antica  e nobile famiglia savonese, che dopo  una lunga permanenza nel convento dei Padri Barnabiti Genovesi decise di servire forse Dio in modo diverso tramite anche il “romitaggio e la preghiera” (le fonti sul punto sono molto incerti. Egli vi costruì la cappella, che poi donò con atto del 1596 alla chiesa savonese, ma poco tempo dopo la abbandonò per tornarvi solo nel 1630. Morì di peste ad Altare nel 1631. La chiesa nel 1650 fu interdetta poiché era divenuta ricettacolo di bestiame e solo nel 1654 il vescovo Francesco Maria Spinola vi si recò per benedirla e disporre la possibilità di officiare la Messa.

Vi sono poi ulteriori notizie: Padre Giuseppe Maria Montaldi chiese di poterla riparare e sistemare dopo la Pace di Aquisgrana del 1748 e infine Pio VII, prigioniero a Savona, concesse l’indulgenza plenaria per la festa della Madonna degli Angeli, che cade il 2 agosto.In seguito le notizie sono molto scarse fino a giungere al 1929 ,quando con un accorato appello popolare, il prof. F.Noberasco levò un appello per la ricostruzione, raccolto da Mons Tomaso Fonticelli e dalla popolazione locale,che permise di portare a termine l’opera
nel 1930. concesse l’indulgenza plenaria per la festa della Madonna degli Angeli,che cade il 2 agosto.In seguito le notizie sono molto scarse fino a giungere al 1929 , quando con un accorato appello popolare, il prof. F.Noberasco levò un appello per la ricostruzione,  raccolto da Mons Tomaso Fonticelli e dalla popolazione locale,che permise di portare a termine l’opera nel 1930. concesse l’indulgenza plenaria per la festa della Madonna degli Angeli,che cade il 2 agosto.In seguito le notizie sono molto scarse fino a giungere al 1929 ,quando con un accorato appello popolare, il prof. F.Noberasco levò un appello per la ricostruzione,raccolto da Mons Tomaso Fonticelli e dalla popolazione locale,che permise di portare a termine l’opera nel 1930.
Poi infine nel 1982 l’impresario Gerolamo Delfino si impegnò a restaurare il luogo con l’impegno di molti fedeli. Da allora la chiesetta ha bisogno di urgenti interventi di restauri tanto che dal 2014 essa è completamente inagibile. In questi anni l’Associazione locale GPN2010 ha lavorato molto per preservare l’immobile ed ha cercato in ogni modo di promuoverla anche attraverso il censimento dei Luoghi del Cuore del FAI, ottenendo un ottimo piazzamento. Purtroppo a questo intenso impegno non è corrisposta una risposta positiva del Comune di Savona.
L’associazione infatti dopo numerosi interventi di salvaguardia elaborò un progetto per rispondere al recupero completo della zona, che comprende pure il forte della Madonna degli Angeli (1887) ,dove furono fucilati numerosi martiri della Lotta di Liberazione e una ampia area boschiva.
Il progetto prevedeva l’inserimento di piste taglaifuoco, bocche antincendio, luci,…
Purtroppo, nonostante il voto favorevole e unanime del Consiglio Comunale, la Giunta non ha fatto proprio il progetto e oggi, nonostante l’importante manifestazione tenutasi qualche anno fa, la situazione è sospesa in attesa di future decisioni, che ci si augura la nuova Giunta Comunale voglia assumere d’intesa con l’associazione di volontariato interessata e la Curia Diocesana.
Nel contempo vorrei aggiungere una piccola proposta: la chiesa della Madonna degli Angeli fu edificata per una presenza di preghiera e meditazione e altre cappelle conobbero una simile presenza nei secoli per poi magari essere progressivamente abbandonate. Perché non studiare le presenze di eremiti nelle nostre contrade prima che se ne perda memoria e su questa base costruire un itinerario a piccole cappelle di possibile scarso valore artistico ma che ospitarono persone, che volsero la propria attività alla preghiera e alla fede?
Questa è solo una proposta ma potrebbe portare a valorizzare anche luoghi destinati in prospettiva ad un grave e progressivo abbandono, scoprendo anche le ragioni di una fede cristiana vissuta in maniera diversa.
Danilo Bruno


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