Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Che mondo sarebbe senza Liguria dei monti! Con bolidi a 2 ruote in pista al Colle di Nava dove la velocità si fa beffa. E Armo-Cantarana nell’agenda dei furbi


Una domenica di vacanza (e pietoso spettacolo gratis) sulla famosa pista del Colle di Nava, tra i Comuni di Pieve di Teco, Pornassio, Ormea. Un’attrazione sempre più affollata e una sfida che si fa beffa dell’Italietta della Legalità. Almeno in questo caso pare non dipenda dalla carenza di sindaci manager. E’ una sfacciata e impunita violazione ad ogni codice di comportamento civile, ad iniziare da quello stradale. Eppure qui la beffa si tramuta e genera opportunità di richiamo. A migliaia, nei fine settimana, si danno appuntamento e partecipano al rodeo lungo l’asfalto della statale.

I prati in fiore di Nava uno spettacolo annuale di madre natura
Benvenuti all’ingresso di ponente di Colle di Nava
Quando resisteva pre covid 19 la bancarella del mercatino agricolo
Nava è il primo anno che non viene curato l’accesso alla Casa del Giubileo chiusa dal 2019

A Nava, colpa coronavirus, hanno soppresso il multietnico e multicolore mercatino, compresa la bancarella di un piccolo agricoltore delle valli cuneesi e di un secondo dall’imperiese. Non potevano sopprimere pathos, emozioni, folle spericolatezza che fa dei tornanti, delle improvvise strettoie, delle curve insidiose a gomito stretto, che caratterizzano uno scenario unico, straordinario, spesso mozzafiato. La sfida alla vita, al pericolo. Lo sfregio, le ferite al relax, tra velocità pazze e rombo di motori che ‘risuonano’ lontano , fanno eco fino a Montegrosso Pian Latte, Mendatica, Cosio d’Arroscia e al fondo valle di Ponti di Pornassio,  alla pari di una pista di volo per aerei.

La cronaca imperiese e cuneese ogni tanto racconta di vittime della strada- follia (poche), feriti (non molti) e cittadini (rari) che esprimono lo stupore e magari l’incredulità per chi non è abituale frequentatore.  E si stupisce, si indigna, Questa è diventata ‘zona franca’ imperiese che fa notizia solo di fronte alla tragedia e non già ai tanti scampati pericoli che corrono coloro che, senza colpa alcuna di trasgressione, si

La Casa del Giubileo un impagabile iniziativa investimento della parrocchia di Diano Marina. Una struttura per famiglie e giovani, luogo di svago, preghiera, socialità educativa. In attesa di essere riaperta dopo la chiusura forzata coronavirus

trovano a percorrere la ‘malfamata rotaia’ della Liguria.

Chi ha il dovere istituzionale di intervenire ? Il prefetto che rappresenta l’autorità dello Stato. E  dicono che sia stato sempre doverosamente informato, così come il Questore che ha sotto la sua ‘responsabilità’ le varie forze dell’ordine.  Via uno arriva l’altro. Punto e a capo. C’è il comando provinciale dell’Arma, della Polizia, c’è ancora qualche agente di ciò che resta della Polizia provinciale, più che altro presenti in divisa quando le ex sagre paesane  chiedevano ‘aiuto’ per fare viabilità. Ci sono i parlamentari che in altri tempi avevano una certa sensibilità per problematiche locali in cui lo stato centrale aveva un ruolo. Gli anni della oggi defunta Imperia Tv che donava e ridonava ‘passerelle’ dei ‘soliti noti’, il pezzo culturale di richiamo informativo.  Ha avuto comunque la fine che non meritava.

Una statale maledetta non perchè attraversa una delle perle ambientali della nostra Liguria dei monti e delle valli da decenni sempre più  rassegnate da un declino che appare ai nostri giorni senza freni (illusioni ed illusionisti a parte).

Il ritardo nello sfalcio dell’erba negli angoli di verde pubblico

Qui i centauri arrivano dal Piemonte e dalla Liguria sfidando i molti divieti di velocità, il susseguirsi di cartelli stradali, di pericolo, di attraversamenti pedonali: Lo Stato si è arreso, la politica pensa a coltivare la prateria clientelare che nell’entroterra montano fa piccoli numeri ma è fidelizzata e molti fanno ancora la fila a riverire  il ‘ducetto’ di turno che arriva dalla città, dalla Riviera gran serbatoio elettorale. E non sono certo le rare e saltuarie pattuglie di uomini in divisa che si possono incontrare a fare da deterrente. C’è tanto di prova del nove.

Superata la pattuglia (o segnalata in tempo) si corre, si corre, ci si esibisce. Domenica 13 luglio, dalle 10 alle 18, in modo alterno,  muniti di un velocimetro (non professionale), abbiamo fatto qualche prova in tratti diversi, tra l’abitato della frazione Acquetico e il confine di Ponte di Nava (CN). Siamo arrivati a punte di 174 km orari. Nei tratti con il limite dei ’50, la velocità media tra 80-90. La parte più insidiosa per l’ignaro (speriamo pochi) automobilista, vuoi un turista diretto al mare o ai monti, vuoi un pendolare,  è trovarsi in piena curva con un ‘bolide’ in sorpasso che ‘stringe’, ti rasenta, ti obbliga ad una frenata improvvisa. Una scarica di spavento per chi non è uso imbattersi nel pericolo dietro l’angolo, inatteso.  Che cerca di scappare dal caos cittadino e rifugiarsi dove il relax dovrebbe essere un valore aggiunto.

Il blocco improvviso della promenade relax che tra natura fiancheggia il torrente

C’è poco da aggiungere e tanto da commentare. Nava che ridotta ad una manciata di residenti, è rimasta con i veri resilienti. Due ristoranti di altrettante famiglie e cognomi benemeriti, con i giovani che danno il buon esempio di impegno e dedizione. Nava con l’ultimo negozio di alimentari, con la  ‘casa del miele’ (quest’anno per molte concause ha raggiunto prezzi record, in un negozio ‘specializzato di Ormea’ un vasetto da 400 gr. produzione a Monesiglio si paga 9,6€), con le due pizzerie, il suo unico e storico albergo, l’unico bar dove nessuno rinuncia ad una sosta. Una base  lungo il tragitto di andata e ritorno per mettere in mostra, commentare, ammirare, l’industria delle motociclette, l’ultima arrivata sul mercato. Più sono potenti e più creano spettacolo e curiosi. Chi non ha problemi di arrivare a fine mese ha ben ragione ad esibire, da status symbol. Oltre all’hotel, si può pernottare e soggiornare nel  Bed & Breakfast.

Nava dove il Corpus Domini è stato celebrato nella piccolo chiesetta e la terribile sequenza del coronavirus ha impedito alla ‘casa gioiello’ della parrocchia di Diano Marina di presentarsi ordinata e adornata dai colori dei fiori di stagione. Anche le piantine di lavanda che un ammirevole don Minasso curava con le sue mani, inginocchiato, hanno subito l’incuria, insecchite.   Lungo  la stradina che costeggia la statale il fieno attende la mietitura, le panchine per la sosta, il riposo sono ‘assediate’ dalla vegetazione, verso Ponte di Nava, la strada è transennata da blocchi di cemento. E’ domenica ma si posso incontrare caterpillar.  E soave, dolce, forse mesto, il rintocco della campana. Solo una. (L.Cor.)

 

 

 

 

 

 

E IL COMUNE DI MENDATICA ANNUNCIA

LA RIAPERTURA DELLA PROVINCIALE PER COSIO D’ARROSCIA – NAVA


L.Corrado

L.Corrado

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