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Liguria e Basso Piemonte

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Nuovo Santa Corona con 145 milioni. Il Comune non coinvolto nel progetto. Carrara chiede Consiglio intercomunale da Spotorno a Ventimiglia e entroterra


“Non abbiamo ancora un seguito in termini di progettazione e di programmazione e credo che nessuno, al momento, conosca l’esistenza e l’entità di un progetto fermo alle intenzioni del presidente Toti (che ha tenuto per se la delega alla Sanità regionale ndr)”. Va in scena, prima ancora che si discuta in consiglio comunale, l’aspro (ed irriverente) ‘ping pong’ tra il consigliere di opposizione di centro destra Mario Carrara ed il delegato alla Sanità e rapporti con l’ospedale S. Corona, Giovanni Liscio, esponente del Pd e della maggioranza del sindaco De VIncenzi

ANTEFATTO / Per il Polo di Centrodestra per Pietra – Lista Civica dei Pietresi  presentata una mozione consigliare (da calendalizzare ) da Mario Carrara. In particolare con la proposta di un Consiglio intercomunale, a Pietra Ligure, con tutti i Comuni del Ponente ligure e con il presidente della Regione Liguria Toti “il quale relazioni sulle prospettive di utilizzo dei 145 milioni di euro complessivi, erogati dalla stessa Regione Liguria e dall’Inail per la riqualificazione dell’ospedale S. Corona”.

LA MOZIONE – Nel Consiglio comunale del 30 Aprile 2021 è stata data risposta all’interrogazione della Consigliera Silvia Rozzi, che verteva sulla richiesta di chiarimenti e delucidazioni in merito alla situazione ed alle aspettative relative alle notizie di nuovi finanziamenti per la riqualificazione dell’intero ospedale Santa Corona.

60 milioni di euro, promessi in stanziamento dalla Regione Liguria, cui si sommerebbero altri 85 milioni di euro, che dovrebbero essere stanziati dall’INAIL,  portano la somma totale disponibile per il nuovo S. Corona, alla strabiliante cifra di ben 145 milioni di euro! Una somma mai vista e nemmeno mai lontanamente immaginata quale entità della disponibilità finanziaria per la realizzazione di una struttura così importante per questa parte di Liguria.

Così, la stessa consigliera propone,  quale “oggetto” dell’interrogazione, la legittima richiesta di sapere in che cosa consista un  progetto così cospicuamente finanziato.

Lo confessiamo: ci ha battuti sul tempo perché l’iniziativa per sapere di cosa si trattasse la stavamo per prendere noi, ma, avendola già formalizzata lei, ce ne siamo astenuti dal farlo. Stupefacentemente, l’Amministrazione comunale rispondeva, per bocca del consigliere delegato Liscio, che non ne sapeva assolutamente niente.

Infatti, il consigliere Liscio leggeva una bella pappardella pronta, alla stregua della recita di un copione preparato, e, candidamente, tra l’altro, dichiarava: “……Non siamo a conoscenza di un progetto reale o presunto tale (non ci credono nemmeno loro…? NdR)) conseguente agli annunci sugli stanziamenti che Regione Liguria e Inail intendono fare sul Santa Corona. Naturalmente nemmeno dati certi relativi ai tempi di realizzazione del nuovo ospedale sono pervenuti a questa Amministrazione comunale.  …”. Naturalmente, il consigliere Liscio parlava anche e soprattutto a nome del Sindaco.

Liscio continuava nel suo “sproloquiare”, ribaltando il senso dell’interrogazione ed accusando, anzi, la consigliera interrogante di non avere interlocuzione, né rapporto con i rappresentanti del suo partito nella Regione Liguria, i quali, meglio di lui e dell’Amministrazione comunale di Pietra Ligure, avrebbero potuto dare maggiori informazioni al riguardo.

Ma le cose non stanno per nulla così come le abbiamo ascoltate. Ammesso che sia vero che l’Amministrazione comunale non sia stata finora coinvolta sul progetto di riqualificazione dell’ospedale S. Corona, viene spontaneo chiedersi: in questi tre/quattro mesi dal diffondersi della notizia dei nuovi stanziamenti, CHE COSA HA FATTO DI CONCRETO, l’Amministrazione  comunale di Pietra Ligure, PER SAPERE DI CHE COSA SI TRATTI? Quali iniziative ha intrapreso nei confronti della Regione Liguria per conoscere quali obiettivi essa persegua circa la  riqualificazione di S.Corona? Quanti incontri ha promosso in merito con la Regione Liguria? Quante lettere o note di richieste di chiarimenti ha inviato..? Ciò, anche in considerazione del fatto che essa avrebbe dovuto rispondere in merito in Consiglio comunale?

E se, un consigliere comunale d’opposizione potrebbe pur avere “riservatamente” notizie dai suoi colleghi di partito in Regione (un metodo da “canale parallelo”, forse aduso e frequente nei partiti della sinistra),  è certamente ben più vero e responsabile che il Sindaco della città che ospita l’ospedale si attivi formalmente verso la stessa Regione per acquisire dati ed informazioni su un aspetto così importante, che coinvolge il futuro non solo dello stesso ospedale S. Corona, ma dell’intera città; in merito al  quale deve dare qualche cenno di risposta in Consiglio comunale perché è in quella sede istituzionale che è stato specificamente interrogato. E che cosa ha fatto di “ufficiale”, di “formale” in questo senso, in tutto quel tempo, il Sindaco verso la Regione Liguria? Pensa di non avere “la qualifica” per prendere iniziative, se fin’ora non l’ha fatto? Pensa di non avere i “titoli” per farlo? Eppure non è il Sindaco la “massima” autorità “sanitaria” della città? Non ha la responsabilità della pianificazione urbanistica, che potrebbe essere pesantemente coinvolta nell’intervento di riqualificazione ospedaliera? Non rappresenta l’ospedale S. Corona un’importante risorsa anche sotto il profilo economico per la città di Pietra Ligure?

Ancora: quando una decina d’anni fa, venne redatto, proprio dall’Amministrazione De Vincenzi della “Lista civica pietrese”,  il progetto di ristrutturazione di S. Corona, si ipotizzò l’alienazione di parte del patrimonio immobiliare dismesso o non più utilizzabile ai fini ospedalieri, per ricavare risorse finanziarie atte ad essere riutilizzate per la realizzazione di un nuovo “monoblocco polifunzionale”. Allora, nel primo decennio del duemila, si immaginava di poter conseguire una somma intorno ai 40 milioni di euro, che si giudicava pienamente idonea per la realizzazione di quell’obiettivo.

Oggi, tuttavia la somma disponibile è più che triplicata: ben 145 milioni di euro!

Che cosa si vuole fare con una somma così rilevante? Se la soddisfazione per l’erogazione concessa può essere molta, tuttavia l’apprensione che tutto possa, alla fine,  ridimensionarsi o “sgonfiarsi”, come è  già accaduto, lo è altrettanto.

In ogni caso, non si può tacere che, oltre all’inerzia in merito dell’Amministrazione De Vincenzi, formalizzata ed ufficializzata nella sciagurata comunicazione “Liscio” al Consiglio Comunale, desta, in ogni caso,  altrettanto stupore, che la Regione Liguria non abbia ancora, a tutt’oggi, reso noto in che cosa consista la “riqualificazione” dell’ospedale; se consista nel completamento delle specialità pertinenti il DEA di ll livello (vedi ad es. la cardiochirurgia); nel ritorno, presso lo stesso DEA, di tutte le specialità prima allocate presso S. Corona, quando era “Azienda ospedaliera”; nel ritorno immediato di quelle specialità trasferite “solo per breve termine…” nella circostanza dell’emergenza Covid 19, come il “punto nascite, l’ostetricia e la ginecologia; nel potenziamento ulteriore con nuove specialità qualificanti. Conoscere il “progetto” su “come” si voglia riqualificare l’ospedale è altrettanto importante che conoscere l’ammontare delle risorse finanziarie disponibili da utilizzare in merito.

I cittadini, che oggi sono di fatto sottoposti a stress continui per raggiungere sedi ospedaliere “impossibili” come l’ospedale di Savona, perché collocate in siti contro ogni logistica e funzionalità, irraggiungibili per la percorribilità affannosa dell’autostrada, oberata di cantieri e priva anche della corsia d’emergenza, nonché della via Aurelia,  hanno diritto di sapere in che cosa consista la prospettiva di avere un ospedale funzionale di nuovo “ottimale” nei suoi servizi, per tutto il Ponente ligure.

Fa specie constatare, visti i più che ottimi rapporti con i “vertici” della Regione Liguria, la quale dimostra incessantemente la sua benevolenza nei confronti della nostra città, continuamente “finanziando” e “rifinanziando” importanti opere poderose (torrente Maremola, opere a mare, acque bianche sull’Aurelia, nuova passeggiata di ponente, frane, ecc.), per cui senza “quei” contributi finanziari regionali l’Amministrazione De Vincenzi, di “suo”, avrebbe finora “piantato ben pochi chiodi…“, che non sia stata ritenuta degna di nessuna considerazione nel merito della progettazione della riqualificazione ospedaliera di S.Corona.

È tutto sommato un atteggiamento incoerente quello della Regione Liguria amministrata dal “centro destra” perché, mentre “copre d’oro” (per opere pur rilevanti per la città, dimostrando senso “istituzionale” e non politico del proprio ruolo) l’Amministrazione comunale “sinistroide” di Pietra Ligure, dall’altro non la considera minimamente per il progetto che, forse, sta più a cuore a tutta la città: la riqualificazione ed il futuro dell’ospedale. E, nell’ambito di questo progetto, il futuro e la destinazione delle decine di edifici dentro il perimetro dello stesso ospedale S. Corona,  non più utilizzati e dismessi ai fini ospedalieri: ecco le implicazioni “urbanistiche”.

Il tutto, tenendo conto dell’importante Ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale di Pietra Ligure all’unanimità, il 29 Novembre 2018, il quale recita: “Propone alla Regione Liguria la richiesta all’Università di Genova di istituire una sede staccata della Facoltà di Medicina e Chirurgia nel Ponente Ligure, anche mettendo a  disposizione ed utilizzando immobili all’interno della struttura ospedaliera dell’ospedale S.Corona, dismessi ai fini ospedalieri”.

Per tutto quanto sopra scritto, ritenendo rilevante non solo per la città di Pietra Ligure, ma per tutte le città del Ponente della regione Liguria avere piena consapevolezza delle prospettive in atto circa la nuova riqualificazione ospedaliera di S. Corona, che con le nuove potenzialità deve tornare ad essere il punto di riferimento effettivo della sanità ospedaliera dello stesso Ponente Ligure, si chiede di coinvolgere tutte le altre Amministrazioni comunali del Ponente, organizzando a Pietra Ligure un CONSIGLIO INTERCOMUNALE CON L’INVITO ALLA PARTECIPAZIONE AL PRESIDENTE DELLA REGIONE LIGURIA, TOTI.

Per questo si propone l’approvazione del dispositivo che segue: Il Consiglio comunale di Pietra Ligure impegna il Sindaco, la Giunta comunale ed il Presidente del Consiglio ad organizzare a Pietra Ligure un CONSIGLIO INTERCOMUNALE con la partecipazione dei rappresentanti dei Comuni del Ponente Ligure, al quale sia invitato il Presidente della Regione Liguria, quale relatore ed illustratore del progetto di riqualificazione dell’Ospedale S.Corona, da attuarsi con le risorse finanziarie erogate dalla Regione Liguria e dall’Inail, pari a complessivi €.145.000.000. Il presente dispositivo è  da inviarsi ai Comuni del Ponente della Liguria, da Spotorno al confine di Stato e dell’entroterra.

1 Giugno 2021 (Mario Carrara, consigliere comunale)

LA RISPOSTA, VIA MASS MEDIA, DEL CONSIGLIERE DELEGATO GIOVANNI LISCIO

Giovanni Liscio (Pd) consigliere delegato alla Sanità e ai rapporti con l’ospedale Santa Corona

Giovanni Liscio risponde al consigliere Mario Carrara in merito al nuovo Santa Corona.

“Avrei voluto non rispondere al consigliere Carrara che, ancora una volta, fa solo della propaganda sterile e inutile, dimostrando quanto poco conosca le dinamiche sanitarie e quali siano i veri problemi del nostro ospedale in questa fase storica.

In sede di discussione in Consiglio comunale, credo di non aver fatto nessuno sproloquio rispondendo su un argomento di cui, in quel preciso momento non avevo informazioni tali da poter rispondere in maniera diversa. Oggi come un mese fa, né io, né tantomeno il sindaco e tutta l’amministrazione comunale siamo a conoscenza di un progetto reale o presunto. Penso, altresì, che gli annunci fatti dal presidente Toti non abbiano ancora un seguito in termini di progettazione e di programmazione e che nessuno, al momento, conosca l’esistenza e l’entità di un progetto fermo nelle sue intenzioni. E questo anche a distanza di molte settimane. Ci sarebbero altri esempi nella nostra regione di ingenti stanziamenti per nuove strutture ospedaliere che in questi sei anni non hanno ancora visto la luce. L’ospedale di Taggia ad esempio, i cui fondi Inail sono già stati stanziati da qualche anno. Il Felettino di La Spezia, il cui status di pubblico o privato non è ancora stato reso esplicito (quando questo sarà ultimato).

Caro consigliere Carrara, io non parlo a vanvera e non faccio sproloqui, rispondo per la mia competenza e per le mie capacità seppur lei, dall’alto della sua presunzione, le ritenga molto modeste (migliorerò oppure me ne farò una ragione). Lo faccio spesso a titolo personale, confrontandomi certamente con i miei colleghi e sappia che non sono al servizio di nessuno se non della cittadinanza. Lei caro Carrara non perde occasione per sferrare attacchi al Sindaco in maniera più o meno esplicita palesando la frustrazione tipica di un pugile suonato, usando spesso toni offensivi e sprezzanti verso chi, evidentemente, per lei è un nemico piuttosto che un avversario politico.

Io nel frattempo continuerò ad occuparmi dei problemi reali dell’ospedale Santa Corona, della carenza dei professionisti di cui, col Sindaco stesso, stiamo denunciando la mancata copertura degli organici, dei servizi e delle cure non erogate (abbiamo svolto un’azione importante nella riapertura del CUPA), chiediamo sovente spiegazioni alla direzione dell’ ASL 2 sui rischi che certi comparti corrono per le cause che le ho appena citato. Su tutti “Trauma Center” e DEA di II livello, ma anche Ostetricia e Pediatria e la grave mancanza di anestesisti denunciata più volte. Onestamente, ci preoccupiamo più delle eventuali e rischiose chiusure che delle “promettenti nuove aperture.

Parlo quotidianamente con tutto il personale sanitario e non solo, cercando di raccogliere informazioni utili alla risoluzione dei problemi. Lei, caro consigliere Carrara, può dire altrettanto? Lo dico perché, a parte la sfortuna di essere stato battuto sul tempo dalla Consigliera Rozzi per pochissimi centesimi (chissà che meraviglia di interrogazione ci avrebbe portato altrimenti), non ricordo un suo grande contributo sul tema sanità in questi oltre due anni in cui personalmente me ne occupo.

Mi pare invece che, quando la consigliera Rozzi, alla quale, al contrario che a lei, riconosco un grande impegno, ha presentato mozioni condivisibili, le abbiamo sempre votate favorevolmente. Lei, invece, proprio in questi giorni, ha fatto di peggio, cercando di fomentare la protesta dei comitati civici a difesa del punto nascite attraverso le reti social (che lei stesso ha sempre deprecato come metodo di azione) in occasione dell’inaugurazione della nuove passeggiata di ponente. Ha chiesto loro di esporsi più di quello che già fanno usando lo strumento del ricatto elettorale. Una cosa squallida che, per fortuna, non ha trovato la risposta che lei cercava. Anzi! Spinge altri ad azioni clamorose e coraggiose perché è proprio di quel coraggio a manifestare in prima persona di cui lei è privo.

E’ molto bravo lei a rivendicare in Consiglio comunale le azioni del centrodestra regionale quando queste le tornano utili durante le sue plateali offensive, ma è altrettanto scaltro e abile a defilarsi quando la sua parte politica le crea qualche imbarazzo. Come nel caso della gestione della sanità ligure”.

LA REPLICA DI CARRARA- “……Liscio parla con supponenza su come si debba trattare un argomento come S.Corona, perché, dall’alto della sua delega, pensa di poterlo e saperlo fare solo lui. Inoltre, sullo stesso argomento dà anche ‘i voti’ ai consiglieri comunali d’opposizione: quelli ‘buoni’ e quelli ‘cattivi’ . Non ammette che si possano fare critiche e nemmeno proposte che non promanino da lui e dalla sua amministrazione’ che sta già lavorando tanto, ascoltando tutti gli operatori sanitari, tutti i giorni “. Sul caso dei 145 milioni di euro, promessi da Regione Liguria e Inail per riqualificare l’ospedale S. Corona, la consigliera Rozzi, che ha chiesto in consiglio comunale di avere notizie sul progetto, non ha avuto nessuna risposta, anzi, con la solita spocchia le è stato detto, in soldoni e sintesi: “…noi non ne sappiamo proprio niente, ma lei, che appartiene a ‘Fratelli d’Italia’, lo vada a chiedere a quelli del suo partito in Regione….’. È questo il modo di rispondere in consiglio comunale? Poi, non contento, ha rincarato la dose addirittura biasimandola pubblicamente su ‘come’ lei si dovrebbe relazionare all’interno del suo partito e quali iniziative lei dovrebbe prendere con gli ‘apparati’ del suo partito medesimo. Come se noi ci permettessero di mettere il naso nelle vicende interne del partito di Liscio, il PD, già di per sé ben travagliato da questioni interne di correnti, sia a livello nazionale che provinciale (cronaca di questi giorni…). Ce ne guardiamo bene. Ma Liscio, no. Come la sinistra è adusa fare, si permette, con supponenza, di criticare gli altri e dir loro come devono vivere, agire e comportarsi, senza guardare i grossi problemi che ha in casa propria”.


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