Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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‘Le Stagioni di Triora’, il solo notiziario montano in Liguria. E un sindaco che non vuole il Comune unico


Triora per un giorno Caput Mundi. Una promozione (e spot turistico) forse inattesa ai più. La prima casa, tra le venti previste, anzichè essere venduta a 1 € dal Comune è stata aggiudicata a 15 mila € ad una foresta che ha sottoscritto precisi impegni. E se invece il paese delle streghe facesse notizia per essere rimasto l’unico comune montano della Liguria dove da 29 anni, senza interruzione, si stampa su carta semi patinata una notizario: ‘Le Stagioni di Triora’, 28 pagine di cronaca, storia, usanze, costumi, nati e morti, matrimoni. Un esempio che fa onore grazie a ‘Pro Triora Editore’, al direttore responsabile Valter Pastorelli, al vice direttore (e memoria storica) Sandro Oddo, alla tipografia  San Giuseppe di Arma di Taggia.

di Luciano Corrado

Identità in crisi e cultura locale claudicante. E’ vero, verissimo, ci siamo abituati quasi tutti a rincorrere la cronaca fresca, prima era quella della vigilia, ora con il web si rincorrono i minuti. Chi arriva prima sulla notizia. A discapito di qualità, credibilità, autorevolezza e soprattutto approfondimenti ? In parte è vero. Fa piacere e crea interesse leggere che un sindaco, la sua giunta, siano concretamente impegnati nel rilancio di comunità montane (non già l’omonimo ente sepolto dalla Regione con la presidenza di Claudio Burlando) che si stanno anagraficamente ed economicamente spegnendo come candele.

Ne è testimone anche chi scrive queste note ed rimane orgogliosamente montanaro che, con tanti altri, si è invano battuto perché la politica, dall’alto in basso, seguisse il virtuoso esempio dell’Alto Adige, dei Pirenei, delle stesse Alpi francesi, senza andare lontano come nelle Alpi austriache o bavaresi. La stessa Val d’Aosta ha recuperato il tempo perso. In quei casi si è dato da tempo priorità alla montagna e ai suoi abitanti, con investimenti pubblici in infrastrutture (a cominciare dalle strade e dai servizi), incentivando e favorendo di pari passo l’investimento privato, l’accesso al credito agevolato, per crescita e sviluppo.

I nostri politici parlano di mare e di montagna, di stabilimenti balneari, di rimettere in moto l’edilizia privata, senza fare distinzioni tra aree di pianura,  aree edificabili in Riviera, i boschi, i terreni coperti da rovi e che nessuno vuole neppure in regalo, i pastori ammirati ma lasciati quasi soli a combattere tra fatiche e pene quotidiane. In Riviera gli oneri di urbanizzazione sono una voce significativa, quasi primaria, del bilancio. Ci sono paesi di montagna dove  si rilascia una concessione  edilizia ogni morte di papa.

Il sindaco di Triora Massimo Di Fazio, classe 1973, artigiano edile, ha subito e perentoriamente bocciato il Comune unico della Valle Argentina, con Badalucco, Carpasio Montaldo e Molini di Triora sostenendo che i piccoli comuni vanno salvaguardati e valorizzati. Le fusioni, ha aggiunto, potranno portare anche risorse finanziarie ma l’identità di un piccolo paese non ha prezzo. D’accordo invece nella collaborazione e condivisione per i servizi comuni da organizzare in modo efficace ed economico. E dichiara: ” Quando sento parlare di fusione mi preoccupo perchè nei piccoli  paesi i sindaci sono dei volontari a servizio della collettività. Ridurre i Comuni, ampliandone il territorio (nel caso in questione sarebbe l’entità comunale più ampia della Liguria ndt) rende molto più difficile  essere amministrati da chi vive  sul proprio territorio, da chi è più vicino alle problematiche quotidiani dei cittadini. I piccoli enti, purtroppo oberati dalla democrazia con una promessa semplificazione che tarda troppo, rappresentano un punto di riferimento per la popolazione ed un esempio di efficienza che non si registra spesso in enti comunali di grandi dimensioni.  Valorizzare e salvaguardare il paese rilanciandone lo sviluppo è un’idea ambiziosa che ho per Triora. Abbiamo un territorio vastissimo che merita non solo di sopravvivere mai di tornare ad antichi splendori”. Chissà cosa ha in mente il sindaco del ‘no’ alla fusione tra comuni montani, per rilanciare ad esempio Monesi che era già un volano economico ed in piena salute e che è stata lasciata morire. Magari da imprenditore che tifa per la montagna potrebbe dare il buon esempio ed investire personalmente qualche quattrino. Sicuramente non è tra quelli  che a parole tifano per Monesi e da tempo la famiglia ha venduto la proprietà immobiliare che possedeva. E’ normale infine che siano in pochi ad avere il coraggio del buon senso ed ammettere cosa c’entra Monesi di Triora con Triora, a 75 km per raggiungere il Municipio. Forse si poteva chiedere consigli a chi, con l’olio di gomito, ha contribuito a creare ‘Monesi’ e soprattutto dava l’esempio. Parliamo del compianto Guido Lanteri che è stato sindaco di Briga Alta ma soprattutto operatore turistico, esercente, contitolare anche di un negozio di alimentari. Non era tra quelli che invocava a ‘tirarsi su per la maniche’, il primo a farlo era proprio lui e troppo spesso in solitudine. L’identità di un paese è tale quando non si lascia condannare a morte civile chi via abita, altrimenti di alzano solo bandierine demagogiche seppure in buona fede. Lo documenta, ce ne fosse bisogno, anche la nostra storia della Patria.

A Triora dovrebbe avere lo stesso risalto il suo benemerito ed apprezzato ‘giornalino’ che ricorda e insegna quanto sia importante la pratica dei valori tramandata ogni giorno. Così leggiamo, dall’ultimo numero,  cosa significa un ‘Natale straordinario’.  La Messa celebrata  in memoria di Claude Biancheri di Briga (Francia) “tragicamente  deceduto mentre stava recandosi sulla cima Bertrand  a soccorrere  alcune persone in difficoltà tra le neve, erano i giorni di Natale”. Triora che ricorda la tradizione dei suoi presepi, ringrazia le molte persone della valle Argentina  che hanno fatto donazioni  alla Lega per la fibrosi cistica. E “siamo tutti felici  che il piccolo Federico sia ormai guarito“.  Triora che festeggia le nozze d’oro  di Alfredo Maiano e Ivana Ravotti, sposi da quando lui aveva 24 anni e lei 21.  Le nozze di diamante  di Mario De Bertoldi e Marisa Oddo. Il compleanno della centenaria Giovanna Lupi, la più longeva nata nel Comune di Molini di Triora e in frazione Glori è sempre tornata e con lei si parla il dialetto gloriese. Ha trascorso una vita di lavoro a Torino dove riforniva  i fiorai del capoluogo di fiori provenienti dalla Riviera imperiese.

Si legge il benvenuto a Cecilia Capriolo con la felicità di mamma Veronica e papà Davide.  E benvenuta  Charles di Laurie e Andrea. Con la gioia della bisnonna ultranovantenne Antonietta.  Si leggonoI complimenti ai neo laureati.  Alessia Pezzimbon, neo dr.ssa in Scienze della Comunicazione a Torino con al tesi “L’influenza dei media  sul corpo femminile: il caso dell’anoressia. Un connubio sottile tra psicologia e comunicazione”.  A Luca Brezzo che ha conseguito il dottorato in Lingue e Letterature classiche e Moderne all’Università di Genova.

C’è la pagina dedicata alla prova di solidarietà ad Agaggio in memoria di  Flavio Comandi. E ancora il prestigioso riconoscimento per ‘casa Balestra’ di Daniela e Giacomo Lantrua; antica dimora ricca di arredi, strumenti di lavoro e testimonianze storiche.  Si prla del regalo di Massimo Cannoletta  su Rai 1: ha dedicato alcuni minuti al borgo medioevale di Triora e alle sue streghe.C’è la pagina ‘I pensieri di Mariano’, quella della ‘Dieta’,  delle ‘Strane parole’, della conferenza di Padre Alberto Stella. La  parte dedicata alla storia di Pian Latte, Garezzo, Frontè, Garlenda, Saccarello. La pagina ‘C’era una volta il ‘cinema’, quella del libro fresco di stampa “La libera Repubblica di Pigna’. Una parentesi di democrazia a cura di Paolo Veziano, con il contributo di Giorgio Caudano e Graziano Mamone. Poi le ‘Storie di frontiera’, Il Senso del tempo. E nelle quattro pagine finali: I nostri morti. Grazia Ferlito ved. Martini,  Rona Tibor, Sergio Bottini, Marino Lanteri, Iolanda Pastrengo, Bruno Novaro, Giuseppe Cannoni,  Sean Seamus McKeown, Pierino Oddo per 40 anni  vigile urbano a Sanremo. La copertina finale dedicata ad ‘apprezzati restauri’.

Le ‘Stagioni di Triora‘ non avranno meritato echi stampa, ma la loro identità non potrà essere ‘contaminata’ dalle ultime notizie che hanno proiettato Triora  oltre i confini regionali.  Quella della prima casa che doveva essere aggiudicata ad 1 euro,poi assegnata a 15mila euro ad una varesina risultata prima in graduatoria. “Una assegnazione importante – si è scritto –  sulle venti previste e già identificate dal Comune di Triora per il progetto ‘Case a 1 euro’. L’iniziativa sta avendo una eco internazionale, dopo che il 18 marzo è stato proposto il primo degli edifici”.

Il sindaco di Triora Massimo Di Fazio

Ha fatto rumore e si è occupata pure Rai 3 Liguria. Come il caso del ‘no grazie’  dei sindaci di Triora e Molini di Triora all’obiettivo proposto dai colleghi di Montaldo Carpasio e Badalucco per avviare un cammino comune dell’intera Valle Argentina. Una novità nell’imperiese ? Non proprio e neppure nel Bel Paese dove la difesa del ‘campanile’ è una bandiera portata avanti trasversalmente da partiti e movimenti. Chi ha torto e chi ha ragione ?

Guardiamo cosa accade nelle realtà del centro e nord Europa più evolute socialmente ed economicamente, qualità della vita e benessere inclusi. I tedeschi dal dopoguerra hanno ‘smobilitato’ i piccoli comuni dove resta un presidio democratico. Il Comune ‘capoluogo’ riserva ad ogni altro paese (ex sede di Municipio) un consigliere che viene comunemente chiamato ‘sindaco’? Quello del capoluogo è invece Oberbürgermeister, una sorte d’ ‘supersindaco’ che eletto dal popolo rappresenta maggioranza e minoranza, si coordina con i sindaci ‘minori’ del Comune, così come esiste una sorte di Provincia (Kreis) che fa capo al Land (Regione).

Difesa del campanile sì o no: cosa conviene ai cittadini. Un errore pensare al presente e non al domani; al futuro delle generazioni a venire. Cosa resterà di tanti piccoli borghi e campanili delle nostre montagne con l’orgoglioso vessillo del Comune ? Studi di varie università italiane ci informano che, nei prossimi 100 anni, sono destinati a ‘scomparire’ (quanto a numero di abitanti) il 95 per cento delle realtà montanare, parliamo di cittadini residenti.  Questo dovrebbe consigliare  che ci si prepari al meglio alle future sfide generazionali. E non è soltanto un problema di contributi economici e di maggiore peso politico dell’unione che fa la forza. E’ perseguire la strada migliore per mettere a frutto, uniti, tutte le potenzialità possibili, sia sul fronte economico, sia nella priorità degli investimenti pubblici.

Non porterà da nessuna parte, dimostra del resto la storia, rincorrere di volta in volta l’emergenza, la crisi. Con quali strategie migliori frenare o invertire la rotta  che ci sta accompagnando da qualche decennio e tra i primi testimoni proprio i montanari con le loro origini storiche. Si stima che in molti paesi di montagna si sia superata la soglia dell’80 per cento di case vuote, senza inquilini, senza chiare prospettive di finire sul mercato per i costi che comporterebbero nella ristrutturazione. Spesso prive di valore anche per la loro posizione ‘incastrata’ nei vecchi nuclei storici e tra case sempre più bisognose di interventi e a rischio crollo, a partire dai tetti.

Oggi una casa può mantenere un certo valore quando anche l’esposizione solare la ‘bacia’ molte ore al giorno. Si pensi a paesi dove, tra l’altro, vengono a mancare gli ultimi negozi di alimentari, il bar della socialità, non parliamo dell’edicola, ma di un ‘bisogno primario’ per generazioni che inesorabilmente invecchiano e non c’è di fatto ricambio, se non con percentuali minime. Con quali prospettive occupazionali dei giovani ? Con quale assistenza sanitaria in loco. Con strade tortuose, vulnerabili e secolari.

TRIORA CHE IL 12 GIUGNO 2017 FACEVA NOTIZIA: IL SINDACO USCENTE PER 3 VOTI HA AVUTO LA MEGLIO. E LA SORTE HA VOLUTO CHE POCO MENO DI UN ANNO DOPO LASCIASSE IL POSTO ALLO SCONFITTO. DI FAZIO, OGGI PRIMI CITTADINO.

ERA IL 6 GIUGNO 2018 – E’ morto a 66 anni il sindaco di Triora Angelo Lanteri. Il primo cittadino del centro dell’alta valle argentina era malato da qualche tempo. Nato a Triora il 12 maggio del 1951, Lanteri – ex dipendente del Ministero della difesa fino al 1997, capitano di vascello diplomato all’Istituto nautico, lo scorso giugno era stato rieletto alla guida del comune per il secondo mandato. Lanteri è stato anche presidente dell’Unione dei comuni della Valle Argentina e Armea succedendo nel ruolo a Bruna Rebaudo sindaco di Ceriana.

UNIRE I PAESE DELLA VALLE ARGENTINA IN UN SOLO ENTE COMUNALE

La proposta del sindaco di Moltaldo Carpasio, Mariano Bianchi

Mariano Bianchi eletto l’11 giugno 2018, classe 1962, primo cittadino di Montaldo Carpasio, paesi uniti dopo una consultazione tra i cittadini

 

Mariano Bianchi sindaco ha rilanciato la prima proposta avanzata dal suo suo collega di Badalucco, Matteo Orengo. “Io credo nelle fusioni – ha dichiarato al Secolo XIX- . ma avrebbe senso  soltanto se fosse coinvolta l’intera valle Argentina, con Badalucco, Triora e Molini di Triora perchè abbiamo le stesse problematiche: viabilità, trasporti pubblici,  abbandono continuo del territorio. Ci vuole un unico sindaco per una popolazione vicina ai 3 mila abitanti. Il mio comune può vantare la prima fusione realizzata in Liguria, Il referendum risale al giugno 2017, si è superato il quorum ed ha vinto il sì  sia Carpasio che Montaldo per omogeneità del territorio che per vicinanza.  Più cittadini ci sono e più si possono ottenere risorse e alla lunga arrivare ad  un solo comune della valle Argentina e bisogna compiere un passo alla volta. “.

Da parte sua Manuela Sasso sindaco di Molini di Triora esprime perplessità: Abbiamo già un’anagrafe unica come Unione dei Comuni, la valle Argentina nonostante il numero di abitanti non sia alto ha tuttavia un territorio molto esteso, Triora è il primo della provincia, Molini il secondo, il Comune unico porterà pure vantaggi, ma ci sarebbe una minore rappresentanza sul territorio. Non c’è dubbio che sulla carta occorre affrontare uniti le problematiche. E’ un discorso tuttavia interessante, i tempi forse devono maturare”.

Luciano Corrado


L.Corrado

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