Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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DENUNCIA e proposte/ Davide Michelini: ‘Colpo di grazia alla val Varatella’ e a falde acquifere. Piana di Albenga: perde 800 mila mq. di aree fertili. Smaltire 7 milioni di mc. di roccia


E’ Davide Michelini che scrive e rivela. Lui giovane imprenditore agricolo di successo. Una famiglia conosciuta e stimata a Borghetto S.Spirito. Scrupoloso, attento, moderato e competente su ciò che dice, tenace nelle sue idee, sempre nell’ombra da vice presidente di Confagricoltura della provincia di Savona. Questa volta ha risposto all’appello del buon senso e non si è risparmiato.Tema progetto definitivo binari Finale – Andora, addio suggestivo percorso fronte mare.

Un passo indietro. Davide poteva contrastare, con la sua candidatura a sindaco del rinnovamento, la vittoria del centro destra, ma di fronte ad una sinistra, con ex leghisti, grillini, divisioni a go go , non ha avuto dubbi a restare fuori. “Al massimo posso far votare...”. E invano trucioli.it consigliava alla città quasi in dissesto finanziario (oltre due milioni di tasse locali non incassate da anni)  una lista, un sindaco, una giunta di salute pubblica, dei migliori e dei competenti. Ma mestieranti della destra affarista, professionisti della politica, non solo borghettini, dettarono la rotta. Promuovendo un neofita in  politica ed in pubblica amministrazione, non compromesso col passato, rivelatosi un galantuomo impegnato ad imparare, ascoltare, realizzare. Vedremo il finale.

Davide Michelini nella sua azienda Vivai Garden di Borghetto S. Spirito

Questa volta ed è la prima che ci occupiamo da vecchi cronisti, del brillante e accorto  Davide che sfodera  le sue armi migliori pur senza schiacciare troppo i calli (ovvero nomi e cognomi, partiti, gruppi trasversali agli affari edilizi e aree appetibili in odore di commistioni  ). Michelini oggi protagonista  assoluto, con Angelo Fresia, sulle pagine web di Facebook, di un vademecum clamoroso, persino pignolo, più fatti che opinioni, del tema ferrovie che pareva destinato a non emergere più da sotto la polvere. La ‘bomba‘, forse, avrebbe potuto scoppiare a lavori in corso.  Tra distruzione e disagi. E tanti aspetti che i cittadini ignorano, ed davvero pochi conoscono dall’A alla Z.

Michelini jr. si è arricchito con un bagaglio di conoscenza e cultura del territorio, esperienza  non comune nella materia che affronta.  Da imprenditore agricolo prima di tutto e da semplice cittadino. Abbiamo inoltre pochi dubbi. Sa molto di più di quanto scrive a proposito di certe forze dominanti e non da oggi, di interessi in campo, quelli noti e meno noti o addirittura riservati, situazioni border line.

Michelini fin dal primo momento è entrato nel dibattito – confronto binari a monte dando fiducia  e speranze alla pagina Facebook di Angelo Fresia, cerialese doc. Magari non si dovrebbe dimenticare che per lo spostamento della ferrovia furono raccolte tra Borgio, Pietra, Loano 12.675 firme di residenti e proprietari di seconde case stanchi dell’attesa. E c’è ancora su questa terra chi ha vissuto e seguito per lavoro e passione, da novembre 1969, le pagine  di storia. Ha ha avuto la solerzia e costanza, da umile ed ormai anziano cronista, di collezionare atti, documenti e soprattutto la rassegna stampa di fatti e misfatti, interviste. Ricorda gli attori del sì e la sparuta, inoffensiva, ‘disarmata’, cerchia del no.  Le assemblee popolari. Ebbene noi eravamo tra questi ultimi, mai per partito preso. Semmai per aver seguito gli eventi e soprattutto dopo i risultati (non parole) della nuova linea ferrata a ponente, nell’imperiese, leggendo le cronache attente  e puntuali del Secolo XIX, La Stampa, i giornali on line, cronache imperiesi e difficilmente lette tra i lettori del savonese. Le interviste a pendolari, turistici, operatori economici. Altri dov’erano ? A godersi l’amicizia dei potenti di turno visto che la ‘buona stampa savonese’ ha dato il suo contributo senza approfondire. Ci si lava le mani pubblicando comunicati stampa pro e contro. E’ il giornalismo d’inchiesta che merita questa provincia ? Forse si.  Sta di fatto che anzichè essere le inchieste giornalistiche a 0’scoprire’, svelare,  chiarire, sono semplici e meritevoli cittadini che meritano almeno il nostro grazie. (L.Cor)

Davide Michelini: “…Nessun cittadino conosceva il progetto prima della preziosa inchiesta giornalistica di Angelo Fresia, dubito che molti amministratori pubblici lo abbiano analizzato a fondo, con le relative ripercussioni ambientali, ed economiche a 360 gradi di tale opera ( la visione urbanocentrica è roba degli anni ‘ 70 ), il CIPE, ora CIPES non lo ha mai finanziato per evidenti motivi di criticità, problemi e opposizione di molti.
Ad Albenga la Sindaco Rosy Guarneri era contraria all’ opera, infatti non rinnovò il vincolo sulle aree oggetto di spostamento. Ad Albenga fu firmato il progetto da un commissario prefettizio ( atto non dovuto, che non poteva essere fatto nelle sue funzioni ordinarie di amministratore ). Borghetto Santo Spirito ha sempre subito i disastri ambientali e territoriali della provincia, regione e infrastrutturali negli ultimi 60 anni….. Senza possibilità di opporsi. (comodo considerare il nostro territorio la pattumiera della Liguria, per fare tutto ciò che gli altri non vogliono ). Una mega stazione inutile, con annesso scalo merci improbabile, opere viarie di collegamento, mega parcheggio, spostamento della provinciale di 100 metri dentro la pianura fertile saranno il colpo di grazia al territorio della Val Varatella, alla sua agricoltura d’eccellenza, alle falde acquifere fondamentali per tutto il comprensorio.
Si tratterebbe dell’ennesimo sfregio ad una pianura già martoriata da decenni di politiche ” disattente “. La stessa cosa subirebbe la Val Maremola e la pianura fertile di Pietra Ligure, dove si andrebbe a cancellare il Vivaio più antico e prestigioso della Liguria. Senza ribadire le pesanti ripercussioni sulla Piana di Albenga, capitale agricola della Liguria e distretto florovivaistico di importanza mondiale. Altro che tracciato in galleria : oltre 800.000 mq di terreno agricolo fertile compromesso per sempre, senza contare dove smaltire gli oltre 7 milioni di MC. di roccia di scavo ( di dubbia qualità… )…..
IMPERIESE E LEVANTE LIGURE A CONFRONTO – Basterebbe vedere cosa è successo in provincia di Imperia e confrontarlo con il Levante Ligure…. La linea attuale va migliorata, senza questo progetto. Costruiamo un futuro fertile, rispettando ambiente e territorio.
Infatti in tutto il Levante Ligure, in ogni paese e città esistono i sottopassi o sovrappassi carrabili, come ad Albenga, Alassio, in Francia, in Catalogna, dalla Romagna alla Puglia, su tutta la dorsale adriatica, tutte ferrovie che attraversano paesi e città senza provocare nessun problema.
Oggi i treni passeggeri, soprattutto quelli del trasporto regionale, sono sempre più silenziosi ( i Jazz, i Vivalto, i Minuetto ) e possono servire da metropolitana per collegare tutti i paesi del nostro meraviglioso comprensorio tra loro, e con Savona, Genova, tutti i paesi del Levante, Milano, Torino, ovvero Piemonte e Lombardia. Sperando che investano i soldi pubblici nel ripristinare in fretta la meravigliosa linea Ventimiglia-Limone-Cuneo, nella Valle delle Meraviglie, una delle ferrovie più belle al mondo, come la nostra linea costiera. Come da Genova a La Spezia, uno spettacolo per i turisti, che possono raggiungerci comodamente senza usare per forza l’ automobile o il trasporto su gomma. Sempre inquinante e invadente, un grande problema il surplus di traffico e di macchine da parcheggiare nei nostri fragili territori. Occorre visione futura e rispetto del territorio e dell’ ambiente….
I soldi saranno persi per sempre, come saranno perse per sempre le pianure fertili dei nostri territori e le aziende agricole cancellate, dal tracciato di questo obsoleto e anacronistico progetto di spostamento di linea ferroviaria. Invece saranno guadagnati se li investiamo nelle opere prioritarie di tutela del territorio, come la messa in sicurezza di tutti i fiumi e i rii, tombati o mal gestiti fino ad ora, i versanti dove siamo in presenza di movimenti franosi. Ovvero una vera e completa lotta al dissesto idrogeologico, finalmente risolutiva. Saranno soldi guadagnati se li spendiamo per la messa in sicurezza di tutte le infrastrutture viarie del nostro comprensorio e della provincia, ovvero migliaia di km di provinciali, molte sempre a rischio dissesto. Su tante piccole grandi opere per migliorare la viabilità stradale e autostradale.
LA SANITA’ PUBBLICA – Saranno soldi guadagnati se li investiamo nella Sanità Pubblica, se li investiamo per dare un futuro all’ Ospedale Santa Corona, riaprendo subito il suo punto nascite, vergognosamente chiuso. Per dare un futuro agli ospedali di Albenga e Cairo Montenotte. Per investire sulla Medicina Territoriale, in modo che nella provincia più vecchia d’ Italia gli anziani non si sentano abbandonati nelle loro case. Investire in strutture e associazioni di supporto alle neo mamme, che non devono essere lasciate in balia di situazioni talvolta difficili, investendo su asili nido e scuole materne. Investire su tutte le attività che tolgono i bambini e soprattutto gli adolescenti dalle strade, ovvero : società sportive, di ogni sport, attività culturali, biblioteche, letture per ragazzi, teatri, scuola di teatro, musei, didattica museale, laboratori per bambini, fattorie didattiche, outdoor per famiglie e ragazzi, oasi naturalistiche, percorsi verdi, siti archeologici e laboratori di archeologia.
L’OFFERTA TURISTICA DA MIGLIORARE – Ampliare la nostra offerta turistica sul territorio, anche e soprattutto nell’ entroterra. Far conoscere e valorizzare le tante eccellenze del territorio, ortofrutticole, enogastronomiche e florovivaistiche. Migliorare le stazioni ferroviarie esistenti che devono essere il biglietto da visita delle nostre cittadine, migliorando accessibilità, servizi e linea ferroviaria esistente, con i binari di incrocio, biglietterie, personale di assistenza ai viaggiatori, informazioni dettagliate su orari e treni e campagne di promozione del trasporto ferroviario integrato ( treno + bici ).
Servizi turistici di escursioni sul territorio ligure per chi sceglie di raggiungere la Liguria in treno, con pacchetti ad hoc, promozioni, sconti, navette dedicate.
Premiare chi non ” scende ” in Liguria con il mezzo privato, inquinante, che intasa le strade e problematico da parcheggiare. Sviluppare sempre più il turismo consapevole, culturale, naturalistico, esperienziale ampliando sempre più l’ offerta turistica alla scoperta del nostro meraviglioso entroterra, un paradiso naturale, di sapori, profumi, biodiversità, qualità della vita TOP che non possiamo deturpare con infrastrutture dalla dubbia utilità, costosissime e penalizzanti. Queste non sono parole, sono le cose concrete da fare per togliere davvero la Liguria dall’ isolamento e sviluppare migliaia di posti di lavoro di qualità, duraturi e inseriti nel contesto ambientale, sociale e culturale per i nostri giovani. Per far si che non debbano più scappare dalla Liguria per trovare un lavoro, come succede da 30 anni. Occorre investire sul nostro territorio e sulle sue enormi potenzialità ambientali e paesaggistiche, agricole e turistiche. Così sarebbero soldi ben spesi.
Progettando nel contempo una ferrovia al servizio di tutti. Condivisa con il territorio. Future is Green
….Ciò che ho esposto io lo che pensano molte migliaia di cittadini e di turisti che vorrebbero non privarsi del trasporto ferroviario nella nostra provincia ( come sta tristemente avvenendo in provincia di Imperia ). Non è affatto vero che la linea non è stata migliorata dal 1870, anzi. La Ferrovia Genova-Ventimiglia è stata una grande opera di ingegneria ferroviaria, così come molte ferrovie che dalla Liguria varcano Alpi e appennini per collegare la nostra meravigliosa Liguria da oltre 150 anni con Lombardia, Piemonte, Francia e Toscana ed Emilia.
LA STAZIONE FANTASMA DI ANDORA – Se fosse rimasta tale i treni non ci andrebbero a 130 km/h e non ci potrebbero andare ne’ i Thello’ ne gli Intercity. Fin dagli anni 80, e ancora oggi si può fare Genova Piazza Principe – Alassio in 1 ora netta con 1 treno veloce. Arrivando in centro sia a Genova che ad Alassio, così come in tutte le cittadine savonesi, tranne Andora dove la stazione fantasma, aleggia nel nulla….. Priva di viaggiatori….. La visione futura del trasporto ferroviario di tutta Europa, del Levante Ligure, di molte zone in tutto il mondo a grande vocazione turistica, con un territorio straordinario è di non stravolgerlo spostando una linea ferroviaria, bensì rendere quella esistente moderna, funzionale, efficiente e snella. Comoda e largamente utilizzata da cittadini residenti e turisti. Altrimenti diventa un’ infrastruttura inutile e superflua. Future is Green!
IL CASO NOLI –  Il 99 % dei Nolesi rimpiange di non avere più la stazione e il treno a disposizione, ma credo che se chiedessi ai cittadini e turisti che per esigenze professionali, di studio o piacere, erano avezzi a spostarsi in treno, partendo o arrivando nei paesi da Andora a Ospedaletti, forse avresti delle grandi sorprese…….
I cittadini che abitano nell’ interno, sono di serie B ? Loro possono subire tutti o disastri ambientali, paesaggistici, di rumori, polvere, fumi per 10-15 anni…. Così come i cittadini che vivono del loro territorio, come gli imprenditori agricoli…. Tutti i loanesi che vivono nei Meceti e rischieranno di veder crollare le loro case di proprietà, che tremeranno ad ogni treno sottostante, o i cittadini di Bastia d’ Albenga, che vedranno compromesso il loro Borgo per sempre, oppure i cittadini che vivono o frequentano i luoghi dove verranno formate le mega discariche di pietrame di scavo? Tutti questi cittadini valgono meno di quelli che hanno una casa costruita vicino alla linea ferroviaria costiera???
LE FALDE DEL NIMBALTO – Mi pare davvero insensato, anacronistico e fallimentare non considerare il consumo di suolo fertile un grave problema, minimizzare le gravi ripercussioni ambientali di un tracciato che ha criticità enormi, anche e soprattutto nell’ attraversamento delle falde sottostanti al torrente Nimbalto, fondamentali e preziose per tutto il comprensorio. Non voler riconoscere i danni all’ambiente, al territorio, all’ imprenditoria agricola, al paesaggio di un comprensorio bellissimo a vocazione turistica mi sembra davvero irrispettoso nei confronti dei cittadini e dei turisti, mai davvero coinvolti in una discussione serena, profonda, costruttiva ed utile fuori da schemi ideologici e faziosi, già precostituiti.
Il tutto per un’ opera costosissima, che indebiterà i nostri figli, con 10-15 anni di lavori, per avere poi una ferrovia con poche fermate nel nulla, che trasporterà meno della metà dei passeggeri ( già pochi ) che trasporta oggi??? Senza treni merci moderni, senza intermodalità, poiché non prevista…. Il bilancio costi-benefici e il business plan appaiono davvero negativi…. Siamo sicuri di non dover modificare tale progetto???
Mi sembra che le parole siano quelle delle narrazioni per il futuro, che poi non sarà così….. Il far west di cui parla Marco è facile vederlo se si prova a viaggiare in treno in provincia di Imperia, con viaggiatori abbandonati a loro stessi che scendono in stazioni deserte, costruite in mezzo al nulla, scomode per tutti e distruttive per il territorio.
FAR WEST URBANISTICO NELLE ZONE DI PIANURA – Oppure possiamo parlare del Far West urbanistico nelle pianure fertili di Albenga, Borghetto e Pietra Ligure.... Un Far West cominciato negli anni ’60 che qualcuno sembra voler continuare, con buona pace di ambiente, territorio e agricoltura. La realtà è questa, se non vogliamo continuare a raccontarci fantasiosi sogni futuri, che poi in realtà sono incubi per le nuove generazioni.
Più che dividersi tra Guelfi e Ghibellini, la cosa più intelligente, sensata e democratica sarebbe mettersi tutti gli operatori economici, le associazioni dei pendolari, le realtà del territorio, sicuramente in primis gli imprenditori agricoli, le associazioni ambientaliste e tutti gli attori protagonisti dell’ economia reale, e della vita quotidiana dei nostri territori, tra Laigueglia e Borgio Verezzi per salvaguardare il territorio e l’ambiente, dare un futuro al trasporto ferroviario e alla mobilità sostenibile, togliere traffico su SS Aurelia e A 10. Questo sarebbe fare davvero l’ interesse di tutti i cittadini, dei turisti e delle comunità che vivono in questo comprensorio. Tutti gli attori economici, sociali e culturali devono essere rappresentati. Occorre un masterplan comprensoriale, per una gestione sostenibile del nostro territorio. Per progettare con giovani architetti esperti di infrastrutture ferroviarie, un’ opera strategica moderna, funzionale e realmente utile al territorio. Non come questa del progetto, pensata negli anni 70/80 e approvata nel 1992…..
Non facciamoci fregare dal Recovery Fund, esiste un vero progetto alternativo, una terza via, che potrebbe venire incontro alle esigenze di tutti, un’ opera capace di futuro….. Progettata per il futuro, proiettata al 2050, al 2100. Una grande opera strategica, a impatto quasi zero, invisibile e condivisibile, al servizio di tutti e non a danno di molti. Occorre solo non dividersi faziosamente tra Si spostamento e No spostamento, ma lavorare insieme per il Bene Comune e per il futuro di questa meravigliosa porzione della Regione più bella del Mondo.
Occorre solo la volontà politica, a carte scoperte, senza padrini, nè padroni. Future is Green! Railways for Future!
I SOLDI BENE INVESTITI – I soldi saranno persi per sempre, come saranno perse per sempre le pianure fertili dei nostri territori e le aziende agricole cancellate, dal tracciato di questo obsoleto e anacronistico progetto di spostamento di linea ferroviaria. Invece saranno guadagnati se li investiamo nelle opere prioritarie di tutela del territorio, come la messa in sicurezza di tutti i fiumi e i rii, tombati o mal gestiti fino ad ora, i versanti dove siamo in presenza di movimenti franosi. Ovvero una vera e completa lotta al dissesto idrogeologico, finalmente risolutiva. Saranno soldi guadagnati se li spendiamo per la messa in sicurezza di tutte le infrastrutture viarie del nostro comprensorio e della provincia, ovvero migliaia di km di provinciali, molte sempre a rischio dissesto. Su tante piccole grandi opere per migliorare la viabilità stradale e autostradale.
Non chiamatela strozzatura: la retorica del binario unico come male assoluto, da estirpare ad ogni costo, è stata smontata pubblicamente dalle sagge parole dell’ Amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, pronunciate in un intervista sulla tratta Andora – Finale l’ 11 Dicembre 2016 ad Andora. Ovvero che non rappresenta assolutamente un problema, se gestita bene la circolazione, con i binari di incrocio, orari intelligenti e snelli. Come 30 anni fa quando prima del raddoppio Andora-Ospedaletti circolavano molti più treni, molti più Intercity, treni notturni, treni internazionali, treni a lunga percorrenza. Moltissimi passeggeri in più con l’ offerta di più treni, dalle 4 del mattino, alle due di notte.
In Germania il servizio di trasporto ferroviario è efficientissimo e capillare, tutte le stazioni si trovano al centro dei paesi, così come le ferrovie, che non creano nessun problema.
La Germania ha oltre il 40 % delle ferrovie a binario unico e non si sognerebbero mai di spostarle. Con le moderne tecnologie, funzionano benissimo. Servizio Pubblico e Rispetto dell’ Ambiente. 30 anni avanti a noi….(Davide Michelini)

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