La cronaca borghettina e del comprensorio tiene banco. E a trucioli.it tocca ancora indossare l’antibavaglio. Due sentenze per vicende diverse arrivate all’epilogo del primo grado di giudizio. Davanti al giudice del Lavoro in un caso (avevamo anticipato gli atti di causa) e al Tar della Liguria nell’altro di cui si parla da tempo.
La vicenda che riguarda la moglie del sindaco Pignocca che riteneva di essere danneggiata economicamente dall’Azienda pubblica (Servizi Ambientali Sta di cui è dipendente) rispetto alle sue funzioni, al contratto di lavoro, allo stipendio percepito. E ora la sentenza che respinge le richieste. La seconda vertenza ha avuto molta eco sui media già in passato e ha per protagonista la battagliera, ma silenziosa, ex direttrice della farmacia comunale (e azienda Sael in liquidazione) di Borghetto. Il Tar ha dichiarato inammissibile il ricorso condannandola alle spese di giudizio verso il Comune e verso la nuova proprietà della stessa farmacia.
C’è da premettere una circostanza. Si tratta di due verdetti che, pur con efficacia ed esecutività immediata, possono essere appellati. Il primo, ovvero riguardante la dr.ssa Claudia Buratto, tra le ‘giovani veterane’ della Servizi Ambientali Spa, porta la firma del giudice del Lavoro del Tribunale di Savona, dr.ssa. Laura Serra. E al responso si può ricorrere in Corte d’Appello. Il secondo può essere appellato al Consiglio di Stato. Sono valutazioni che gli interessati faranno con i rispettivi difensori, valutando tutti gli aspetti.
La Buratto, avevamo dato conto in un precedente articolo, ma ‘bocche cucite’ su altri media e nessuno ha ripreso la notizia, non certo per paura. Forse si è ritenuto fosse una vicenda personale e ai lettori poco interessava. Ogni altra ipotesi potrebbe configurarsi illazione. Chi scrive queste righe ha ‘solo’ 53 anni di attività giornalistica, metà della quale trascorsa negli uffici giudiziari e sa ancora distinguere, speriamo di non sbagliare, tra notizie di interesse pubblico o meno. Se poi ai lettori poco interessa, fatti loro. E se altri si autocensurano, è un problema di etica, credibilità e indipendenza.
Nel caso Buratto, non era tanto una questione che riguardava la consorte di un sindaco, Pignocca, il cui Comune è il secondo azionista di maggioranza dopo Borghetto nella Servizi Ambientali Spa. Lei, peraltro, persona a modo e sempre dietro le quinte. Quanto il coinvolgimento diretto del suo datore di lavoro. Un ente pubblico, interamente partecipato da 7 Comuni, e che ha come contribuenti i cittadini che versano anche la tassa sulla depurazione delle acque.
Tra l’altro trucioli.it, non ha interesse neppure ad esibire le visualizzazioni, il numero di lettori, non rincorrendo clienti pubblicitari o introiti vari. C’è solo volontariato da pensionati. Ci siamo dunque avvalsi, come abbiamo sempre fatto pur tra obiettive difficoltà e a discapito delle simpatie, diciamo così, del ‘diritto dovere di cronaca’ sulle base di elementi emersi dagli atti di causa. Eppure sappiamo che anche in questa circostanza si è data la caccia alle ‘streghe’, al ricerca dei colpevoli della fuga di notizie che comunque, e questo ci era chiaro, nessuno aveva interessi personali. Semmai poteva dare fastidio a chi ? Certo che a qualcuno poteva far comodo il ‘silenzio stampa’.
Ormai è uso che la ‘libera e buona stampa’ sta seguendo spesso un’altra scuola di giornalismo a cui non siamo ‘educati’. E non è certo colpa degli ultimi (corrispondenti e collaboratori) se le cose vanno così. Sono libere scelte, il lettore fa la sua parte di giudice. Ma quali conseguenze di una frequente e capillare disinformazione ? Di un sistema estraneo al nostro bagaglio professionale ?
Peraltro le richieste avanzate dalla Buratto erano e restano legittime fino a sentenza civile non appellata. Semmai possono aver creato all’interno degli uffici della Spa (che avevamo definito nel lontano passato bunker inespugnato) un qualche clima di tensione. Il tam tam riferisce di rapporti tesi tra colleghi/e. Dirigenza. Di chi sarebbe quasi caduto in disgrazia. Ora la giustizia dovrebbe aver fatto almeno chiarezza. O sbagliamo ?
Nella fase di proposta conciliativa avanzata al presidente della Servizi Ambientali, avv. Barbara Balbo, la dipendente Buratto proponeva di ritirare la causa e spese legali compensate purchè le fosse riconosciuto il VII livello di inquadramento o in sub ordine il VI (senza indicare da quando) e soprattutto l’aumento della retribuzione prevista dal livello superiore. Infine rinunce tombali per il passato e disponibilità al tempo pieno, con distacco, se concordato, alla pubblica APS (Consorzio provinciale del Servizio Idrico Integrato).
Senza un accordo si è andati a sentenza. La Buratto avrebbe potuto introitare dalla Spa, in caso di giudizio a lei favorevole, circa 60 mila euro (compresi gli arretrati). Il giudice Serra ha sentenziato che il suo livello deve essere il VI ritenendo adeguata la retribuzione fin qui percepita. E in conclusione condanna alle spese legali: circa 8 mila euro. Ci sarà un ricorso consigliato dal legale di fiducia con buone chance di riformare il primo grado di giudizio ? (L.Cor.)
Il sindaco Giancarlo Canepa è stato subito informato dal legale del Comune avv. Marco Barilati del foro di Genova ed ha rilasciato una dichiarazione stampa ripresa questa volta da tutti i media: “Ho ringraziato l’avvocato Barilati per l’ottimo lavoro svolto. Non avevo mai avuto dubbi sulla bontà del lavoro svolto dagli uffici che si erano occupati in allora del bando, la trasparenza è sempre stata massima, il bando era stato trasmesso a tutti gli ordini d’Italia al fine di avere la più ampia diffusione possibile.