Imperia News.it ha scritto: ‘La parrocchia (la più importante della diocesi ndt) ha troppi debiti e il prete si dimette. Ennio Bezzone lascia San Giovanni”. “La situazione che ho trovato era diversa da quella che mi era stata prospettata quando sono arrivato, per questo, in maniera serena, ho chiesto che a occuparsene arrivi una persona che abbia più il pallino per certe cose” dice don Bezzone, 53 anni, cappellano di Sua Santità. Si trasferisce nella diocesi di Mondovì ? Il vescovo Borghetti dichiara: ‘Entra a far parte del nostro Tribunale ecclesiastico’.
Un’utile premessa. Leggi trucioli.it del 29 marzo 2018 che presentava i monsignori canonici Ruffino e Bezzone (vedi…….) che si alternano.
Il primo lasciava una parrocchia piena di vitalità e di iniziative, dopo 22 anni e all’attivo anche opere realizzate per 10 milioni €. Un significativo primato nella diocesi. Il secondo arrivava da un altra importante esperienza, quella di parroco di San Nicolò a Pietra Ligure. Appena 2 anni e mezzo di permanenza. Una partenza che era stata preceduta da tam tam più o meno silenziosi su contrasti con il sindaco sfociati in dichiarazioni di chiara impronta polemica. Con immancabili dicerie.
Ma don Bezzone non è un remissivo, semmai un combattente che non è abituato a fare passi indietro, neppure con qualche inviato speciale con il quale si è poi rappacificato. Ha una forte personalità e non è da meno al confratello Ruffino quanto ad autorevolezza e fermezza. Non ha nulla da imparare. E una buona dose di orgoglio non manca.
Due caratteri forti dunque che ora sfociano in colpi di fioretto a suon di dichiarazioni sui mass media imperiesi. Anche se Ruffino è apparso meno loquace e c’è solo una sua dichiarazione per precisare, mettere i puntini sulle ‘i’. E non piccole questioni. Problemi di bilancio, senza scandalismo (non siamo agli scandali che hanno colpito le finanze vaticane e che solo la determinazione di papa Francesco ha fatto esplodere, usando una santa ramazza).
Bezzone ammette che non è tagliato a fare il ‘contabile’ e la situazione economica della parrocchia in cui si è trovato, a suo dire, tra debiti e mutuo inclusi, sottraggono impegno e tempo alla sua missione pastorale. C’è da aggiungere che a Trucioli.it sono ripetutamente giunte ‘soffiate’ di un certo malessere che si era creato tra alcuni fedeli collaboratori parrocchiali di ieri. Tutt’altra pasta, si direbbe, rispetto a don Ruffino ? Non abbiamo mai approfondito, se non ascoltato un crescendo di ‘dissenso’ e cosa non insignificante soprattutto nell’ambito di seguaci di Comunione e Liberazione, molto attiva e presente nella diocesi. I primo rimprovero è che fosse troppo assente, ‘sempre fuori parrocchia’…..
Ebbene di fronte alle dichiarazioni stampa di Bezzone, stringata smentita – chiarimento, la verità di don Ruffino: ‘Il debito….un mutuo con rata di 1200 euro al mese….’. Come dire, suvvia c’è un limite a tutto, non si esageri per favore.
ANCORA DA IMPERIA NEWS.IT – Don Ennio Bezzone, parroco di San Giovanni ha rassegnato le dimissioni e presto non sarà più a capo della parrocchia onegliese. La voce circola tra i fedeli e lo stesso Bezzone, contattato da Imperia News non la smentisce. “E’ vero, ma non so ancora quando andrò via, né chi mi sostituirà”. A questa domanda proviamo a rispondere noi. Si parla dell’arrivo di don Alessio Roggero, responsabile della Caritas Diocesana, mentre Bezzone sarebbe diretto a Mondovì, salvo ovviamente diverse disposizioni del vescovo Guglielmo Borghetti.
Perché Ennio Bezzone, prete arrivato a San Giovanni poco più di due anni fa, abbia deciso di lasciare la parrocchia è presto detto: la situazione economica è diventata insostenibile. Alcuni anni fa la curia per poter far fronte ai debiti ha dovuto attivare una linea di credito in banca, si parla di 300mila euro, una cifra che non spaventa più di tanto una diocesi che vanta beni per 20 milioni di euro, ma che ha ridotto platealmente le capacità di spesa della singola parrocchia alle prese, come tutte, con un calo delle entrate viste le limitazioni degli ingressi a messa.
“La situazione che ho trovato era diversa da quella che mi era stata prospettata quando sono arrivato, per questo, in maniera serena ho chiesto che a occuparsene arrivi una persona che abbia più il pallino per certe cose”, spiega candidamente il parroco che ora aspetta una chiamata per lasciare. “Credo sia questione di giorni, avevo chiesto di andare via a Pasqua, ma non è stato possibile, credo il cambio avverrà quantomeno entro San Giovanni”.
E LA REPLICATA SECCATA E DOCUMENTATA DI MONSIGNOR RUFFINO, IL PREDECESSORE –
San Giovanni, parla l’ex parroco, “Il mutuo? La rata mensile si paga con una domenica di offerte”. “Per una grossa parrocchia come quella di San Giovanni non sono certo i 1200 euro al mese di un mutuo a fare la differenza”, spiega l’ex parroco di San Giovanni, don Mario Ruffino.
“In 22 anni abbiamo fatto opere per 10 milioni di euro, un mutuo come l’ultimo che abbiamo acceso si paga con una rata da 1200 euro al mese, denaro che una parrocchia come San Giovanni raccoglie con le offerte in una sola domenica”. A parlare è don Mario Ruffino, ex parroco di San Giovanni, la parrocchia di Oneglia il cui attuale prete, don Ennio Bezzone, si prepara a lasciare per una situazione debitoria cui non riesce a far fronte. (QUI la storia)
“Porto ancora nel cuore Imperia – spiega don Mario a Imperia News – da quando l’ho lasciata sono tornato più volte, ma ho sempre preferito non interferire con le attività della parrocchia, tanto da non tornarci più”.
Don Ruffino spiega di non aver lasciato debiti, “Nemmeno grossi crediti, ma un appartamento che a quanto mi risulta è stato venduto”. 10 milioni di euro sono stati investiti durante il periodo in cui è stato a capo della parrocchia. “2 milioni, per esempio sono stati spesi per rifare il tetto della basilica perché ci pioveva dentro, abbiamo rifatto le opere parrocchiali in via Agnesi, il campetto di San Sebastiano, abbiamo ristrutturato a fondo la chiesa di borgo Peri, l’interno della chiesa di San Luca, in collaborazione con le Belle Arti. I fondi li abbiamo ottenuti dalle banche, dalle Belle Arti, dall’8×1000, da oblazioni e lasciti. Un conto è fare mutui per pagare i debiti, un conto è farli per le opere, sempre ricordandosi di non fare mai il passo più lungo della gamba”.
“Per una grossa parrocchia come quella di San Giovanni non sono certo i 1200 euro al mese di un mutuo a fare la differenza. Concordo con quello che ha dichiarato l’attuale parroco, ovvero che non ha il pallino per amministrare”, conclude don Ruffino, ora ad Albenga dove dirige Redemptoris Mater. (Francesco Li Noce).
IL FOTOSERVIZIO DI SILVIO FASANO