Borghetto, il sindaco, il ripascimento spiaggia e opere a difesa dell’abitato. Il turista ha scelto la sepoltura in mare. E il basilico aeroponico di Fattoria di Pol
Ripascimento a mare di ponente. Anche a Borghetto è material di polemiche. Documentate, precise, dunque fondate o da iscrivere nel librone dei contrasti tra la giunta del sindaco Canepa e l’opposizione che esercita il suo compito- dovere di controllo. O ancora solo materia di strumentalizzazione, dunque aria fritta ? Intanto la minoranza ha annunciato sui media accreditati un’interrogazione per far ‘piena luce’.
ULTIMA ORA – TG3 LIGURIA DELLE 14 DEL 15 APRILE 2021 HA DATO NOTIZIA DI UN’AZIENDA AGRICOLA DI BORGHETTO S. S.- La giornalista Cristina Carbotti ha intervistato l’agricoltore borghettino Paolo Gazzotti. Le telecamere sono entrate in una serra di 1540 mq. dove crescono 6 mila piantine di basilico senza terra, a coltivazione aeroponica. Con conseguente risparmio d’acqua e di concimi. E zero pesticidi. Il test del sapore si presenta ancora più delicato rispetto ad altro basilico a coltivazione tradizionale. “Va comunque a gusto – ha spiegato il giovane agricoltore – e non pretendiamo di fare concorrenza al mitico basilico di Pra. La mia scelta è maturata con la collaborazione dell’Università di Genova”.
La Liguria ha dunque il suo primo impianto aeroponico: il basilico cresce “nell’aria”- Una serra in cui il basilico nasce e cresce fuori dal terreno, ha le radici che fluttuano nell’aria, e ricava l’acqua e tutti i nutrienti di cui ha bisogno da un sistema di nebulizzazione. Un impianto innovativo, gestito in remoto tramite computer smartphone. Tutto questo accade a Borghetto Santo Spirito, provincia di Savona, dove Paolo Gazzotti, titolare dell’azienda agricola “La Fattoria di Pol”, ha avviato il primo impianto aeroponico della Liguria, e uno dei primi in Italia
IL RIPASCIMENTO A MARE SPIEGATO DAL SINDACO – Primo interrogativo per avere il quadro della situazione. Il ripascimento penalizza 2 – 3 balneari. Perchè solo loro, se è così? E a farsi carica dei presunti ‘danni’ hanno delegato i battaglieri capogruppo Maritano e Villa che bisogna ammettere si sono sempre dichiarati, se non ricordiamo male, contrari al rinnovo – proroga automatica delle concessioni.
Salvo errori della nostra ricerca il costo complessivo delle opere a mare è di 2.250.000 con un finanziamento della Protezione Civile per le disastrose mareggiate di fine 2018. Quindi si tratta di interventi a protezione della costa.
Anche Borghetto, come diverse altre località costiere, è riuscito ad accedere ai finanziamenti in virtù di un progetto già in essere, iniziato in epoca del sindaco Malpangotto, ma senza essere portato a termine. Il progetto prevedeva la realizzazione di 4 isolotti semi sommersi. Ne furono realizzati solo tre.
A domanda risponde il sindaco Canepa: “Noi non ci siamo limitati alla realizzazione dell’ultimo isolotto. Abbiamo anche sistemato gli isolotti esistenti, realizzato una berma in prossimità dell’approdo per contenere il fenomeno di insabbiamento del fondale, previsto la sistemazione dello scarico a mare di Rio Burroni che spesso ha causato l’allagamento di via Ponti e Passo Saleo, il rifacimento dei muretti della passeggiata per renderli un’ulteriore barriera per le mareggiate”.
A domanda risponde: “Nella zona dell’ultimo isolotto è stato previsto un ripascimento strutturale realizzato con diverse pezzature di ghiaia, studiato per durare nel tempo e resistere alla forza degli elementi. Ovviamente, allo stato attuale, manca ancora tutta la parte di ripascimento di finitura che inizierà lunedì prossimo”.
Canepa: “Lunedì scorso mi sono recato personalmente, insieme al geom. Elena Burastero (funzionaria dei LL.PP.) in Piemonte per scegliere la sabbia fine presso la cava Barberi. Tra progetto e ribasso d’asta verrà effettuato un ripascimento di 11.000 mc di sabbia fine oltre al ricollocamento a ponente di altra sabbia prelevata da alcuni punti della costa borghettina di levante”.
Ma la vera opera sarà, la posa, tra le varie secche, di un migliaio di scogli di grandi dimensioni, uno ogni 17 mq, con una tecnica chiamata di “massi sparsi” che avrà la stessa funzione della diga soffolta, cioè di smorzare la forza delle onde senza avere l’aspetto negativo dello scarso ricambio d’acqua. E’ in fase di approvazione da parte della Regione Liguria e dovrebbe salvaguardare dalle mareggiate i palazzi del lungomare (e i relativi inquilini) e di piazza Libertà (e conseguentemente il centro storico).
Questo, spiega il primo cittadino, potrebbe essere la soluzione per difendere in modo non invasivo e senza mettere a rischio la salubrità del nostro mare, tutta la nostra costa.
Infine, è prevista anche la riparazione di uno scarico a mare delle acque bianche in cui vengono convogliate grossa parte delle acque piovane della zona Capo Santo Spirito e centro storico, che era stato danneggiato dalle mareggiate. Oltre all’acquisto di un’ulteriore moto pompa da aggiungere a quelle già dotazione della locale Protezione Civile in modo da essere meglio attrezzati per fronteggiare eventuali eventi calamitosi.
Conclusione del sindaco: “Una valutazione seria sulla reale efficacia di opere di questa portata va fatta, oltre che ovviamente in fase progettuale, alla prova dei fatti. Criticare a priori un intervento così importante per la difesa della nostra costa senza aspettare neppure la fine dei lavori e senza aver neppure visionato il progetto appare un tentativo, è il caso di dire, di “cavalcare l’onda” della polemica fine a se stessa”.
A altra domanda il primo cittadino chiarisce: “Nel corso dei lavori, abbiamo più volte ascoltato i balneari coinvolti e, nel limite del possibile, compatibilmente con la progettazione, abbiamo cercato di soddisfare le loro richieste”.
La Progettazione e Direzione Lavori fanno capo all’ing. Paolo Gaggero di Savona e che segue molti altri progetti di rapasdcimento soprattutto nel ponente ligure. Il funzionario comunale responsabile è il geom. Elena Burastero con il supporto del collega del RUP ing. Enrico Lauretti. L’agenda prevede che i lavori termineranno entro il prossimo 10 di maggio.
MARCO PER SEMPRE NEL MARE CHE AMAVA
LA COMMOVENTE E INSOLITA SCELTA
DI UN TURISTA DIVENTATO ‘BORGHETTINO’ D’ADOZIONE
Non è una leggenda, neppure della trama del film “l’ultimo bicchiere” del 2001 diretto da Fred Schepisi tratto dal romanzo “Ultimo giro” di Graham Swift, ma è molto simile alla notizia apparsa in queste settimane dopo le dichiarazioni del figlio di Raoul Casadei: “Mi piacerebbe disperdere le ceneri laddove Raoul è sempre voluto stare: in mezzo al mare”. Raoul che nel salone delle feste di Borghetto si era esibito con la sua orchestra di liscio.
Questa oltre che una notizia si tratta di realtà, di una storia vera, di un fatto di forte legame di un turista che ha scoperto per caso Borghetto ed il suo mare, quello che lui definiva uno splendido mare, quello che per lui era “la mia Sardegna“.
Un desiderio che si è concretizzato ieri alla 13,30, in mezzo al mare, ad oltre 300 mt dalla riva, davanti al promontorio di Capo Santo Spirito, quello che per i Romani era Capo d’Anzio, da dove nascono le pendici del Monto Piccaro.
Marco ROBA, uno dei tanti “Torinesi” che effettuano le ferie in questa Regione, per anni ha amato la Liguria, sopratutto lo splendido mare che si frange sulla sua costa, trascorrendo ogni anno le sue vacanze sino ad innamorarsi di Borghetto Santo Spirito ed acquistare nel 2000, con grandi sacrifici, una delle case più antiche del paese (apparteneva alla nonna del sindaco ndt), nel centro storico, a ridosso delle mura del 1500. Il suo obiettivo e quello della sua famiglia era di trascorrere i giorni felici dell’infanzia delle sue figlie e poi, avanti negli anni dopo la quiescenza dal lavoro, quelli della sua pensione e di quella dell’adorata moglie.
Gli anni passano con la felicità di aver soddisfatto un grande desiderio e programmato il futuro ma sfortunatamente il destino è avverso e sopraggiunge un’importante malattia e purtroppo, dopo innumerevoli terapie, viene a mancare il 25 Febbraio 2021 a Torino.
Prima della sua scomparsa aveva manifestato più volte il desiderio di riposare per sempre a Borghetto, in quella che doveva essere la dimora della sua vecchiaia, in mezzo a quello che lui definiva il magnifico mare della città che aveva scoperto ed in cui aveva vissuto gli ultimi vent’anni delle sue villeggiature.
La moglie, che nel mentre aveva lasciato il lavoro per dedicarsi alle sue cure, non senza difficoltà, sia burocratiche che organizzative, ha cercato di esaudire le sue volontà che ieri si sono concretizzate.
Giunti da Torino dove era stato cremato, dopo aver ottenuto tutte le prescritte autorizzazioni, imbarcati dal porto di Loano, a borgo della motobarca “Bibo cat”, è stato raggiunto il luogo prescelto da Marco come sua ultima dimora, la permanenza eterna,
davanti al promontorio del Castello Borelli.
Con grande commozione gli amati famigliari, alla presenza di un funzionario comunale, hanno consegnato al mare l’urna biodegradabile contenente le sue ceneri affinchè quel legame con le acque, di cui era innamorato, divenissero nel tempo un tutt’uno.
“Ciao Marco, sarai “Borghettino” per sempre, siamo onorati del tuo amore per questa città. Grazie per la tua scelta e di quella dei tuoi cari che hanno esaudito le tue volontà, riposa in pace.”