Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Pietra Ligure, Galinetto il nonnino che ha deposto lascia aveva tutti i torti? Ma via San Francesco story dimenticata


Non abbiamo più notizie della denuncia querela che la giunta comunale di Pietra Ligure aveva sporto nei confronti di Francesco Galinetto, oggi 87 enne, “al fine di tutelare la sicurezza, il decoro e l’immagine del Comune e della città di Pietra Ligure”. Era il 29 marzo 2019. Due anni fa dunque. A firma del Sindaco Valeriani, vice Sara Foscolo, assessori Francesco Amandola, Daniela Frumento e Daniele Rembado.

Galinetto aveva, a sua volta,  presentato, due denuncia querela allegando il decreto di trasferimento del tribunale fallimentare di alcuni terreni siti nel Comune di Pietra Ligure.  E si citava anche un episodio in cui i vigili urbani ‘lo prendevano peer le braccia energicamente nonostante l’età avanzata dello stesso, 83 anni,  e lo allontanavano a spintoni da via Privata Grotta. Per quella vicenda, in sede civile, in sede civile con il coinvolgimento di proprietari di appartamenti, galletto è stato condannato a risarcire  Comune e privati oltre 100 mila € per spese legali e giudiziarie (vedi  11 febbraio 2021……..).

Trucioli.it aveva poi affrontato il caso di un area aree acquistata al fallimento (società riconducibili ad Andrea Nucera di Ceriale). In una delle due querele aveva querelato “nei confronti del sindaco pro tempore funzionari preposti, polizia locale ed urbanistica) ravvisando omissione d’atti d’ufficio, mancata esecuzione  doloso di un provvedimento del giudice (ex articolo 338, 1° e 2° comma), inosservanza dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria (ex art. 650), invasione di terreni, danneggiamento, deturpamento ed imbrattamento di cose altrui (ex 639) violenza privata aggravato/1 per ogni fatto e reato che dovesse emergere nel corso delle indagini, chiedendo la giusta  punizione e condanna dei colpevoli, con riserva di costituirsi parte civile nel processo penale instaurando, con danni morali e materiali subiti e subendi, con opposizione  sin d’ora all’emissione di decreto penale”. Ebbene sulla vicenda civile trucioli.it ha dato conto dell’esito, sui fatti penali  non siamo riusciti ad avere chiarimenti ufficiali, né si è letto epiloghi o notizie sui media e social locali che pure, a suo tempo, avevano parzialmente seguito le vicende.

Le due ville costruite da Nucera e vendute in via San Francesco sulla collina di Pietra Ligure: di fatto prive di strada di accesso, l’area è stata venduta in tribunale ed acquistata da Galinetto che vantava la proprietà privata con divieto di sosta per i proprietari degli immobili. Ignoriamo come sia sia conclusa la vicenda grottesca

Nulla si è saputo anche di quanto era emerso in via San Francesco, sempre a Pietra Ligure (zona bassa del Monte Grosso) con Galinetto ancora protagonista e denunciante. Nessuno aveva chiesto rettifiche o smentite a proposito di quanto avevamo riportato. E che riproponiamo con uno spaccato d’archivio della collina. (La strada privata – di Galinetto- d’ingresso a due ville -8 marzo 2017 articolo……….)

IL MONTE GROSSO OLTRE UN SECOLO FA

Il Monte Grosso oltre un secolo fa con l’unica e prima villa allora esistente, realizzata da ‘u Megu du Cungu’

Della Via San Francesco story più o meno attuale, in molti nulla sapevano, Palazzo Golli (Municipio) compreso. L’hanno scoperta (?) leggendo trucioli.it e ne sarebbero rimasti sbigottiti, almeno alcuni.  Ecco la foto di come si presentava il Monte Grosso e l’area sottostante un secolo fa, quando passando col treno, si legge su  testi dell’epoca, si veniva abbagliati dai colori dei peschi in fiore che inondavano la val Maremola. 

I proprietari erano le antiche famiglie pietresi, come Accame e Fazio per dire i primi nomi che vengono in mente. Sicuramente poi sono arrivati anche i Nocera e gli Angelucci, anche se più in valle. Uno dei primi a costruire in zone fu il c.d. Megu du Cungu (un medico che aveva fatto fortuna lavorando nel Congo Belga) che si costruì una villa neoclassica negli  Anni Quaranta (?), successivamente venduta e abitata dall’illustre chirurgo al Santa Corona, poi a Cairo, il dott. Gramegna con la consorte Doufur. Ora non abitano più a Pietra Ligure. Poi piano piano, a partire dagli anni 60, si cominciò a costruire, una villa dopo l’altra. Tutti terreni agricoli e  fertili. Con abbastanza mq a disposizione per ciascuna famiglia a farsi una bella villa. I condomini sono arrivati dopo, non esagerati, ma dignitose palazzine. Le strade sono molto tortuose perché nate dopo per congiungere le abitazioni originarie, le ville, sorte per caso in una fiorente zona agricola.
IL MONTE GROSSO E LA ZONA DI LEVANTE DI PIETRA LIGURE AI NOSTRI GIORNI
per farsi un’idea non bisogna neppure indossare i ‘burka’  dei talebani dell’ambiente e del suo sfruttamento irrazionale, del bisogno assoluto di alberi sono dei filtri naturali per la qualità dell’aria, grazie al processo della fotosintesi clorofiliana che assorbe anidride carbonica e produce ossigeno. Trattengono, tramite le foglie e le superfici della pianta, una grande quantità di particolato.
Il verde sacrificato per chi si è arricchito e chi forse nel paga le conseguenze quanto a qualità di vita e qualità turistica. Il turismo del centro e Nord europa ha una crescente cultura dell’ambiente, in primis alberi e verde, lotta agli inquinatori delle città. Una cultura che inizia dalla scuola dell’obbligo. Il partito dei Verdi oggi è il secondo nella prima locomotiva economica d’Europa e per anni serbatoio turistico della nostra Riviera di cui beneficiava anche l’entroterra.

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