Due metodi di concepire un ripascimento a seguito della mareggiata del dicembre 2019: il confronto tra Noli e Varigotti.
di Carlo Gambetta
A Noli un ripascimento “stagionale” su un sito SIC marino di particolare pregio, qualificato come “sensibile” e “da non disturbare”, quindi soggetto a particolare attenzione (operazione che è terminata, goliardicamente definita “la spiaggia dei fachiri”),
A Varigotti un ripascimento strutturale su tutto il litorale, in particolare a difesa delle abitazioni nel borgo saraceno adiacenti all’arenile (in fase di attuazione).
Due materiali provenienti da cave differenti: quello di Noli è un prodotto lavorato/frantumato 8/16 da cava di monte in provincia di Cuneo, mentre quello per Varigotti è un prodotto siliceo da cava planiziale della pianura padana nei pressi di Pavia.
Lascio al lettore con la visione delle foto, i confronti, i commenti.
E’ indubbio il maggior costo tra le operazioni, sui quali pesa in particolare la differenza chilometrica tra i due siti di approvvigionamento, ma non è assolutamente concepibile che per un SIC di particolare importanza si badi al risparmio.
Da notare, ancora, la pietraia “lepegosa” che il bagnante si trova nel tentativo di immergersi nello specchio d’acqua che interessa gli ex bagni Nereo: un intervento ben fatto, prioritario, sarebbe stata realizzare la bonifica a mare.
Inoltre, questo tipo di materiale “appuntito” quanti anni impiegherà ad arrotondarsi? L’azione di rimaneggiamento e arrotondamento del materiale da parte del mare impiegherà anni, risaputo che la zona non è interessata da importanti mareggiate.
Buona Pasqua e ai lettori di Trucioli.it, grazie a quelli, numerosi, che mi leggono.
Carlo Gambetta