Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Balestrino rimasta orfana del suo generale. Richero: dal paesello al vertici della Benemerita e delle istituzioni


Giovanni Cereda: “Ci ha lasciato il Generale di Corpo d’Armata Giuseppe Richero, già Presidente Nazionale ANC per 11 anni. Grande Signore e Grande Militare, è stato per me come un secondo Padre, avendo avuto l’onore di servirlo come subalterno quando comandava il Gruppo di Genova e successivamente nel lungo periodo della sua Presidenza Nazionale. Che Iddio l’abbia in gloria. Sempre ai Suoi ordini!”.

Il generale di C.A. Giuseppe Richero, commosso, il giorno della ‘cittadinanza onoraria di Balestrino’

Balestrino ha dato i natali un vescovo, un giornalista scrittore e un generale che, forse unico cittadino ligure, ha rappresentato altissimi ruoli nelle istituzione democratiche, al servizio dello Stato, della  Carta Costituzionale, delle lagalità. E benemerenza non sempre comune, come racconta la storia, senza macchie, mai coinvolto in vicende che lasciassero ombre sul suo giuramento di fedeltà alla Patria.

Più avanti riportiamo la notizia  della morte di Giuseppe Richero data dai mass media (nel caso abbiamo ripreso SavonaNews) aggiungendo qualche semplice annotazione di chi da vecchio cronista – i primi passi risalgono al 1965 e poi dal gennaio 1970, un ruolo di responsabilità nella cronaca e nella pagina del Secolo XIX per il ponente savonese- ci è capitato più volte di incontrarlo quasi casualmente. Era un personaggio riservato, che sceglieva i pochi amici nella sua terra d’origine. Lo ricordiamo in occasione di un servizio giornalistico con l’allora Pietro Valpreda che scoprimmo in vacanza e bagnante sulla spiaggia di Borghetto. Era stato rimesso in libertà provvisoria.  Valpreda (Milano 1932 –  2002) era un anarchico, scrittore, poeta e ballerino italiano, noto per il suo coinvolgimento nel procedimento giudiziario per la strage di piazza Fontana, dal quale uscì poi assolto. Poco oltre nello stabilimento balneare del borghettino Zolezzi l’incontro con il comandante Richero. Volevamo qualche considerazione su Valpreda che  occupava le prime pagine dei quotidiani e settimanali. E poi risultato innocente, quasi un ‘caso Tortora’. Ebbene Richero accettò di parlare d’altro, della sua Balestrino, accennare al maresciallo Giuseppe Pantè che comandava la stazione di Loano e Borghetto (poi avrà la sua caserma), agli elogi che gli riservava. Al fatto che in una realtà assai calda in quegli anni (delitti, rapine sanguinose, incendi, sparatorie, estorsioni, furti, la presenza di intere famiglie siciliane, calabresi, napoletane con pregiudicati e l’archivio stampa lo testimonia) ci fosse bisogno di più uomini. Non si dovesse lesinare la benzina.  Dove ha potuto ha sempre cercato di dare una mano ad un sottufficiale che poteva esibire una grande preparazione professionale ed umana. A volte gli schiaffi facevano meglio che una romanzina. Un rapporto giudiziario ben scritto dava frutti più che le testimonianze.

Richero che aveva mantenuto fino all’ultimo rapporti con Pantè, ma anche con ufficiali e sottufficiali savonesi che aveva conosciuto durante la sua brillante carriera. E con il maresciallo maggiore Remo Chiola che non mancava di fargli visita ogni volta che Richero tornava per le vacanze a Balestrino.

Richero persona fiera che preferiva dare piuttosto che chiedere. Anche se va da se che un aiutino quando si può non si nega mai anche nell’Arma. Altri tempi e il generale, Sua Eccellenza Richero, certamente nutriva una certa nostalgia per come la Benemerita fosse rimasta ‘indipendente’ dentro e fuori la caserma. Con regole interne che apparivano severe, eccessive, invece erano un utilissimo strumento formativo, di integrità e di spirito di servizio. Oggi anche l’Arma alle prese con i tempi moderni, fedele nei secoli, ma non immune da ‘macchie’ che in altri tempi non si potevano immaginare.

Ieri i comandanti di caserma che trascorrevano più ore tra la gente, sulla strada, che in ufficio e oggi quasi il contrario. Ieri non c’era praticamente cittadino che non conoscesse di persona o non avesse incontrato il comandante della stazione (il maresciallo per antonomasia). Che sanno ora le nuove generazioni ? Chi ricorderà che Balestrino ha dato i natali ad un suo figlio, Giuseppe Richero, che ha onorato la Patria, la repubblica, il suo paesello di collina ? In memoria di Richero non servono panegirici, parole di circostanza, ma l’insegnamento di un modello di cittadino e di fiero servitore dell’Italia unita di cui andare orgogliosi. Da libro di storia vera.

L’ARTICOLO DI SAVONA NEWS- https://www.savonanews.it/2021/03/30/leggi-notizia/argomenti/cronaca-2/articolo/balestrino-e-in-lutto-per-la-scomparsa-del-generale-di-corpo-darmata-giuseppe-richero.html

 


Avatar

Trucioli

Torna in alto