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Don Farinella: internet impedisce di pensare. Ma Bose, Bianchi, Cencini…la ‘sporca faccenda’ tra confusioni e verità


Lo sappiamo bene che Internet, subissandoci di informazioni, più false che vere, ci impedisce, riuscendoci, di pensare. Anche i pensanti di professione, chi dovrebbe cioè soppesare attenzione a scritti e parole, si limita a “dare una scorsa”, forse solo il titolo che non può non travisare. Alcuni poi mettono “Like” o faccina e, se sono ben disposti, prendono file e mouse e commentano, quasi sempre in assenza di “habeas corpus”.

di Paolo Farinella prete

Enzo Bianchi è un monaco cristiano e saggista italiano, fondatore della Comunità monastica di Bose, a Magnano, della quale è stato priore sino al gennaio 2017; a seguito di una visita apostolica svoltasi tra dicembre 2019 e gennaio 2020, nel maggio successivo ne viene allontanato su indicazione della Santa Sede, ma lui rifiutò di dare spiegazioni e di ubbidere mentre il papa non lo riceve

Sono rimasto interdetto della reazione superficiale alla lettera aperta della professoressa, già docente di NT in diversi Atenei Pontifici, MARINELLA PERRONI. Quasi nessuno ha letto la lettera, ma travisandola, l’hanno accusata di “accusare Enzo. Se avessero letto con riflessione e avessero capito l’interrogativo, prendendosi il tempo necessario a capire le parole  avrebbero capito che l’intento era l’esatto contrario: “PERCHE’ NON OBBEDISCI?” è un grido affettivo, carico di amicizia, a Enzo, il solo che può dipanare con una sua parola tutta la “sporca faccenda“, ridotta ormai a lite condominiale per responsabilità di tutti: del Papa che non incontra Enzo, mentre incontra, con tanto di foto ufficiale, il Priore attuale con il suo Delegato, segno di una evidente scelta di campo; di Amedeo Cencini che fa uso strumentale della psicologia per supportare le sue scelte di autorità, di Manicardi che lascia intendere, ma non spiega e della Comunità che, pur divisa, offre una facciata farisaica di unione inesistente.

Di Enzo, infine, che appare come appestato, pericolo pubblico alla stregua di un gangster virale che deve essere distrutto sulla prima linea della guerra, come Uria l’Ittita (2Sam 11,15), con l’aggravante che Enzo deve dare la sua adesione previa all’omicidio assistito perché sembri suicidio.
Lui stesso scade nel vittimismo patetico quando adduce argomenti come “malattia e vecchiaia”, che nessuno può prendere sul serio. Enzo non dice ancora – ma dovrà dirlo, prima o poi – per quale ragione resiste alla forsennata imposizione di obbedienza che gli viene imposta con ogni mezzo e contro ogni ingiustizia, con carte bollate e comodati in finto uso. 

Si arriva addirittura a storcere il Diritto Canonico inventando figure giuridiche inesistenti. Perché Enzo tace? Da uno come lui, se non vuole rinnegare d’un colpo tutta la sua vita e le sue parole proclamate, ci si aspetta una sola parola: VERITA’.

Ne abbiamo diritto noi che abbiamo creduto alla profezia di Bose, chi alza le spalle sulla Chiesa irriformabile, chi diffida dei preti, dei frati, monaci e monache, chi prega e soffre.

O date senso alle parole, oppure smettetela di appendere nella bacheca infernale mediatica documenti e dichiarazioni, arricchite da cronologie ridicole di fatti e torti che fanno somigliare i protagonisti a condòmini senza misericordia.  O parlate tutti e dite la VERITA’, tutta la VERITA’, una volta per tutte o tacete tutti, segregandovi non in un Monastero, ma nella vergogna di una indecenza di altri tempi che consideravamo finiti.

Noi meritiamo il rispetto che ci dovete perché se siete in piedi lo dovete anche a noi che vi abbiamo mantenuto, venendo da voi, comprando i vostri prodotti, i vostri libri, desiderando il vostro ecumenismo vero e nuovo. Poiché tutto avete ridotto a piano materiale (terreni sì e no, Cellole in comodato, ma senza garanzie, solo sulla parola, chi mantiene chi e tutte queste belle cosette “pagane”), noi pretendiamo la nostra parte che si chiama “VERITA’!”.

Reddite rationem vestram!

A ENZO BIANCHI, VERSO IL QUALE LA NOSTRA STIMA E’ ANCORA INTATTA E IL NOSTRO AFFETTO ANCORA INTEGRO, come la Professoressa Marinella Perroni, anche io, per quello che valgo, ma in nome di molti, grido: “PERCHE’ NON OBBEDISCI?”

Non chiediamo che egli obbedisca contro la sua coscienza, ma chiediamo la spiegazione della sua resistenza palese a obbedire alle imposizioni che arrivano da chi dovrebbe esercitare la paternità, mentre s’impone solo per autorità. “QUAL E’ LA RAGIONE PER CUI ENZO NON OBBEDISCE?”. Questo e solo questo è il punto centrale della QUESTIONE.

Enzo, perché resisti fino a questo punto, scrivendo in pubblico, ma senza dire uno straccio di motivo? Di quali nefandezze ti accusano e che tu rigetti? Lo sai che circolano le voci più ignobili che solo tu puoi tacitare con una sola parola di VERITA’?
Non pensi che dovresti gettare cuore e reni oltre l’ostacolo e, fidandoti del tuo Signore, dire TU la sola parola dirimente come cittadino e come credente e anche come MONACO riformatore?

Noi aspettiamo fiduciosi la “TUA VERITA'”, oranti e trepidanti.

Genova, 22 marzo 2021

Paolo Farinella, prete

Accludo una pagina di allegato con un pensiero articolato, sperando che possa essere quella definitiva e conclusiva. Almeno per me. Per noi.


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P. Farinella

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