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Strategia della spugna: governo Draghi. In Italia la prima diaspora ebraica post distruzione tempio di Gerusalemme


La strategia della spugna. L’orientamento strategico al governo Draghi. I destini dell’Italia, con fantasia e coraggio: I have a dream, un sogno, e un programma di sviluppo economico italiano con l’Economia Turistica Integrata. Non è mai un errore guardare le cose come sono.

di Sergio Bevilacqua

Galileo Galilei è stato un fisico, astronomo, filosofo, matematico e accademico italiano, considerato il padre della scienza moderna. Personaggio chiave della rivoluzione scientifica, per aver esplicitamente introdotto il metodo scientifico, il suo nome è associato a importanti contributi in fisica e in astronomia

Mentre in tutto il mondo e anche per noi la Globalizzazione economica omogeneizza, l’Antropocene moltiplica umanità, soprattutto altre, che migrano, la comunicazione di tutti verso tutti (e tutti oggi è almeno tre volte il sempre) genera un enorme brusìo, che cosa succede a noi, all’Italia degli italiani, d’Europa, del Mediterraneo, dell’Occidente, d’Eurasia e del Mondo?
Noi, l’Italia, in mezzo al ribollire del Mediterraneo, privi di un possibile, solitario ruolo strategico, con tutte le nostre particolarità e le nostre somiglianze.
Noi, l’Italia, pezzo vitale d’Europa, legati con l’organo vitale della nostra industria al corpo continentale.
Noi, l’Italia, Occidente di storia recente dal Rinascimento e post rinascimentale, culla del Globantropocene mediatizzato con il metodo sperimentale del nostro Galileo Galilei e le tante scoperte fondamentali dei nostri scienziati.
Noi, l’Italia, della Roma cristiana e della straordinaria civiltà cristiano-cattolica della più grande, antica e solida organizzazione internazionale dell’Occidente, la Chiesa Cattolica Romana.
Noi, l’Italia, storico approdo della prima diaspora ebraica dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme.
Noi, l’Italia, che da sempre dialoga in modo più o meno _fair_ con l’Islam, e ci facciamo litigi, e ci facciamo pace, e ci facciamo matrimoni, e ci facciamo melting pot.
Noi, l’Italia, terra della varietà della Terra, ove tutto in quella stretta striscia medi-terrena è multiplo: almeno dieci volte la varietà di flora dell’immensa Russia, del Canada o del Brasile, e sempre dieci volte la fauna, e almeno cinquanta volte i segni di arte, storia e cultura.
Noi, l’Italia, popolo di Pace, conosciuto nel mondo per la sua bellezza, umanità, capacità di colloquio, generosità e genio, figlio di quella varietà.
Noi, l’Italia, con le nostre istituzioni cagionevoli e incomplete, ma con un popolo che è ormai abituato a riconoscersi e ad apprezzarsi, e a criticarsi per i propri difetti a Nord e a Sud.
NOI, L’ITALIA…
QUALE RUOLO per tutta questa originalissima complessità?
Parte dell’Europa: indiscutibile.
Parte dell’Occidente strategico e della NATO: indiscutibile.
Parte del Mediterraneo: indiscutibile.
Parte dell’Eurasia: indiscutibile.
Parte vitale del Mondo: nessuno al mondo penserebbe allo stesso modo senza Roma, Venezia, Napoli e Firenze, senza l’Italia.
Chi siamo, allora, se siamo tutto questo?
Quale forma organica ci assomiglia? Se siamo tutto questo, e siamo sempre stati, con varie forme istituzionali, il coacervo di tutto ciò, quale forma è adatta all’oggi per l’Italia?
Vediamo in natura.
Italia come ingranaggio dell’economia europea: sì, certo, ma non solo…
Italia come presidio strategico nel sud Europa: sì, certo, ma non solo… Italia come sorella dei popoli mediterranei: sì, certo, ma non solo… Italia come madre culturale e storica dell’Occidente, suo tempio e museo: sì, certo, ma non solo… Italia come fondamento della nuova umanità del Globantropocene mediatizzato, ove tutti i popoli e le razze del mondo, dalla Cina alla Russia alle Americhe all’Australia all’India possono andare a scoprire come mai sono diventati così: sì, certo, ma non solo… Italia come anello di Occidente e Oriente, di Eurasia: sì, certo, ma non solo…
Quale forma sulla base di quella varietà può reggere tutta quella varietà, senza rompersi in molti pezzi, sezionando un corpo conformato, problematico sì, ma esistente?
Un macigno? No, si spaccherebbe. Un liquido, come l’acqua? No, si disperderebbe qua e là. Un gas? Scomparirebbe nell’aria.
Che cosa potrebbe valorizzare la storia di questo Paese, la sua ormai lunga unità di Stato da oltre 70 anni repubblicano e democratico, senza che si spacchi, si disperda come l’acqua o scompaia come un gas?
Flessibilità, disponibilità, capacità ricettiva, ospitalità, e insieme resistenza, riconoscibilità, capacità di crescita, identità, presidio di tutte le qualità e quantità del suo territorio e storia e cultura? Chi mostra tutto ciò in natura?
La SPUGNA – L’italia deve organizzarsi come una spugna, o le correnti che scorrono nel mondo la travolgeranno, annullando la sua storia e spaccando quel sottile filo ecumenico che è proprio della sua natura e cultura.
Italia come tempio-spugna: ove si entra con rispetto, ove ci si riconosce per la propria natura umana comune, storia ormai comune, costumi ormai comuni, ove l’umanità tutta trova le sue comuni radici, e discute di pace, di sviluppo, di arte, di amicizia e di amore.
Italia, spugna del bene, in entrata, gonfiandosi, e in uscita, strizzandosi, ma sempre resta.
Campo neutro di natura e onesto partner economico, politico, culturale di ciascuno.
Proprio come un Tempio: il Tempio dell’Umanità, dove tutti devono andare per capire chi sono e per costruire in pace.
Scusando anche un poco la manutenzione… Ecco il motivo divino del perchè dobbiamo sviluppare l’economia Turistica Integrata: integrata tra funzioni, integrata al territorio, integrata all’economia manifatturiera caratteristica. INTEGRATA AL MONDO.

Sergio Bevilacqua


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