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Savona ultima ora- Port Authority assegna a Palumbo SuperYachts la concessione del cantiere navale


Ultima ora: questa sera, venerdì 5 febbraio 2021, è arrivata alla sede della “Palumbo SuperYachts Srl” la mail dell’Autorità Portuale che annuncia l’aggiudicazione della concessione ventennale del cantiere di Lungomare Matteotti e del relativo spazio acqueo all’armatore napoletano.

INTERVISTE ED ARTICOLO QUANDO NON SI CONOSCEVA L’AVVENUTA AGGIUDICAZIONE DEL CANTIERE A: Palumbo SuperYachts Srl”

di Massimo Maccio

Intervista a 4 dei 13 lavoratori del cantiere ex MondoMarine di Savona, a cui Palumbo non ha rinnovato il contratto e per i quali il cantiere è tuttora in stato d’agitazione. “L’Autorità Portuale deve comunicare subito chi ha vinto la gara per la concessione dei cantieri ex MondoMarine, e non giocare sulla pelle dei lavoratori”.

A parlare sono G.T., F.U., P.A. ed E.P., in rappresentanza dei tredici lavoratori della Palumbo SuperYacht Srl” ai quali l’impresa non ha rinnovato il contratto scaduto a fine 2020. La motivazione del mancato rinnovo non ha nulla a che vedere con l’aspetto produttivo: l’armatore napoletano ha infatti comunicato che ricontrattualizzerà gli ex dipendenti solo se e quando avrà la concessione ventennale del cantiere in mano.

“Già dopo il fallimento della MondoMarine siamo stati per un anno senza stipendio, anche se ufficialmente alle dipendenze della curatela fallimentare. Poi, a partire da fine 2018 Palumbo ha fatto gradualmente rientrare le maestranze anche se, in molti casi, con contratti a tempo determinato”. Contratti che sono giunti al termine con il 31 dicembre 2020.

Nel frattempo, tra ricorsi e controricorsi, per la concessione dello spazio acqueo di fronte a Lungomare Matteotti si sono svolte ben tre gare, l’ultima delle quali si è conclusa nel settembre scorso. Ma, a distanza di più di tre mesi, la Port Authority non ha ancora comunicato il nome del vincitore. Intanto, i tredici dipendenti sono costretti a ricorrere al NASPI, (la versione appena riverniciata dell’indennità di disoccupazione) e non si intravvede la fine del tunnel. Palumbo ha a suo tempo promesso di riassumere a tempo indeterminato tutti i lavoratori ex MondoMarine e finora ha rispettato gli impegni; riteniamo che, a questo punto, sia un nostro diritto sapere se l’imprenditore ha vinto o meno, tanto più che in realtà  la gara è già stata decisa”.

Paolo Emilio Signorini presidente della Port Authority è in attesa della composizione del Consiglio di gestione  e sciogliere gli intoppi burocratici

L’ostacolo è in gran parte di natura burocratica: la prassi vuole che dopo la riconferma  di  Paolo Emilio Signorini al vertice della Port Authority anche il Consiglio di gestione (cui l’Ente Porto partecipa e a cui spetta la proclamazione ufficiale del vincitore) debba essere ricostituito. Ma la stessa composizione eterogenea del Consiglio (cui partecipano molti soggetti, tra i quali le Capitanerie di Porto, i rappresentanti della Regione e le stesse componenti sindacali) è di ostacolo ad un rapido rinnovo dei suoi esponenti.  “Una serie d’intoppi burocratici – raccontano i quattro rappresentanti – che producono il risultato di lasciare a casa una serie di lavoratori la cui professionalità e competenza non è mai sta messa in discussione”.

“Noi, sia chiaro, non facciamo il tifo per nessuno: il nostro obiettivo è tornare a lavorare in un cantiere che in più di un caso ci ha visto tra le sue fila per molto tempo. La differenza, in questo momento, sta nel fatto che Palumbo ha già promesso per iscritto di riassumere tutti i 35 dipendenti ex MondoMarine mentre, se la vittoria andrà al gruppo Mariotti San Giorgio (l’altro contendente in gara, un colosso della nautica in cui è presente anche FinCantieri con una quota di minoranza), saranno probabilmente azzerati e dovranno essere ridiscussi i contratti di tutti i lavoratori del cantiere, anche quelli già a tempo indeterminato”.

Insomma: si ripartirebbe da zero. In ogni caso l’Autorità Portuale deve darsi una mossa e velocizzare un iter burocratico immotivatamente lungo.  Tanto più che l’azienda è in piena salute e nel cantiere ci sono attualmente quattordici imbarcazioni, ma non si può pretendere che Palumbo, la cui concessione temporanea scadrà a giugno, impieghi risorse e capitali senza avere la certezza di poter continuare a produrre a Savona”.

Dietro l’angolo c’è inoltre il ricorso a suo tempo presentato proprio da Palumbo contro la decisione della Port Authority di rifare completamente la gara d’appalto, invece di procedere ad un semplice rivalutazione dei progetti presentati dai concorrenti dell’ultima gara, sulla base dei nuovi criteri suggeriti dai giudici amministrativi. “Il Consiglio di Stato deciderà ad aprile, a meno che l’imprenditore partenopeo non ritiri il ricorso, cosa che avverrebbe solo in caso di sua vittoria. Si potrebbe arrivare alla conclusione paradossale, per cui l’impresa Palumbo, uscita dalla porta del contratto, rientrerebbe ad aprile dalla finestra del Consiglio di Stato. E, in una situazione di completa incertezza, nessuno fa investimenti”.

Intanto, i lavoratori del cantiere savonese hanno confermato lo stato di agitazione e il blocco degli straordinari. “Noi restiamo continuamente in contatto con la RSU e con i rappresentanti sindacali e stiamo pensando a organizzare una manifestazione di grande impatto davanti alla sede genovese della Port Authority”, cosa che finora non è stata possibile anche a causa del lockdown di fine anno. “Le dimostrazioni davanti al cantiere di Lungomare Matteotti sono ormai insufficienti, e i nostri interlocutori politici e sociali (a partire dal sindaco  e dallo stesso vescovo) dopo qualche passerella iniziale ad uso soprattutto dei media, sembrano averci sostanzialmente abbandonato”. Sullo sfondo rimane anche la questione del fallimento della MondoMarine: la procura ha concluso le indagini e ha chiamato a rispondere di una serie numerosa di reati diversi dirigenti dell’azienda di Falciai e Zambrini. “Alcuni di questi, peraltro, sono riusciti a transitare nella nuova società e sono ancora a libro-paga dell’azienda. Anche noi, naturalmente, abbiamo deciso di costituirci parte civile e abbiamo contattato alcuni avvocati a questo fine. La MondoMarine oltre a non pagare ai suoi dipendenti la mensilità di dicembre 2017, la relativa tredicesima e il premio di produzione 2016 (che i lavoratori avrebbero dovuto incassare a luglio dell’anno successivo), non ha neppure versato i relativi contributi. Inoltre, in caso di condanna bisognerà quantificare i danni morali e materiali, a cui pensiamo di avere diritto. Insomma: vogliamo giustizia”.

Intanto, le notizie dell’ultima ora sul fronte armatoriale segnalano un interessamento della Palumbo Superyachts per la Perini Navi (vedi), l’azienda toscana specializzata nella costruzione di navi a vela di lusso dichiarata fallita dal Tribunale di Lucca il 29 gennaio. Il gruppo partenopeo sta infatti considerando la possibilità di presentare una manifestazione d’interesse per la partecipazione alla futura asta competitiva del cantiere viareggino. L’interessamento della Palumbo si aggiunge a quello di Italian Sea Group SpA (l’operatore globale della nautica internazionale con sede a Massa Carrara), dei Cantieri Navali Sanlorenzo e di Ferretti Group.

Massimo Macciò


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