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L’ingegnere: Confronto Recovery Fund e il Concordato con la Chiesa, gabella colossale di 9 miliardi all’anno


Il Concordato con la Chiesa, una gabella colossale! Un confronto col Recovery Fund! Qualche considerazione sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, ribattezzato Next Generation Italia, presentato nei giorni scorsi dal premier Giuseppe Conte ai suoi ministri.

di Paolo Forzano

E’ il braccio operativo del Recovery Fund, ovvero Next Generation Eu, approvata nei giorni scorsi dopo aver vinto le resistenze di Ungheria e Polonia, per tamponare la crisi economica dovuta al Coronavirus.

In breve, i miliardi sul piatto in tutto sarebbero 209, di cui 82 a fondo perduto e 127 da restituire in dieci anni.

L’Italia, come gli altri membri dell’Unione Europea, dovrà presentare il Piano in cui spiega come utilizzare questi fondi: il termine è aprile.

127 miliardi da restituire in 10 anni fanno giusto giusto 12,7 miliardi all’anno!
Miliardi “prestati” che dovranno da una parte essere ben investiti, ma dall’altra parte, dovranno essere “restituiti”!

Alcuni pensieri mi sono venuti considerando una pesantissima opzione che grava sull’Italia da quasi un centinaio di anni:

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(riporto alcuni estratti da Jedanews, 26 GENNAIO 2018: Concordato: La chiesa costa allo stato italiano dai 6 ai 9 miliardi l’anno)

Il Concordato? E’ un trattato firmato ai tempi di Mussolini tra Chiesa e Stato che ci “obbliga”a sborsare fiumi di denaro pubblico alla Chiesa.

Roma, 11 Febbraio 1929. Il cardinale Segretario di stato Pietro Gasparri firmò, per conto della Santa Sede, un trattato con l’allora Primo Ministro del Regno d’Italia, Benito Mussolini.

Si trattava di un “accordo di mutuo riconoscimento” e prese il nome di Patti Lateranensi (dal palazzo di Laterano in cui si firmò per gli accordi ).

I Patti Lateranensi erano e sono costituiti tutt’ora da due distinti accordi: il “Trattato” che riconosce la sovranità e l’indipendenza della Santa Sede e la fondazione dello Stato Vaticano; e il “Concordato” che definiva le responsabilità civili, religiose e finanziarie fra i due Stati.
…….

1) Il Concordato prevedeva inoltre che la Chiesa, quindi lo Stato del Vaticano, fosse esente dalle tasse statali e che venisse restituito come risarcimento 1 miliardo e 700 milioni di lire per i precedenti danni causati dal potere temporale, cioè dallo Stato.

2) Analizziamo quali sono oggi le proprietà in mano alla Chiesa, così da individuare quanto denaro trattiene a scapito dello Stato Italiano:

8.779 scuole, tra cui asili, elementari, medie, superiori, università e musei;
4.712 centri di assistenza medica;
118 sedi vescovili;
12.314 parrocchie;
12.000 oratori;
360 case generalizie di ordini religiosi;
504 seminari;
1.000 conventi maschili o femminili;

inoltre:

650 milioni per stipendiare gli oltre 22mila insegnanti di religione;
260 milioni per finanziare le suole e le università cattoliche;
25 milioni per la fornitura del servizio idrico alla Città del Vaticano;
18 milioni per i buoni scuola da dare a studenti delle scuole cattoliche;
9 milioni per la sicurezza dei dipendenti vaticani e le loro famiglie;
8 milioni per gli stipendi dei cappellani militari;
7 milioni per il fondo di previdenza del clero;
11 milioni per la costruzione di edifici di culto e la loro ristrutturazione;

3) Vanno aggiunti i circa 6 miliardi di euro riguardanti i vantaggi fiscali di cui la Chiesa beneficia, quindi Ici, Iva e tutte le altre imposte statali quali un cittadino italiano deve pagare.

E considerando che circa il 23% degli immobili sul territorio italiano sono di proprietà del Vaticano, provate ad immaginare su che cifre ci aggiriamo…

4) Aggiungiamo 1 miliardo di euro annui che proviene dal’8 per mille alla Chiesa Cattolica e siamo quindi arrivati a circa 9 miliardi di euro.

Denaro tolto alle casse dello Stato Italiano e ai suoi cittadini.

Fonte : http://cosmopotere.wordpress.com/2011/03/01/chiesa-cattolica-s-p-a-ma-quanto-ci-costi/

(chiuso l’inciso da Jedanews)
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Alcune domande sorgono molto spontanee:

1) è mai possibile che l’Italia “paghi” tutti gli anni almeno 9 miliardi di euro allo Stato del Vaticano?
2) perchè invece la Francia, nostra vicina, non paga neppure un euro?
3) perchè lo Stato del Vaticano, “mantenuto” dall’Italia, non partecipa ai sacrifici economici che questo passaggio “Covid” impone?

e concludo:

– l’Italia, in 10 anni, restituirà 12,7 miliardi all’anno
– l’Italia, per sempre, pagherà 9 miliardi all’anno allo Stato del Vaticano

Non sarebbe ora di rivedere drasticamente questa gabella colossale?
Od ancor meglio “abolire il Concordato”?

 


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P. Forzano

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