A Upega, frazione di Briga Alta, non accadeva da più di 40 anni. Il piccolo Antonio è nato il giorno di Santo Stefano per la gioia dei genitori e di tutti gli abitanti del comune dell’Alta Valle Tanaro.
Una bella notizia per i genitori che gestiscono “Locanda d’Upega” e per gli abitanti della frazione un tempo terra di pastori transumanti e dove non arrivavano più cicogne con il fardello di speranze. Una nascita destinata a finire negli annali storici di queste orgogliose montagne che meriterebbero molta più attenzione da Roma capitale, da Torino capoluogo di Regione, da Cuneo città dove hanno sede la Provincia e la Camera di Commercio. Non basta il detto “aiutati che il ciel di aiuta”. Ciò che resta dei borghi montanari abitati avrebbe bisogno della cura, come non ci stanchiamo di scrivere, che è stata riservata dagli amministratori pubblici della Provincia di Bolzano, ma un esempio è anche quello dei Pirenei e delle cugine e confinanti Alpi francesi.
Upega che grazie alla coesione, allo spirito di iniziativa di buona volontà, concretezza di oriundi e di ‘foresti’, ha saputo riconquistare nomea ed attirare visitatori e l’apertura della Locanda (Trucioli.it il 3 luglio 2014 titolava (vedi………: Il miracolo di 23 pionieri e mecenati….) rappresenta un sicuro valore aggiunto. E le difficoltà non mancano. Il 29 giugno 2017 a Upega si era tenuto un convegno in terra brigasca con molti partecipanti (nessun giornale presente se non ImperiaTV) con la partecipazione di esponenti politici cuneesi e imperiesi. Tanti progetti, molti sogni, tante proposte e non è abitudine domandarsi come è finita degli annunci e impegni (vedi articolo di Trucioli e foto dei presenti……).
La settimana dopo trucioli.it aveva scritto un secondo servizio di approfondimento. Titolo: “Era un lavapiatti a Monesi ora sono operatore turistico nel ponente ligure. Serve un progetto di 5 anni per rilanciare un territorio candidato all’Unesco….”.
Operazione verità bis: come è finita ? C’è qualcuno che oltre al nostro trucioli.it di sangue montanaro ha più chiesto conto. Ha fatto tesoro ? Ha messo in pratica ? Ci sentiamo ripetere che ha successo il giornalismo che non chiede conto, non disturba più di tanto il potere di turno. E’ persino successo che qualche cittadino sia stato rimproverato ed identificato tra chi ci dava notizie. Bisogna stare zitti e buoni per avere tanti amici. Purtroppo non è il nostro metodo di fare informazione al servizio dei lettori che devono essere compiutamente informati quando si tratta di tutelare gli interessi della comunità, ma non con le immancabili promesse di cui nessuno sarà chiamato, almeno moralmente, a renderne conto.
Alle soglie del nuovo anno ascoltiamo una voce qualificata. “Per noi è una notizia meravigliosa, un segno di rinascita e speranza in questo difficile 2020” – ha commentato il neo sindaco Federica Lanteri contattato telefonicamente dai social – “Un augurio di cuore al piccolo e ai suoi genitori”. Il primo cittadino di Briga Alta che conta 42 abitanti(31/12/2019 – Istat). In realtà durante gli ultimi tre inverni a Piaggia dove ha sede il Comune abitano stabilmente padre e figlio che qui si sono trasferiti da Boissano (SV) mentre a Upega sono 9, nessuno a Carnino. Il primo sindaco rosa nella storia del Municipio che anche per la prima volta (con l’alluvione del 2016) ha dovuto trasferirsi in quel di Ormea. Federica figlia del compianto Guido Lanteri, la roccia che alle parole faceva seguire i fatti. Sia come privato operatore (ha gestito in famiglia con esemplare professionalità gli anni d’oro dell’ex Albergo del Redentore di Monesi di Triora ), sia nella veste di tenace sindaco e che non nascondeva con nessuno la sua fede per la Destra negli anni di Almirante e dei successori. Un’appartenenza (allora da partito mai al governo del Paese ) che non gli impediva di essere l’uomo del fare e tessere i rapporti istituzionali per il bene della comunità che rappresentava. Insegnando in primo luogo coerenza ed onestà nell’esercizio delle sue funzioni. Lo ricordiamo tenace e combattivo, tra i pochi sindaci che perseguiva la trasparenza, senza mai sottrarsi (anzi collaborativo) al lavoro del giornalista di montagna. (L.C.)
Auguri da parte di tutta la nostra redazione!