Sul Secolo XIX del 10/12/2020 (vedi a fondo pagina) si legge di “un progetto di tutela spiagge che imbriglia il moto ondoso.” Chi lo presenta ai bagni marini è l’Ing. Paolo Gaggero, con il commento finale del Vice Sindaco Geom. Debora Manzino.
di Carlo Gambetta
La giornalista del Secolo XIX Silvia Andreetto che invano ho cercato di contattare, riporta di un pontile vicino a Villa Pisapia, non specificato se fisso in struttura, comunque non galleggiante come quello installato nel 2017.
Da quanto si apprende dall’articolo, questa struttura, “grazie ad un sistema di svuotamento del moto ondoso, permetterà di creare energia e illuminare il primo pontile vicino a Pisapia”.
Ben venga, ma tre anni fa, a detta dell’Ufficio Tecnico Lavori Pubblici, questa soluzione non aveva il placet di Regione Liguria.
Sarebbe interessante poter visionare in pubblico tale prospettiva perché, sino a prova contraria, l’arenile e il mare di Noli non interessano la sola categoria dei gestori dei bagni marini bensì gli interessi e la sicurezza dell’intera comunità.
Non si accenna alla realizzazione di una definitiva proposta strutturale, ma di ulteriori ripascimenti stagionali che coinvolgono tutto il litorale, dalla spiaggia dei pescatori dilettanti fino al molo Sant’Antonio; tanti soldi da spendere tutti gli anni.
A questo punto, una domanda diretta all’Ing. Gaggero viene spontanea farla: secondo Lei il litorale di Noli ha bisogno di ulteriori ripascimenti, seppure stagionali? Visto che, rispetto al recente passato di un secolo di vita e foto dell’arenile prospiciente l’abitato la profondità dell’arenile non è cambiata.
Non potrà non ammettere che, anche senza monitoraggio, rispetto al passato, l’arenile si è alzato di una media di un metro a causa dei massicci ripascimenti post guerra, tanto da occludere tutti i tombini di scarico delle acque bianche di Corso Italia, con i loro perduranti costi per gli interventi di pulizia dello sbocco.
E cosa ne pensa del soffocamento della prateria di posidonia, causato dai ripascimenti intensivi realizzati con materiale derivante dagli scavi di opere edilizie, una volta rigogliosa a pochi metri dalla riva, tra l’altro freno per l’onda di mareggiata.
Conoscendo la storia moderna di Noli, appassionato del mare e del suo habitat, non ho paura di essere smentito quando affermo che, rispetto al passato, tanto si è alzato l’arenile, altrettanto si è verificato sul fondo marino.
La memoria storica vivente tutt’oggi sulla passeggiata di Noli vale quanto un monitoraggio notarile, quello che oggi viene disconosciuto dalle autorità regionali per proteggere un sito sensibile dal punto di vista ambientale come quello sull’intero territorio nolese; l’importante è far lavorare il “movimento terra” e sappiamo di cosa si parla…
L’intervento previsto a levante (Nereo – Torbora) prevede una secca (?) sommersa per stabilizzare un importante ripascimento con una decina di migliaia di metri cubi di materiale di fortuna (avanzi), ma compatibili, così si dice, con la distesa di posidonia che deve essere preservata anche a tutela della valenza ambientale su cui “Idea Noli” ha basato la sua politica ambientale.
Appurato che la normativa europea su questo tipo di SIC nel golfo prescrive che lo stesso non può essere non solo distrutto, ma neanche disturbato, questa proposta d’intervento lascia molto perplessi.
Sul N.38 di Trucioli.it del 4 giugno dal titolo “goccia dopo goccia il vaso trabocca” vedi….. (l’ultimo di una serie di articoli su questo blog oltre che su Trucioli Savonesi) menzionavo, tra l’altro, due figure di primo piano della Regione Liguria con responsabilità di monitoraggio di questo sito. Sarebbe interessante conoscere le valutazioni odierne comparate con quelle di un recente passato (a cominciare dal 1990, data di inizio delle regole comunitarie) e valutare se ulteriori ripascimenti non creino disturbo a quel che resta di un patrimonio ambientale sottomarino unico, ossigeno e vita del golfo.
L’ARPAL, Agenzia Regionale Protezione Ambiente Liguria, braccio armato della Regione, per normativa controlla solo sulla carta che la documentazione sia corretta, valuta la conformità del materiale dal punto di vista chimico, granulomterico e del colore del materiale tramite analisi documentale presentata dal richiedente…e vai!
Solo il Comune può chiedere un intervento di controllo…è tutto detto!
A proposito di serietà professionale, mi viene in mente il colloquio iniziale che intercorse tra il sottoscritto nel 1979 Sindaco ed il progettista del primo PRG della città Arch. Niccolò Campora: “Sindaco, io un PRG di cui non sono convinto, non lo firmo. Non accetto condizionamenti che possano pregiudicare, stravolgere una proposta urbanistica/ambientale come volontà politica”.
La risposta a nome della Giunta con Assessore all’Urbanistica Ing. Troja: “ Lei faccia bene il suo dovere di progettista, da parte nostra integriamo con l’incarico al Geologo Dott. Mimmo Filippi l’indagine idrogeologica”. Quest’ultima in allora non richiesta, serviva per aver maggiori garanzie, oltre che serietà sulle proposte urbanistiche da compiere per il bene a favore dell’intera comunità.
Una buona notizia si apprende da un comunicato su SavonaNews: il Comune di Noli riceve un contributo statale di 102.796,67€ per realizzare un progetto di video sorveglianza da 147.796,67€ .
Lutti cittadini
Luigi Bruzzone è mancato all’età di 80 anni. Gino, che non era sposato, è stato manovratore delle Ferrovie dello Stato principalmente nella stazione di Finale Ligure, oltre che Savona e Vado Ligure. Appassionato cacciatore e pesca-sportivo, ha vissuto sempre molto legato alla famiglia ed alla mamma in particolare.
Carlo Gambetta
ARTICOLO DEL SECOLO XIX – EDIZIONE DI SAVONA