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Loano, onori a Pino Panizza! Pilun, storia di vita esemplare al bar Sport


Un altro loanese, con L maiuscola e senza aureola di personaggio famoso, ha chiuso il libro di vita terrena. Un cittadino semplice, umile, buono. Un grandissimo signore per chi ha avuto la fortuna di conoscere, apprezzare, le sue doti di padre e impeccabile longevo esercente già nella Loano agli albori del suo boom. Primi anni ’60. Noi giovanotti, lui Giuseppe Panizza (Pino du Pilun) dietro al bancone e ai tavoli del  suo bar Sport, sulla Via Aurelia di levante, uno dei venti  all’epoca in attività.

Giuseppe (Pino) Panizza, per anni titolare del bar Sport di via Aurelia, sul lungomare di Loano, intento alla lettura del Secolo XIX il suo quotidiano. Era il 28 ottobre 2019. Ha chiuso gli occhi a 89 anni nella sua dimora loanese.

Negli anni della mitica Licina (panetteria e alimentari), dell’attigua macelleria da buon gustai di Guido Rattalino, due figlie. Commercianti che hanno profuso tanto con il lavoro, la dedizione, i risultati concreti, i risparmi. Maestri di insegnamento per chi ne ha fatto tesoro. A confronto la civiltà dei nostri giorni e quella di ‘Pino du Pulin’. Che  grande abisso !  In peggio manco a dirlo o sbagliamo ? Lui aveva tenuto duro, con soddisfazione ed orgoglio: al lavoro di buon mattino e nella stagione estiva si tirava tardi. Con il prezioso aiuto della moglie Anna. E sempre nuove idee nel solco della tradizione e della professionalità. Lo stesso bar che dopo aver lasciato la lunga gestione Panizza ha ripetutamente cambiato insegna e gestori. La proprietà dei muri è passata ad una famiglia olandese proprietaria di una villetta, seconda casa, con giardino, in città.

Il cartello con la inusuale protesta, di chi aveva rilevato il bar Sport, contro il legale del proprietrario dei muri, Panizza, utile ricordarlo, non centrava più

E viene in mente persino quel singolare cartello di protesta affisso (vedi trucioli 8 gennaio 2015……): Chiuso per lutto perchè hanno ucciso l’ennesima azienda. Grazie ad un avvocato killer“. Pino Panizza era del tutto estraneo alla controversia, lui aveva già lasciato il locale, ma pur sempre incredulo.  E incontrandolo si parlava dei bei tempi del commercio loanese, di chi ci sapeva fare, si suole dire, e dava  soddisfazioni morali e materiali.

Oltre al bar Sport, alla panetteria Licina, alla macelleria Rattalino, al negozio Spreafico (tre generazioni), ai casalinghi Trevisan (ha raggiunto mezzo secolo in attività e tre generazioni), poco lontano, in una traversa dell’Aurelia, anche il negozio di alimentari preso in gestione, allora, da una giovane coppia: Pierluigi  Corrado e Gina Manfrino, lui rappresentante di commercio (ha lavorato per Casanova di Finale Ligure e per Sica- Delbalzo di Loano), lei secondogenita dei Manfrino di Bardineto, titolari del glorioso albergo ristorante Delle Corriere. A dicembre hanno festeggiato 60 anni di matrimonio. I coniugi Corrado grazie anche ai guadagni in quel di Loano (allora alle famiglie più agiate si portava la spesa in casa, servizio a domicilio

SullAurelia i locali dellex bar sporto, con veranda, ora bar Riviera

ogni giorno), a fine anni ’60, hanno rilevato Il Piccolo Ranch (i muri erano del prof. Secondo Olimpio, sindaco del paese e capo ufficio stampa del ministro Taviani) e poi realizzato il grandioso complesso, con ristorante, hotel, dancing e discoteca sempre con l’insegna Piccolo Ranch: un successo, dava lustro e lavoro al paese, attirava clientela dalla Liguria, dal Piemonte, dai villeggianti al mare. Ha chiuso i battenti con l’avanzare dell’età dei coniugi Corrado, venduto fino a diventare, da un paio d’anni, moderna residenza per anziani, dopo una robusta ristrutturazione.

Pino Panizza lo incontravamo sulla passeggiata a mare, si spostava in carrozzella elettrica. Si fermava a sfogliare il suo quotidiano:  Il Secolo XIX,  come quando gestiva il bar, sui tavoli il giornale preferito non mancava mai per tenersi aggiornati soprattutto nella allora ricca cronaca locale. Il bar dove si ritrovavano i giocatori di ‘boccette’. Pino abitudinario ed affezionato alle sue cose, ai clienti diventati amici. Uno che ci sapeva fare, di compagnia e d’allegria, le battute spiritose, mai alterato. Uno che non si risparmiava in sacrifici, il cliente prima di tutto, cortesia, gentilezza, serietà, un pizzico di amor proprio, una montagna di ricordi e legami d’infanzia con il suo amato Balestrino, paese che gli aveva dato i natali.  Pino, persona semplice, amabile, riflessiva, ha lasciato senza medagliere, ma insignito da una splendida eredità: gli ideali del buon esempio per tutti.

Il manifesto funebre lo ricorda “Circondato dall’affetto dei suoi cari è mancato nella  abitazione in Via Aurelia 245/9 in Loano, Giuseppe Panizza, “Pino du Pilun “, di anni 89. Ne danno il triste annuncio la moglie Anna, le figlie Fausta e Roberta, i generi, gli adorati nipoti Adriano e Bianca, le sorelle, il fratello, la cognata, i nipoti e parenti tutti. I funerali ….nella Parrocchia di San Pio X.. Dopo la cerimonia funebre la cara salma proseguirà per il cimitero di Balestrino (paese d’origine ndr) per essere tumulata nella tomba di famiglia. NON FIORI ma offerte per i bisognosi della Parrocchia San Pio X in Loano. Un particolare ringraziamento al Dott. Gotti e al Dott. Viassolo per le amorevoli cure prestate.” (L.C.)

A darne notizia con due righe anche il social GENTE DE LOA E DINTURNI.


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