L’ironia è come la valvola della pentola a pressione: garantisce la sicurezza della cottura. Il secondo processo Giuseppe Polemico.
di Nello Scarato
Questa volta Giuseppe Polemico non lo avevano arrestato . Aveva saputo dopo che la denuncia nei suoi confronti era “ a piede libero”. Stava seduto al banco degli imputati ancora una volta senza sapere perché. Il Cancelliere annunciò : “In piedi! Entra il Giudice Tigna Beltempo Benedetto”
Il Giudice, con aria di cordiale sufficienza, fece cenno con la mano di sedere, poi esordì: “ Lo Stato contro Giuseppe Polemico per i reati contestati per violazioni degli art. 610 comma terzo con l’aggravante prevista dal comma sesto , nonché la contestata aggravante della recidiva di cui al comma nono. Signor Polemico il suo avvocato difensore dov’è?”
“ Vostro Onore io non so neanche perché sono qui! Non ho bisogno di essere difeso da qualcosa che non ho commesso o che ho commesso a mia insaputa!”
Il Giudice Tigna fece una pausa calcolata, poi prese un fascicolo che aveva davanti a sé e lo sfogliò lentamente. Un mormorio di malcontento serpeggiò nell’aula e il Pubblico Ministero De Legis fece un gesto di rassegnazione rivolto al pubblico. Il giudice Tigna batte violentemente il martello di legno e chiamò l’avvocato Primo Defensor noto difensore d’Ufficio. Il difensore entrò con aria dimessa e si inchinò con studiata lentezza prima verso il Giudice poi verso Giuseppe Polemico .
“ Vostro Onore, il Sig. Polemico si dichiara innocente e ribadisce che non conosce affatto i reati che avrebbe commesso e quando. “
“ Ho qui davanti la pratica che riassume un precedente processo che ha avuto protagonista il suo assistito accusato degli stessi reati. Anche allora, avvocato Defensor, lei era il suo difensore. Ricorda?”
“ Certamente Vostro Onore. Anche allora il Polemico non sapeva affatto perché era stato chiamato in giudizio e ricordo che si fece anche un poco di carcerazione preventiva”
“ Obiezione , obiezione ! Quel processo riguardava un episodio diverso da quello di oggi.”
“Obiezione respinta. Può trattarsi di reiterazione di reato. Proceda avvocato Defensor”
“ Infatti l’apparenza potrebbe portare a questa conclusione ma ricordo che il mio assistito fu prosciolto dall’accusa per non essere stato accertata l’avvenuta consumazione del reato.”
“ Prendiamo atto” sentenziò il Giudice “ Avvocato De Legis ha testimoni per l’accusa?”
“ Certo Vostro Onore. Chiamo il Sig. Saulo Avo . Prego Sig. Avo esprima le sue ragioni e anche perché si sente colpito dalle argomentazioni del Polemico”
“Un momento, dichiari le sue generalità e giuri di dire la verità.”
Disse il Giudice con cipiglio severo.
“ Mi chiamo Saulo Avo, sono un critico essenziale in quanto critico a priori le argomentazioni che non sono conformi al mio concetto di etica. Giuro di dire la mia verità ,tutta la mia verità, lo giuro”
“ Proceda” “ Il Polemico ha espresso pubblicamente valutazioni sullo stato attuale della società, prendendo lo spunto da valutazioni letterarie riguardanti un notissimo filosofo. Dissi allora e confermo, che il Polemico si esibì in virtuosismi cercando di fare lo splendido e l’ironico senza riuscirci affatto. Dissi questo a lui richiamandolo a non cavalcare argomenti per veicolarne altri”
“ Avvocato Defensor , cosa dice a sua discolpa il suo assistito?”
Giuseppe Polemico si alzò di scatto e rivolto al Giudice disse: “ Vostro Onore questo sarebbe il reato? Io…”Tigna Beltembo Benedetto batté il martello con energia .
“Avvocato Primo Defensor tenga a freno il suo assistito. Potrebbe aggravare la sua situazione.”
“ Perdoni Vostro Onore, lei non ignora che spesso gli innocenti sono talmente stupiti da quello che sta loro succedendo da diventare bonariamente aggressivi. In questo caso il Sig. Polemico, dopo varie argomentazioni, poste con assoluta educazione anche in considerazione al fatto che si trovavano in casa d’altri, si è espresso con più chiarezza mandando virtualmente a quel paese il Sig. Avo e troncando ogni comunicazione”
“ Ha qualche testimone a supporto di queste dichiarazioni?”
“ Certo Vostro Onore. Chiamo a deporre il Sig, Gerolamo Archimandrita.
” Il testimone si avvicinò e con aria buona e serena fece un inchino: “ Mi chiamo Gerolamo Archimandrita. Coordino amici che si ritrovano casa mia per dibattiti culturali. Ho il dovere ed il potere di verificare a priori quanto viene esposto negli interventi e raccomando sempre educazione e dignità. L’intervento del Sig. Polemico era assolutamente in tema mentre la contestazione era pretestuosa avendo l’accusatore travisato motivi subdoli nascosti o addirittura subliminali. Sulle rimostranze poco educate del Sig. Avo ho troncato la discussione. Il Sig. Avo ha voluto ancora, con poca educazione, denigrare gratuitamente il Sig. Polemico:”Primo Defensor si rivolse al Giudice:
“ Vostro Onore vede bene che anche stavolta il Sig. Polemico risulta esente da colpe. Però mi consenta di dire a suo nome che egli si sente esasperato da questi processi Kafkiani. Noi crediamo che non faccia onore a nessuno usare la profonda genialità di Nietzsche e disinvoltamente comportarsi nei modi che egli ha condannato e disprezzato di questo genere umano.”
“ Sig. Polemico anche stavolta riconosco la sua innocenza di fondo, ma mi tolga la curiosità li va a cercare di proposito questi imbecilli o li trova per caso?” “ Obiezione , Obiezione! “ Tuonò De Legis. “La prego avvocato, il processo è finito e le ricordo che io sono il Giudice. Avvocato Defensor, sempre a lei questi casi speciali. E prenda l’abitudine di studiarli almeno qualche ora prima. Comunque noto significativi progressi.” “ La ringrazio Vostro Onore . Porga gli ossequi alla sua signora
” Primo Defensor si inchinò mostrando la sommità del cranio lucida e splendente, poi si voltò e sorridendo al Sig. Polemico e si incamminò verso l’uscita.
Nello Scarato
AUGURO DI BUONE FESTE ALLO STAFF DI TRUCIOLI ED AI LETTORI.