Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Albenga, addio Enrico, imprenditore, già segretario del Pci di Leca e consigliere comunale. E le nostre origini dall’Africa


I ritrovamenti fossili rinvenuti nel Caucaso e precisamente in Georgia, quelli in Italia, a Ceprano in provincia di Frosinone, ed in Spagna ad Atapuerca ed Orce, dimostrano che il genere Homo ha cominciato a uscire dall’Africa già due milioni di anni fa.Vedi ultima ora: è morto l’imprenditore Giorgio Enrico.

ULTIMA ORA DA PROSPERO ROVERARO – È mancato ad Albenga Giorgio Enrico che fu segretario della sez PCI di Leca e anche consigliere Comunale. Titolare della Ingauna Vapore produceva macchine per l ‘ ‘agricoltura progettate e ideate da lui nella sua azienda. Era figlio del partigiano Lancia e con quel nome era conosciuto da tutti.

IL NECROLOGIO DELLA FAMIGLIA – E’ mancato all’affetto dei suoi cari nell’Ospedale di Albenga. GIORGIO ENRICO ” Lancia” di anni 77. Ne danno il triste annuncio i figli Silvia e Simone, il genero Silvio, la nuora Marzia, le nipoti Sara, Giorgia, Chiara e Stella assieme ai parenti tutti. Un saluto in forma civile avrà luogo Giovedì 17 Dicembre alle ore 11.00  nell’area adiacente al tennis di Bastia.


LE NOSTRE ORIGINI – 

di Michele Di Giuseppe

La teoria delle nostre origini dall’Africa che si espande

Questo è avvenuto prima che vi fossero utensili sofisticati e si sviluppasse un grande cervello, il che significa che gli esseri umani sono come gli altri primati, e cioè molto curiosi.
Essere l’unica specie umana sopravvissuta non ci permette di fare ciò che vogliamo del pianeta: questa arroganza, col tempo, ci penalizza.
Curiosi, sì: è input di cultura; arroganti no.
Nell’isola indonesiana di Flores (Giava), l’ominide alto un metro, tipo Hobbit, e cervello grande come un’arancia, vissuto fino a 17000 anni fa, sta rivoluzionando le idee sull’evoluzione umana.
L’uomo di Flores, con un cervello piccolo come quello di Lucy, ci ricorda che non eravamo soli. La presenza di un’altra specie ancora all’inizio del neolitico ci mostra che c’erano delle alternative. La prima migrazione dei nostri antenati dall’Africa cominciò intorno a 2 milioni di anni fa: 1,75 milioni di anni fa gli esseri umani erano già nel Caucaso (Dmanasi) e in Spagna (Atapuerca).

(Fonte Le Scienze / La Stampa di Torno).

E le origini dell’umanità…? I nostri antenati ( v. le Pitture rupestri del Neolitico- Pleistocene, 1,8 milioni di anni fa, e dell’Olocene, 10000-3500 a. C.)/ Coll. Musée de l’Home di Parigi), anzi, il primo rappresentante della nostra specie, dicono gli scienziati più accreditati, è nato in Africa, circa 3 milioni di anni fa.
Il paleontologo francese Yves Coppens, scopritore di Lucy, racconta questo lungo cammino, dalla preistoria alla nascita della commedia umana. Per una lettura “storicizzata” teniamo presente che il Cretaceo (65 milioni di anni fa), il Terziario (2 milioni di anni fa), l’Homo habilis (v. i primi utensili di pietra) e il Pleistocene, come s’è detto, 1,9 milioni di anni fa ed, infine, l’Olocene (10000-3500 a. C.).
Così ci documenta il paleontologo-paleoantropologo francese Yves Coppens, Prof. al Collège de France. La sua ipotesi sulle origini dell’uomo è una nuova teoria dei climi applicata alla preistoria.
Siamo, quindi, tutti scimmie africane. “No, non è una battuta”, ci garantisce il direttore del laboratorio di Paleoantropologia del Collège de France. Il modello di Coppens è l'”East Side Story”.
Il determinismo aleatorio di Jacques Monod (il caso), per Coppens è la rottura di equilibri naturali: gli sconvolgimenti geologici e climatici (Cretaceo e Terziario), di 7,5 milioni di anni fa che nella savana africana costrinsero i primi ominidi ad alzarsi su due zampe per adattarsi a un ambiente nuovo (la posizione eretta).
Ciò, inoltre, causò l’aumento volumetrico del cranio. La teoria di Coppens si fonda sui ritrovamenti in Tanzania di impronte di 3,8 milioni di anni fa di esserini ancora scimmieschi, ma già dotati di locomozione bipede. Infine, con l’americano Johanson, scoprirono lo scheletro di Lucy, un Australopiteco di 3,5 milioni di anni fa, che – dice Coppens – ancheggiava “come una ballerina”.
Dopo gli Australopiteci, l’Homo habilis, il primo uomo; poi – 1,5 milioni di anni fa – apparve l’Homo erectus, che dall’Africa conquistò il pianeta: Usa il fuoco, fa capanne.
L’Homo sapiens sapiens – l’uomo moderno – popolò l’Europa solo 40000 anni fa. La rivoluzione del Neolitico, i primi popoli stanziali, l’allevamento risalgono a 8000 anni fa. Egittopiteco, Kenyapiteco, Australopiteco, Homo habilis, Erectus (e via dicendo); poi, il resto è Storia.
La storia dell’uomo è parte della storia dell’Universo che include la storia della Terra, la quale – a sua volta – comprende la storia della vita.
In un certo senso, siamo figli delle stelle. Con i biologi molecolari, partigiani di una cronologia più recente, si ci accordò su un compromesso preistorico: la separazione tra scimmie e ominidi, che avvenne 7,5 milioni di anni fa, in Africa (v. spaccatura della Rift Valley, la faglia geologica di Etiopia, Kenia e Tanzania: ominidi e grandi scimmie, il Kenyapiteco delle foreste dell’Africa equatoriale).
Michele dr. Di Giuseppe


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M. Di Giuseppe

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