Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Savona ‘novi hominem’ torna in auge. Di Tullio oggi e quando ‘Cgil trova casa’. E se arriva la meritocratica rivoluzione rosa del rettore Delfino mentre il Pd litiga


Savona verso le comunali 2021: – 5 mesi. E’ tornato, da dietro le quinte, Livio Di Tullio che intervistato per Savona News boccia senza riserve il ‘Patto per Savona’ che candida a sindaco Marco Russo: “Una noia mortale”. Forse è utile, alla memoria, rileggere un articolo di Antonia Briuglia, insegnante. La sua frusta poteva ‘illuminare’ la sinistra savonese oggi ancora divisa e pronta alla sconfitta. Trucioli.it fa una scelta di campo. Si schiera con la ‘rivoluzione rosa’ all’insegna della meritocrazia  praticata da Federico Delfino, savonese, neo rettore dell’Università di Genova.Vedi articolo la Repubblica a fondo pagina.

Nota:

SI LEGGEVA NON MOLTI ANNI FA A PROPOSITO DI CANDIDATI SINDACI……”Uno imposto da Renzi e sponsorizzato dal Segretario Provinciale, Cristina Battaglia, semisconosciuta ai savonesi che smentisce in prima persona di essere portavoce della società civile in una lettera agli iscritti.

Uno imposto da se stesso, Livio Di Tullio, troppo conosciuto, impersona la continuità col passato. Da vice-sindaco e assessore all’urbanistica è stato protagonista di un decennio di scelte urbanistiche a dir poco discutibili, come il PUC con la cementificazione del fronte mare e non solo, i Crescent, la vicenda Margonara, il deposito bitume nel porto crociere, la sua posizione sulla Tirreno Power, per fare solo alcuni esempi, e oggi si definisce in modo schizofrenico l’ “uomo del nuovo”.

A questo punto il rischio che si ripresenti la situazione genovese, è reale, anche e soprattutto per lo strappo inevitabile della sinistra che si presenterà sola alle elezioni. Sembra non ci sia più nulla da dire, tutto scontato quello che sta accadendo a Savona e non bastano “I fallimenti perfetti” evocati e distribuiti via mail a scuotere Savona dal torpore di un quotidiano degrado culturale e politico. Ignari che il mancato ascolto dei cittadini, stanchi di politici inadeguati che traditi dalla loro debolezza possano dire oggi per smentirsi domani, potrà fare la differenza. (vedi Bitume e Margonara). Ignari che la pessima prassi utilizzata nello spartirsi le ultime poltrone, perpetrando la convinzione che vige la regola dei furbi sui fessi, non sia sfuggita ai cittadini savonesi.

Sembra non ci sia più nulla da dire in una città che, pianificata come un tabellone di un monopoli con troppe  aree fagocitate dal cemento in una visione politico – pianificatoria che ha contagiato anche  paesi vicini come Albissola (vedi volumetrie in collina e progetto di cementificazione della costa a Margonara), senza comunque, trovare un’identità un nuovo sviluppo economico e sociale.

Così nel PD che inaugura le primarie savonesi senza “rottamatori” o candidati credibili con la caratura di chi potrebbe guidare un reale cambiamento, appare anche chi pensa di avere le carte in regola per inserirsi e dal Palco di Grillo del 2007, dove cercava una sponda e visibilità accusando proprio l’amministrazione savonese già guidata dal PD, ora si candida a Sindaco come iscritto al PD.

E’ Giuliano Arnaldi, consigliere a Onzo, lontano da Savona da anni, che si propone come cura alternativa, “fuori dagli schemi” a parole, ma nei fatti anche lui in linea con i suoi colleghi di partito, con una lettera che sembra ricalcare, nelle parole e negli intenti, le vecchie e logore indicazioni programmatiche di partito dei tempi lontani. Anche lui tradisce l’assenza di un lavoro alle spalle, la scarsa conoscenza di ciò che è accaduto e sta accadendo in questo territorio e la presunzione di avere le giuste competenze per poterla governare.

Propone di lavorare attorno a tavoli tematici a quattro mesi dalle elezioni, Arnaldi, dando prova proprio di quell’improvvisazione di cui Savona non ha più bisogno. C’è chi a Savona, attraverso comitati, gruppi, associazioni culturali e ambientaliste, lavora da anni intorno a tavoli tematici, chiedendo inutilmente di essere ascoltato, costretto a raccolte firme, manifestazioni pubbliche o di rete e l’ascolto si da in tempi non sospetti, per promuovere un lavoro di crescita e condivisione di un territorio, non improvvisato e funzionale per l’ennesima  tornata elettorale. (Antonia Briuglia)

ERA IL GENNAIO 2011 / “Buongiorno e grazie Luciano per l’articolo su G. A., a mio avviso …. e  altro pessimo elemento della politica savonese anche se non molto pericoloso. In confidenza ti racconterò che negli anni ’90 me lo presentarono M… e D… C…., a quel tempo io ero nella Sinistra Giovanile: dovevo partecipare come Sinistra Giovanile ad un fantomatico progetto artistico.

L’entusiasmo con cui mi parlarono di G.A. mi aveva subito insospettito, non mi fidavo già di loro, mi sono informato e i miei timori hanno subito avuto conferma. Tra le altre cose mi hanno raccontato quando andava a comprarsi i vestiti da Magi abbigliamento – a quei tempi era all’angolo tra via Paleocapa e Corso Italia dove adesso c’è una gioielleria – dopo aver fatto acquisti faceva mandare fattura direttamente alla federazione del PCI in via Paleocapa e quando gli chiedevano chi fosse lui prontamente sosteneva di essere Carlo G….
Ricordo la mia “maleducazione” quando il giorno che me lo presentarono nella sede di….: non risposi a nessuna sua domanda e probabilmente sarò sembrato un demente…Mi ha amareggiato vederlo sul palco di Beppe Grillo.
DA SAVONA NEWS IL RITORNO DI LIVIO DI TULLIO
CON INTERVISTA ESCLUSIVA AL GIORNALISTA BRUNO LUGARO
Di Tullio boccia il Patto per Savona: “Una noia mortale”

Foto d’archivio: il presidente TPL Strinati con il sindaco Berruti, il vice Di Tullio e dall’on Vazio. Il libro Il Fallimento Perfetto così presentava Di Tullio nel 1977: …”Segretario della Figc nei primi anni Ottanta, poi sindacalista Cgil. Parte dal settore degli alimentaristi per approdare, nei primi anni Novanta, alla segretaria provinciale Fiom e successivamente dei chimici. Agli inizi del 2000 diventa segretario provinciale della Camera del Lavoro. Oggi è assessore ai lavori pubblici nel Comune di Savona”. Anche grazie a lui va a buon fine ‘La Cgil trova casa’ nella nuova palazzina di via Boito

Elezioni 2021, Di Tullio a ruota libera su prossime elezioni comunali e candidatura di Marco Russo: “Brava persona, ma il Patto per Savona… Io cosa farei?”

Il Patto per Savona “è una noia mortale” e la candidatura di Marco Russo non lo convince. Livio Di Tullio, fedele al suo cliché, non le manda a dire. Non è questione di sassolini nelle scarpe. E’ che l’ex vicesindaco, rottamato dal Pd forse con troppa fretta cinque anni fa, è diretto come uno schiaffo. Dopo di lui a Palazzo Sisto dovevano arrivare i campioni, e invece “oggi siamo al nulla” osserva.

Cosa farà Di Tullio alle prossime elezioni comunali?

Andrò a votare il candidato o la candidata più determinato e convincente, qualsiasi esso sia. Savona ha bisogno di persone appassionate e determinate.

Dunque è tramontato il suo progetto di una lista civica?

Spero non sia tramontato. Il mio impegno è stato limitato da problemi di salute e dalle difficoltà del COVID. Confido che a Savona qualcuno ci sia per portare avanti una lista civica vera, non a disposizione di questo o di quello. L’unico discrimine dovrebbe essere quello del programma per la città.

E’ ancora iscritto al Pd? 

No. Voto PD solo perché non c’è niente di più utile. Spero sempre nasca un Partito di sinistra

Livio di Tullio nella foto a corredo dell’intervista a Savona News

che difenda quelli che lavorano, dipendenti o autonomi che siano.

Lei, Berruti, Sorgini: rimossi forse con troppa fretta i protagonisti di una stagione politica, per poi ritrovarsi senza degni sostituti. 

Grazie del suo complimento . Certamente siamo stati personaggi non ortodossi rispetto alla tradizione politica della città e anche a parti importanti della città. La Sorgini un’eretica, anche per il suo mondo,  Berruti  un eversivo, io un eterodosso. Capisco che abbiano voluto cancellarci. I sostituti sono degne persone. Sfortunatamente non hanno minimamente idea di cosa serva a Savona. Quelli del centrodestra pure peggio.

Il risultato è che ora scontiamo una ponentizzazione. Savona non ha più una classe politica.

Questo è vero. E  non ha certo fatto bene alla Città. La Giunta comunale è servita ai  politici di fuori Savona per fare carriera. Uno è riuscito perfino a fare il Senatore, un’altra è quasi riuscita a diventare Consigliere regionale. A Savona il Centro destra non ha fatto crescere nessuno. Per forza dovranno candidare una invenzione che come la Caprioglio non funzionerà.

Ora pare che la sinistra abbia trovato in Marco Russo l’uomo della provvidenza, per altro non gradito a tutto il Pd.

Brava persona. 

Cosa pensa del “Patto per Savona” di cui si parla in questi giorni?

Una noia mortale. Spero sia meglio ascoltato dal vivo. 

Se la chiamassero a dare una mano?

Il problema non si pone. Se avessero avuto bisogno di me l’avrebbero già fatto. Peraltro senza passione, modernità e cambiamento mi troverei a disagio. 

La prima cosa che farebbe da sindaco?

Pulire la città e fare ovunque la raccolta differenziata spinta. L’unica vera chiave per il futuro della città è in una parola: qualità, qualità della Città, qualità dei servizi. La Città deve essere prima di tutto bella. Nonostante come è stata ridotta, Savona è una città bellissima. Bisogna  convincere i Savonesi a crederci ancora. 

Cosa non rifarebbe?

Non considererei il problema dei parcheggi come prioritario. Avere l’ossessione di occupare spazio pubblico con automobili ferme è una stupidaggine. Semmai è l’ora di estendere il più possibile la pedonalizzazione non solo nel centro città. 

 Bruno Lugaro (Savona News)

Da Il Fallimento Perfetto’ di Bruno Lugaro. In copertina: Le carte segrete, i protagonisti, i retroscena dell’inchiesta sulla vendita Italsider, il crac dello stabilimento Omsav e l’operazione immobiliare in Darsena.

A pagina 33 del libro stampato nel 2007 si legge:….”L’Omsav è in caduta libera. I dipendenti sono quasi tutti in cassa integrazione straordinaria. I sindacati si giocano la carte della disperazione. Lanciano l’idea  dell’azionariato del lavoratori per salvare la fa fabbrica. particolarmente attivo il neo segretario della Fiom- Cgil, Livio Di Tullio,  che riesce ad aprire un canale dialogo privilegiato con la proprietà… e si decide  per un referendum interno alla fabbrica. L’esito è negativo. “.

Nella prefazione  di Giorgio Galli si legge: “Anche a Savona, nel caso Omsav, il sindacato può essere criticato; forse, al contrario di quanto generalmente avviene per eccesso di flessibilità. E Bruno Lugaro lo fa con ironia, nel capitolo ‘La Cgil trova casa’.

ARTICOLO DA COPIARE DE LA REPUBBLICA EDIZIONE LIGURE

LA CURA  DI FEDERICO DELFINO NEO RETTORE SAVONESE DELL’UNIVERSITA’ DI GENOVA 

E ORA AVANTI LITIGI NEL PD DOVE ALCUNI BIG FANNO CUCU’

ARTICOLO DEL SECOLO XIX 10 DICEMBRE 2020 DI SILVIA CAMPESE


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