Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Loano, i gloriosi 150 anni di Montaldo dinasty. E bar chiuso dopo mezzo secolo. Il futuro della città e giovani generazioni


‘Ferramenta Montaldo’ di Loano: non è solo un’attività commerciale dove generazioni di loanesi e proprietari di seconde case hanno fatto acquisti all’insegna della serietà di chi è dietro il banco. Un negozio dove migliaia di persone hanno varcato la soglia,  in pieno centro storico. Assurto anche a cimelio per la sua storia: 150 anni, 5 generazioni, stessa sede. Unico a Loano e tra i pochi resistenti in provincia di Savona. Il sindaco, il vice, l’assessore al Commercio hanno reso onore consegnando una targa a Jacopo Montaldo: “L’Amministrazione comunale ringrazia….”.

LETTERINA DI NATALE di un lettore: “Ora che non c’è il mercatino di Natale (sul quale ci sarebbe molto da dire, per il passato, tra bollette pagate dal Comune, aree di deposito dentro il teatro, mezzi ed operai comunali ad “aiutare” i privati e altro….) nel Parco Escrivà ed in Viale della Libertà  nessuna luminaria come se quest’area non esistesse o fosse estranea al centro storico…Da cosa dipenderà ? Ricco bilancio comunale in bolletta e da risparmio del buon padre di famiglia ?”

—————————————————-

I Montaldo  veri professionisti del commercio casalingo che per qualche decennio avevano aperto pure un negozio a Ceriale, sull’Aurelia, in prossimità del centro cittadino. Jacopo che ha frequentato l’Università di Torino, ora è al timone dell’azienda e può esserne orgoglioso.  Scorrendo, tra l’altro, la sua pagina Facebook è possibile percepire quale sia la sua concezione della società a nostri giorni, il suo credo e la sua silenziosa condivisione di ideali.

Jacopo il 2 dicembre e a novembre due post illuminanti: “Anzichè lamentarsi , bisognerebbe pensare a come questo mondo potrebbe essere un posto migliore in cui vivere.”

Nel secondo post Soumaila Diawara
Non sono razzista
Io non sono razzista, ma…
Io ho rubato, ma…
Io ho assassinato, ma…
Io ho sbagliato, ma…
Si chiama ammissione di colpevolezza dei vigliacchi. Di quelli né pesce né carne, senza gran comprendonio ma pronti a difendere ideologie che nemmeno capiscono. Permettetemi signori, ma quel “ma” vi rende striscianti, rampanti, come banali vermi in una vasca troppo piccola.Quel “ma” fa di voi il cancro della società, poiché non siete nemmeno in grado di avere un’opinione fissa.
La verità brucia… ma….

ARTICOLO DI IVG.IT sulla cerimonia di consegna della targa

Jacopo Montaldo foto post di Luca Lettieri

Quando ha aperto ufficialmente, il Regno d’Italia era stato proclamato da appena nove anni. La famiglia che ne è titolare, la stessa da cinque generazioni, ha attraversato ben tre secoli e visto l’avvento del nuovo millennio. Da quando la serranda si è alzata per la prima volta (sempre nello stesso punto del “caruggio”, in pieno centro storico) sono passati esattamente 150 anni.Un traguardo storico, che va festeggiato come si deve. Perciò questo pomeriggio il sindaco di Loano Luigi Pignocca, il vicesindaco con delega alle attività produttive Luca Lettieri e l’assessore Enrica Rocca hanno consegnato alla famiglia Montaldo una targa in ricordo del secolo e mezzo di vita della loro attività, la celebre “Ferramenta e Coltelleria Montaldo” di via Garibaldi. L’impresa è stata avviata nel lontano 1870 dall’allora 23enne Giovanni Montaldo, detto Gingetto (soprannome poi passato ai suoi eredi). Lattoniere di professione, Gingetto non gestiva solo una rivendita di articoli da ferramenta, ma realizzava anche impianti e pompe di vario genere. La famiglia è ancora in possesso di alcune fatture risalenti alla fine del XIX secolo. La longevità dell’attività (e anche e soprattutto di Giovanni stesso) è ben testimoniata da un articolo della “Gazzetta di Loano” del 1930 in cui viene raccontato che Gingetto, a dispetto delle sue ormai 83 primavere, ancora “dirige e sorveglia con passione e passa buona parte del suo tempo al lavoro” nella propria bottega.

Giunto al termine della sua carriera, Giovanni Montaldo ha ceduto la propria attività ai due figli maschi, Carlo e Vincenzo (una terza figlia si chiamava Angela). Questa è poi passata al figlio di Vincenzo, Giovanni, e in seguito ai tre figli di quest’ultimo, Vincenzo, Cesare e Luigi. Oggi la ferramenta è gestita dal figlio di Vincenzo, Jacopo, che rappresenta la quinta generazione.

“La ferramenta Montaldo – afferma il sindaco di Loano Luigi Pignocca – ha ben un secolo e mezzo di vita. E’ la più antica attività commerciale di Loano e, credo, una delle più antiche dell’intera provincia di Savona e della Liguria. Ha attraversato tante epoche della nostra storia nazionale e, nonostante i tempi siano cambiati, continua ad essere un punto di riferimento per chiunque, loanese e non, abbia bisogno di acquistare un prodotto di ferramenta o (cosa ancora più rara e importante in quest’epoca di commercio spersonalizzato) di ricevere un consiglio su quale scegliere e come utilizzarlo al meglio. A nome della nostra amministrazione e dell’intera comunità, dunque, è per me un piacere augurare buon compleanno alla famiglia Montaldo e alla loro ferramenta, da sempre nel cuore di Loano e dei loanesi”.

Il vicesindaco Luca Lettieri aggiunge: “Una famiglia al timone della stessa attività commerciale da 150 anni è una rarità, specie in un momento storico nel quale i negozi e le insegne cambiano di mano e nome velocemente. Le generazioni che si sono susseguite dietro al bancone della ferramenta Montaldo sono state capaci di unire un’indubbia capacità commerciale al rapporto stretto e umano con i clienti, che nel corso degli anni hanno trovato un punto di riferimento per i grandi e i piccoli lavori di manutenzione. Buon compleanno e in bocca al lupo a Jacopo”.

COMMENTI –

Maria Giuliana Amelotti–  (presidente Pro Loco di Loano)
Grandi professionisti, altrimenti con tutti i bricolage…non sarebbero durati 150 anni, auguro altri 150.
Claudio Trevisan- Complimenti ragazzi, io son solo 50 anni che son lì, ma vi assicuro che ho perso un po’ di brio.
Iose Opizzo- Un abbraccio ai miei cugini!!
Giuseppe Colombo – Auguri grandi amici sempre, Enzo, Cesare, Jacopo e il compianto Gigi sempre nel mio cuore. Avanti con coraggio.
Diego Gariboldi- Tanti complimenti, che continuano a essere una bella realtà di Loano, e che nonostante le difficoltà che tutti stiamo vivendo sono, come altri imprenditori storici, un esempio di tenacia e di passione per il proprio lavoro.
Claudia Bruno-  I Montaldo tutti competenti, tutti educati e disponibili, Jacopo hai una grande responsabilità da portare avanti ma già siu vede che tu sei cresciuto a pane e Montaldo. Un augurio sincero per il seguito di questa bella storia da “u gingettu”
Jacopo MontaldoGrazie mille a voi e a tutti i loanesi e non che negli anni sono stati qui.Grazie a tutti i clienti e amici della bottega, grazie Luca per la bellisima dedica, ma soprattutto grazie a papà , zio Ce e a zio Gigi che hanno reso questo posto Un posto dell’ anima , non solo per me Pilli Mari Celeste e Rolando, ma dell’anima di tutti i loanesi.
E DALLA PAGINA FACEBOOK DI LUCA LETTIERI SI LEGGE
il Post Lega Salvini premer che ha avuto già  1201 commenti e oltre 2 mila condivisioni

ALCUNI COMMENTI –

Antonio Fabiano (ALASSIO)- Bastardi ladroni vigliacchi incompetenti mascalzoni rovina famiglie.
Paolo Zollo – Mentre loro se la ridono gli italiani piangono per tutto il male che stanno continuando a fare.
Francesca Di Paola (PALERMO)-  Invece di parlare lamentarsi si va ai fatti tutta L’ITALIA.prendere dei Pulman anche le ISOLE andiamo à ROMA e gli facciamo digerire il NATALE????se non si fa questo saranno quelli del TERZO mondo a mandarci gli aiuti umanitari.!!!
E’ QUESTA  LA PATRIA DEI MODERATI E DI CHI INSEGNA AI NOSTRI GIOVANI UN LINGUAGGIO (IN)CIVILE ? NO, UNA RUMOROSA MINORANZA CHE FORSE HA IMPARATO L’ODIO DI CLASSE DALLE DITTATURE
——-
Loano – Il Bar Zuffo sulla via Aurelia era aperto dai primi anni ’70 ed ha avuto diverse gestioni. Tra i clienti soprattutto loanesi della zona di levante.  Si ritrovavano anche per la partita a carte ed un periodo  un tavolo da biliardo e boccette. L’ultima gestione si è arresa ed ha consegnato la licenza al Comune, dopo aver cercato di attirare clientela con primi piatti buffet.  Insomma lo spirito di iniziativa non mancava. Ora c’è il cartello affittasi locale commerciale 100 mq.
Un bar che chiude o che apre ormai non fa più notizia se non è tra i ‘locali storici’. Come nessuno fa parola dell’inflazione apertura bar, senza più regole o distanze. Libero commercio. E gli ultimissimi nati sono sempre esercizi di metrature ridotte all’osso, non sempre con servizi igienici adeguati e spaziosi (anche se proprio i bar coprono l’esigenza di chi deve andare al WC).
Loano si è caratterizzata oltre che sul lungomare dove esistono bar  che hanno aperto  dagli anni 50 e negli ultimi tempi hanno creato attività con arredamenti e strutture accoglienti, moderne, alcuni condotti con capacità ed inventiva, dunque successo.
Loano che negli anni ’60 contava 115 strutture ricettive tra cui  31 alberghi, 44 pensioni, 40 locande, 25 ristoranti e trattorie (non c’erano ancora le pizzerie), le due più rinomate ‘cucine’ erano il Cabiria, sull’Aurelia di levante (LO STRISCIONE SULL’AURELIA ‘IL PARADISO DEL BUONGUSTAI‘), gestito con sapienza e notorietà acquisita dalla famiglia Denegri. Clientela proveniente dalla Liguria e dalla Regioni del Nord. La Lanterna Verde, in corso Europa, che  aveva raggiunto  l’apice con la famiglia Montanella, punto di riferimento fino a tarda notte.
Sempre negli anni ‘60 i bar erano 19, oggi un’ottantina. I più rinomati e conosciuti, con migliore clientela: il bar gelateria Gelmo, Vittorino, dai primi anni ’70 il bar Milano, dei fratelli Cantarella, la Casa del Caffé.
La manifestazioni  pubbliche erano poche, ma all’insegna della risonanza e di rilevante attrazione: in febbraio il Trofeo ciclismo nazionale per gentleman. In maggio il Trofeo internazionale  boccistico. In luglio la Sagra del Crostolo a Borgo Castello (prodotto in modo artigianale e casalingo). Il 2 luglio la solenne Festa dei Pescatori. In luglio e agosto concerti bandistici e lirici.  In agosto  il Torneo Internazionale  di pallacanestro. Le regate  veliche internazionali riservate ad equipaggi femminili. In settembre raduno nazionale di automobili  d’epoca e concerti lirici.  Non c’era la pioggia di eventi di ogni genere che caratterizza da anni il calendario loanese. E non c’era neppure l’inflazione di esercenti e commercianti con girandola di aperture, cessioni e chiusure, né supermercati in centro storico.  Il primo fine anni ’60 è stato Il Mio Mercato del mitico Gianangelo Panizza (in via Trento Trieste dove oggi c’è il terzo supermercato della famiglia Delbalzo). E le famiglie loanesi detenevano la maggioranza delle attività.
LE SIRENE: LOANO CITTA’ DI RICCHI E QUALITA’ DI VITA – Ad ascoltare certe sirene Loano è diventata una città ricca, di benestanti e possidenti, che beneficia di una generale opulenza, bilanci comunali floridi (grazie anche Imu e Tari seconde case) e poche famiglie bisognose. Molti saranno delusi ma dopo 53 anni di ‘mestiere‘ non siamo dello stesso avviso. Vediamo un’altra pellicola opaca e meno rosea del tessuto sociale. Anche se  pubblicamente quasi nessuno ne parla. Utile qualche accenno alle occasioni mancate.
Molte speranze erano affidate al traino socio economico e commerciale di uno dei più ampi e solidi porti turistici italiani.(colosso Unipol- Sai dopo il carcerato Ligresti e C.).  Bisogna riconoscere che in porto ci sono yacht per miliardari e opera con crescente attrazione turistica Marina Diving Center. Molte difficoltà invece per attività commerciali famigliari, in parte anche causa affitti e che si attengono ai valori ufficiali dell’Agenzia delle Entrate. E in tempo di Covid ‘Marina di Loano Spa’ non sarebbe stata insensibile verso i suoi affittuari.
Non è andata così, con altre speranze deluse, dalla fallita  ‘zona alberghiera delle Vignasse (rimasta da 30 anni sulla carta).
E ancora, fallita ristrutturazione alberghiera e ricettiva dell’oasi ex ospedale Ospizio Marino.
In forte impasse la dinamicità della zona artigianale – commerciale ai confini con Verzi, tra difficoltà crescenti a pagare gli affitti e i proprietari ad affittare senza correre troppi rischi.
Loano città a prevalente economia turistica che ha bruciato buona parte del patrimonio alberghiero degli anni ’70. (e altre sorprese sono appena dietro l’angolo).
Loano che ha rinunciato all’Aurelia bis finendo nella morsa del traffico e delle polveri sottili di cui si tacciono le conseguenze. Qualità della vita dunque. Loano che ha rinunciato agli impianti semaforici anche negli incroci cruciali ed intasati (vedi mercato settimanale, stagione estiva con traffico pedonale e veicolare monti mare e viceversa), senza che almeno di provveda al presidio nelle ore di punta con la presenza di un vigile urbano. Accadeva quando erano meno della metà dell’attuale organico.
Loano soccombente con la ferrovia. Nella lunghissima attesa dei binari a monte si doveva riservare la priorità ad almeno due sottopassi adeguati ai pedoni e al traffico veicolare, mitigando così la presenza dei passaggi a livello. E ci vorrà ancora qualche decennio se tutto va bene.
Loano che aumenta il divario con le città europee più all’avanguardia in tema di traffico urbano e aree pedonali. Loano poco lungimirante verso un’altra priorità: una buona parte dei caruggi del centro storico in condizioni pietose, come abbiamo documentato con fotoservizi parlanti; un’area tagliata fuori dal ‘salotto’ di buona parte di via Boragine, via Doria, Piazza Rocca, via Cavour,  via Garibaldi, via Ghilini, corso Roma con il suo fronte mare.
Loano incapace di ‘affrontare l’annoso ‘problema casa’ per le fasce deboli, per le giovani coppie che non hanno posizioni sociali agiate in famiglia. Eppure continua la politica di benvenuto al mattone: dai monolocali, siamo passati ai bilocali e trilocali, con il piano regolatore scaduto nel 2008. Si è favorito di fatto la speculazione delle immobiliari srl, appagate dalle ristrutturazioni ed aumenti di volume in aree centrali, sull’Aurelia. Sono scomparse le imprese edili tradizionali e le piccole realtà artigianali con titolari cittadini dell’Est Europa che possono praticare prezzi di manodopera imbattibili per la concorrenza.
Loano ha perseguito una politica di promozione turistica ed intrattenimento puntando in prevalenza sulla ‘spesa a pioggia‘, non già selezionando e non confondendo intrattenimento con  manifestazioni, meglio se durature e di ampio richiamo anche in tema di stampa e Tv nazionali.
Come si ‘distoglie’ una comunità dal dibattito e dal confronto ? Praticando e  ‘abbracciando’ l’informazione conformista, il reciproco scambio solitamente pubblicitario e ci riferiamo alla cronaca regionale e provinciale. Impedendo al giornalista non allineato l’accesso all’approfondimento.  Non conosciamo chi si tiene aggiornato con determine  dirigenziali (spese in particolare), delibere di giunta e di consiglio. Nel nostro sondaggio a 100 cittadini, in strada, in varie zone e scelti casualmente, a precisa domanda solo 7 intervistati hanno risposto di leggere  determine e delibere. Solo 11 leggono abitualmente le cronache locali de La Stampa o Il Secolo XIX, gli altri prediligono i social, in primis i giovani con Ivg.it (67). Sono cittadini informati compiutamente per trarre loro conclusioni, farsi un’idea non per sentito dire al bar o in strada ?
Loano che delle ultime tre tornate elettorali: alle politiche primo partito è stato il M5S, alle europee la Lega e che ha ripetuto il bis alle recenti regionali. Lo stesso partito che in consiglio comunale non è neppure rappresentato. E che oggi ha come segretario di sezione Demis Aghittino, agente immobiliare che opera ad Alassio (idem per il loanese d’origine sen. Paolo Ripamonti) e che a Ivg.it annuncia una priorità da titolone: Escalation di furti nelle attività commerciali di Loano. Lega: La sicurezza resta una priorità.  Sarà casuale se Loano è tra le città dove il ‘partito del non voto’ (non votanti viaggia tra il 40 e 30 %).
E ora si vuole fare presa nell’elettorato con lo spaventapasseri  ‘allarme criminalità e sicurezza’ ?
Subire un furto non è mai piacevole e ne sa qualcosa chi scrive e ha seguito la cronaca nera e giudiziaria per una vita. Per la cronaca rapinato, anche di pistola, di fedele nuziale, narcotizzato in casa, di notte, da professionisti incuranti del duplice sistema di allarme e Ivg.it a scrivere che nella zona collinare era stato commesso un piccolo furto in villa.
Ma anche tre volte derubati (non ridete!) forse nell’unico piccolo pollaio in un orto alberato e coltivato quasi in centro città, probabilmente l’unico ? Ma per favore non si conquisti consenso elettorale senza tener conto cosa accadeva anche a Loano, di notte e di giorno, negli anni ’60 e ’80, fino a metà degli anni ’90. Semmai si invochi la promessa di Salvini da ministro dell’Interno (da rassegna stampa):…”nelle caserme della Riviera più uomini e subito 23  carabinieri per supplire almeno ai vuoti”).
Loano che aveva festeggiato quando fu aperto (ministro della Difesa la ligure Roberta Pinotti, Pd) l’ufficio di valico marittimo dei carabinieri. Tre militari (esperti  nel servizio di frontiera quale è il porto di Loano) che per fortuna danno soprattutto manforte ai colleghi ai minimi ranghi impegnati sul territorio e negli uffici; oberati da pratiche di ogni genere. Senza dover rinvangare il passato e guardare avanti un pizzico di memoria storica non guasterebbe per parlare con cognizione di causa.
Insomma sarà anche perchè siamo impreparati ad ‘vedere la città che ride” e ci soffermiamo troppo sulla ‘città che soffre‘ e sul triste avanzare di disuguaglianze. O anche perché non si legge mai nulla sull’operato delle tre parrocchie quanto a beneficenza verso poveri e bisognosi, gli ultimi. Benefattori in silenzio, ma la realtà è quella.
Sappiamo di essere controcorrente, con la sinistra loanese in costante fase di estinzione. Siamo consapevoli che a Loano la maggioranza è felice dei soliti al comando e dell’uomo nuovo targato leghista dell’ultima ora. E sarà solo la nostra quasi solitaria miopia ad ascoltare l’urlo silenziato dei giovani laureati che continuano ad emigrare. Va meglio ai figli di papà ? Ai tanti, troppi senza lavoro e senza prospettive. Si pensi solo alla sorte dei giovani della Scuola Alberghiera o della Ragioneria. Ai figli che hanno comprato un’attività con il denaro della liquidazione e dei risparmi di genitori e nonni. E si sono ritrovati con le ‘pezze nel sedere’ senza più attività e senza soldi. E non da ultimo agli operatori economici che hanno creduto, investito e rischiano di portare i libri in tribunale.  (L.Cor.)
Ps. Sul prossimo numero il progetti integrale dei nuovo interventi (passeggiata a mare di levante) dell’amministrazione comunale con opere per un importo di oltre 12 milioni di €. Notizia che avevamo anticipato alla viglia della Conferenza stampa di presentazione.

Avatar

Trucioli

Torna in alto