Eredità Egidio e Luigi Pellegrini, i due fratelli di Pietra Ligure, morti a pochi mesi di distanza. Interrogativi sul testamento non avendo eredi fino al terzo grado. Sul numero della scorsa settimana di Trucioli.it (vedi….) abbiamo fatto alcune anticipazioni. E ora una realtà al limite dell’incredibile. Una clamorosa novità, nero su bianco, dalla visura catastale: “…. in relazione alla ricerca a noi affidata ti comunichiamo che abbiamo individuato 94 immobili…. Per procedere è necessario effettuare un’integrazione di pagamento…” Proprio così, al punto che credevamo ad una truffa. Invece ecco la documentazione ufficiale dello Stato.
Egidio Pellegrini, ultimo erede di una vecchia discendenza famigliare (da parte di padre e di madre, di nonni e bisnonni), è morto a 82 anni, il 2 novembre scorso, lasciando poco meno di un centinaio di immobili. Alcuni posti nel frattempo in vendita, con compromesso. Tra cui la casa materna in Piazza La Pietra, edificio unifamiliare, due piani (un terzo piano a mansarda) con rispettivi alloggi e al piano strada occupato da due attività commerciali.
Ma il pezzo forte del patrimonio è rappresentato da tre ville sul Trabocchetto, tra cui quella ricevuta quale unico erede dallo zio sindaco Aldo Morello. E ancora, un immobile in località Serrati di Giustenice. Un terreno ancora a Giustenice acquistato con scrittura privata il 20 dicembre ’98. Un uliveto a Giustenice. Un fabbricato a Magliolo in via Staricco 6 ricevuto con ordinanza del tribunale di Savona per usucapione. Altri 2 terreni a Magliolo dove risulta la proprietà altri 4 immobili sempre in via Staricco. Una serie di boschi, uliveti, frutteti irrigui, prati, pascoli, bosco ceduo, ereditati dallo zio Morello nel 1996. Diversi fabbricati in via Rocca Crovara, via Genova, 5 in via Soccorso, viale della Repubblica, Salita al Trabocchetto (ben 7), altri 7 in Via della Libertà. Si aggiungano più che probabili risparmi su conti bancari e postali, gli investimenti su mercati finanziari, anche se in questo caso mancano certezze.
APRI QUI LE 27 PAGINE DI VISURA CATASTALE
Abbiamo cercato e provato a fare i cronisti di strada, il mestiere come ai vecchi tempi e che nel nostro piccolo non è mai andato in soffitta. Recarsi a Pietra e provare a chiedere. Incontrando ex assessori, ex sindaci, consiglieri comunali, personaggi con una memoria storica. Poco o nulla si è saputo rispetto a quanto abbiamo scritto la settimana scorsa. Qualcuno sapeva che Egidio Pellegrini abitava in una villa che si era fatto costruire e non in quella, come credevamo, lasciata dallo zio Aldo Morello ex sindaco. Egidio dopo la morte della compagna, 21 marzo 2020, la cittadina tedesca Liselotte Hemke di Bremen che non ha mai sposato, aveva una badante tuttofare, mentre il giardino e qualche orto erano accuditi, da tempo, da un giardiniere ortolano. Negli ultimi periodi Egidio appariva piuttosto dimesso, non in perfette condizioni di salute, soprattutto difficoltà a deambulare. Nessuna certezza anche in questo caso. Solo il medico di famiglia può sapere.
Da semplici e anziani cronisti di strada abbiamo dunque trascorso un pomeriggio in quel di Pietra per chiedere, sapere, trovare un filone, una traccia utile. Tutto inutile e nulla faceva presagire la strepitosa sorpresa. Un ‘grande tesoro’ che risulta al catasto, in parte agli uffici comunali (Imu e Tari), ma forse davvero in pochi avevano conto della situazione. Dice una pietrese: “Venti giorni, prima di morire, Egidio mi disse personalmente che aveva ceduto l’immobile sulla piazza vecchia non essendo più in grado di seguire le sue cose. Per questa proprietà avrebbe fatto una scrittura privata con versamento dell’acquirente di parte del totale della somma concordata e conguaglio del resto in primavera, a rogito notarile. So anche a quanto l’avrebbe venduta, dato che mi disse che la casa, non avendo la possibilità di realizzare in alcun modo un ascensore ed avendo delle scale ripide, oltre quel tanto non poteva valere…”.
Una esercente sostiene: “Egidio era l’ultimo discendente dei Pellegrini e, per parte di madre, dei Morello, la famiglia tovese dei “Marchetti” che avevano vaste proprietà terriere a Tovo e Pietra; prima della costruzione del PEEP Cravero, che gliene espropriò una parte, ma aveva aveva ancora almeno 30.000 mq sul Trabocchetto. Una parte del Parco Comunale Offemburg, le fasce più belle e piane, il Comune le acquistò quando il parco fu realizzato.”
Si è saputo, inoltre, tra i conoscenti di Egidio e del fratello Luigi che quest’ultimo aveva un amministratore di sostegno (avvocatessa di Albenga ?) nominato dal tribunale, a conferma dell’indiscrezione pubblicata la settimana scorsa sui rapporti tra i due congiunti. Luigi ricoverato alla Residenza Protetta da un paio d’anni; il fratello si era rivolto alla giustizia, pare con procedura di interdizione, temendo che qualcuno potesse approfittare delle condizioni di Momo che ha lavorato a lungo in campagna: persona molto semplice e alla buona, quasi un ‘bonello’ avevamo già scritto.
In Piazza La Pietra abbiamo avuto modo di incontrare casualmente un coetaneo pietrese di Egidio, il signor Berrino che per passatempo va ancora in giro a fare lavoretti nei campi anche per conto terzi. “Purtroppo non conosco come stiano le cose, era una famiglia agiata con possedimenti notevoli, tra terreni e di immobili, alcuni venduti negli anni. Io sono nato in questo edificio al secondo piano, la famiglia Pellegrini abitava al primo piano, l’ultimo rimasto è stato Luigi prima di essere ricoverato. Ho saputo che aveva un tutore, un avvocato donna; Egidio non ricordo di averlo incontrato di recente, era abbastanza riservato, parlavamo del più e del meno, mai di fatti propri”. Il signor Berrino ha parenti ad Albenga (gli Enrico), ad Alassio. “Siamo tutti originari, da antenati, di una frazione di Pieve di Teco”.
Avviciniamo altri passanti, qualcuno ci scambia per i ‘giornalisti investigativi’ del potente Ivg.it che a Pietra Ligure ha la sede ed il suo editore di successo Matteo Rainisio. Poco male, meno entusiasmo quando, ad una nostra domanda, ci ricordano di aver letto l’articolo sui misteri dell’eredità Pellegrini proprio da Ivg.it. E’ sicuro: “L’articolo me lo ha inviato un amico……”. Purtroppo per ora è solo farina del nostro piccolo blog evidentemente sconosciuto ai più. Ci accontentiamo, non abbiamo stipendi da pagare.
Resta da capire cosa accadrà nei prossimi giorni o mesi. Tra l’altro c’è chi sostiene che Egidio Pellegrini abbia venduto l’immobile di Piazza La Pietra (vedi foto) per 900 mila euro ed abbia incassato una cauzione al compromesso. Sull’edificio in effetti c’è una striscione di vendita, il nome ed il telefono di un’agenzia immobiliare.
A questo punto il primo interrogativo è se esista o meno un testamento. Senza del quale tutti i beni passerebbero allo stato. Difficile capire cosa ne sarà degli immobili e dei terreni che magari aveva iniziato a vendere con il compromesso. Toccherà alla giustizia civile l’ultima parola ? E se c’è un testamento dove si trova ? Da un notaio, da un professionista di fiducia (avvocato, commercialista ), oppure era custodito nella cassaforte ? Chi può avere ancora accesso alla villa dove Egidio Pellegrini viveva ? La donna di servizio è rimasta nella casa con il marito. Ripetiamo, non ci sono parenti se non oltre il terzo grado. La bisnonna dell’ing. Pino Josi e quella dei fratelli Pellegrini erano sorelle. Ma ci possono essere altre famiglie, ad esempio i Morelli, i Monti Bragadin.
Speriamo di avere presto novità da raccontare. Un caso davvero unico anche per chi, in 53 anni di professione, di eredità contese ne ha seguite parecchie, alcune pure miliardarie, oppure lasciti ingenti a cani e gatti, ad associazioni degli animali, alle Pubbliche assistenze, ospedali, Comuni. Eredità spesso sfociate in cause lunghe anni, spese legali e di consulenti, periti. Ma anche casi in cui i tutori giudiziali sono finiti in carcere o sotto inchiesta per aver male amministrato i beni, aver fatto man bassa. Nulla, sia chiaro, è riferito al caso Luigi Pellegrini.
L.Cor.