I concessionari di spiagge demaniali, dunque dello Stato e patrimonio della comunità, non devono temere più di tanto. A parte i M5S e Liberi e Uguali, possono contare su una solida convergenza nel centro destra e centro sinistra in sostegno delle loro battaglie: la Bolkestein (chiedono la proroga delle concessioni di 15 anni) e ora la cancellazione dei canoni minimi (2500 €). In Regione devono ringraziare soprattutto l’assessore Marco Scajola ed il pieno sostegno dell’ex assessore all’Agricoltura Stefano Mai, leghista, il più votato del partito nel savonese.
Il prezzo di vendita delle concessioni non subiscano crolli nonostante la crisi turistica. Di recente si è letto il post di un avvocato cuneese alla ricerca di uno stabilimento balneare sulla riviera savonese di ponente. Ha citato anche due ‘vendesi’ ad Andora ‘a trattativa diretta’. Le richieste variano tra 750 mila e 2 milioni. “Devo dire che ad Andora ho trovato in prezzi più bassi, impraticabile ad un comune mortale comprare spiagge ‘private’ ad Alassio, ma anche a Loano e Finale, Pietra Ligure, Ceriale, Albenga, solo per citare le rarissime situazioni che ho conosciuto”.
Che dire, meglio così, non è un settore colpito da profonda crisi. Il coronavirus ha permesso di sfruttare a pieno regime i mesi di luglio e agosto, con molti cartelli ‘esaurito’ fino all’ultima settimana di Agosto. Causa pandemia i turisti balneari italiani sono rimasti in Patria, è stato anche un boom di affitti delle seconde case, finalmente rivelatesi utili all’economia locale dopo gli anni dell’edilizia selvaggia. I costruttori investivano, davano lavoro per il periodo di costruzione e poi ‘chi li ha più rivisti’. Oggi ciò che resta del mercato immobiliare vede investitori da fuori Liguria, tutte Srl del Piemonte, della Lombardia, del Veneto e Trentino, oppure società con sede a Roma (vedi mega complesso a Ceriale di Andrea Nucera). Chi se la passa peggio di tutti sono, senza possibilità di dubbio, il 98% degli albergatori che con la mancanza di stranieri (in genere sono quelli che spendono di più) sono ridotti a mal partito, con situazioni al limite del dissesto e da libri contabili in tribunale. Non è andata male neppure per gli esercenti dei bar, delle pizzerie e ristoranti, agriturismo. Le località di montagna quest’anno hanno, a loro volta, fatto il pieno e le attività turistiche ne hanno beneficiato moltissimo. Non accadeva da tempo.
Ma le prime preoccupazioni di Scajola (Cambiamo con Toti) e Mai (Lega Salvini premier) sono rivolte ad una categoria (lobby che sa farsi rispettare. Almeno loro. I Bagni Marini appunto. E per il loro costante impegno (mai sottobanco) è coretto aggiungere il sen. Paolo Ripamonti e prima di tutti Angelo Vaccarezza (la sua famiglia gestiva anche uno stabilimento balneare di fronte alla Pineta di Loano levante). E nel lontano passato il ministro e on. Claudio Scajola. Preoccupati del resto che gli incassi della stagione balneare non sono mai stati da nababbi (a parte gli anni storici della gallina con uova d’oro). Le dichiarazioni annuali dei redditi dei gestori variano da 11.500 e 45 mila euro, si e no lo stipendio di un dipendente del pubblico impiego. Senza ignorare i cospicui investimenti per riqualificare le strutture fisse e l’attrezzatura.
La Regione Liguria, targata Toti, da quando è al governo ha investito oltre 35 milioni ( o forse più) di euro della propria cassa per la difesa degli arenili di sua competenza e lungo le nostre bellissime Riviere, cresciute, come vantano alcuni primi cittadini di ieri e di oggi, a misura d’uomo e turismo qualificato. Sarà proprio così ? E i frutti, i risultati ? I posti di lavoro (non effimeri, né saltuari) per le nostre giovani leve ?
1) SPIAGGE, CONFERENZA REGIONI ACCOGLIE RICHIESTA ASSESSORI SCAJOLA E BONAVITCOLA
SU ODG AL GOVERNO PER AVERE CERTEZZE PER LE IMPRESE ANCHE ALLA LUCE DELL’EMERGENZA COVID.
COMUNICATO STAMPA – GENOVA. “La posizione compatta espressa questa mattina dalle regioni per la richiesta al governo, entro il 30 novembre, di un atto chiarificatore e definitivo, sulla vigenza del regime di proroga per tutte le concessioni demaniali è un fatto molto importante che non potrà rimanere senza risposta”. Lo ha detto l’assessore di Regione Liguria e coordinatore della commissione Demanio della Conferenza delle Regioni Marco Scajola, a seguito dell’approvazione di un ordine del giorno congiunto di tutte le regioni da presentare al governo affinché chiarisca, in via definitiva, la piena vigenza delle norme sull’estensione di 15 anni delle concessioni demaniali marittime.
“Oggi in sede di Conferenza delle regioni si è svolta una riunione molto proficua – ha spiegato l’assessore regionale al Demanio Marco Scajola – perché tutte le regioni si sono ritrovate d’accordo nell’approvare due documenti provenienti dalle commissioni competenti per fare in modo che arrivino, nel più breve tempo possibile, risposte concrete dal governo sul demanio marittimo. In particolare chiediamo certezza sull’estensione di 15 anni di tutte le concessioni demaniali marittime: il governo, entro il 30 novembre, deve dare una risposta certa. Chiediamo la possibilità di rilasciare, da parte dei comuni, nuove concessioni demaniali marittime, non ancora assegnate. Chiediamo di rivedere l’aumento del canone minimo a 2500 euro, misura questa che creerebbe enormi problemi a diverse categorie e ai comuni. E in più chiediamo una riforma organica dell’intera materia riguardante il demanio marittimo che possa dare certezze alle imprese e nuove opportunità di sviluppo”.
Su questo le regioni hanno chiesto unitariamente al governo un confronto nel merito che si svolgerà nella prossima seduta della conferenza.
SPIAGGE E BALNEARI ‘BISOGNOSI’, I LEGHISTI MAI E GARIBALDI:
ABOLIRE IL CANONE MINIMO DI 2500 EURO
UNA STANGATA DEL GOVERNO CONTE
COMUNICATO STAMPA – Liguria. “E’ necessario abolire il canone minimo di 2500 euro per l’utilizzo di aree e pertinenze demaniali e tutelare chi mantiene le nostre tradizioni marinare”. A dirlo sono il capogruppo e il vicecapogruppo regionali della Lega Stefano Mai e Sandro Garibaldi che attaccano il Governo Conte. “Regioni compatte contro il Governo per l’ennesima gabella ai danni di Comuni, circoli nautici, pescatori e tutti coloro che mantengono sul territorio le nostre tradizioni marinare” dichiarano dalla Lega. “Oggi in sede di conferenza delle Regioni sono stati infatti approvati due ordini del giorno in cui si chiede al Governo Conte di dare risposte concrete sulla questione del demanio marittimo” specificano Mai e Garibaldi.
In particolare, la Lega pone questa richiesta perchè si tratta di “una stangata sulle concessioni relative alla realizzazione e alla gestione di strutture dedicate alla nautica da diporto, come i circoli nautici, ma anche alla pesca sportiva e altre attività, inclusi i punti di ormeggio, che non può continuare a sussistere” sostengono. “Se da un lato i ristori e gli aiuti per il territorio, imprese, lavoratori e famiglie appaiono del tutto insufficienti e sono in netto ritardo anche in Liguria – concludono Mai e Garibaldi – dall’altro lato il Governo Conte ha fatto in fretta ad aumentare il peso fiscale a discapito dei liguri e degli italiani, che nonostante tutto vanno avanti e mantengono le nostre tradizioni marinare”.