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Varazze si interroga: chi controlla le autostrade. Il balletto delle barriere


Barriere fatte sparire rapidamente e mai sostituite. Con gravi rischi per chi transita sui viadotti, chi vi abita sotto, i passanti.

di Angelo Verrando

Il sospetto dei magistrati è che le vecchie barriere fonoassorbenti e di protezione lungo l’autostrada, non siano state a norma. Sul tratto Genova-Savona e Savona-Genova sono state rimosse rapidamente da circa otto mesi con grande spiegamento di forze e impegno. Poi, tra la primavera e l’estate scorsa, su un terrapieno tra i caselli di Savona e Albisola, i tecnici hanno cominciato ad accatastare quelle che assomigliano alle nuove barriere regolamentari. Da quel momento in questo tratto tormentato della A10 è stato fatto di tutto, ma le barriere non sono state più montate. Ci sono stati lavori per asfaltature, di sostituzione di linee di giunto per ridurre il rumore e le vibrazioni, accertamenti sulla staticità dei piloni e degli impalcati, e messi a punto progetti per la regimazione delle acque piovane. Ma delle barriere fonoassorbenti, sembra si sia arenato tutto.

Ma ora sono arrivati i primi provvedimenti di custodia cautelare per alcuni dirigenti, proprio per la fornitura delle vecchie barriere. Vedremo come andrà a finire. Ma intanto, tra Genova e Savona non bisogna dimenticare che negli ultimi mesi, si è giocata una importante partita: quella ispettiva da parte del ministro dei Trasporti. Severissima, dicono le fonti bene informate. E ci sono le prove: in piena ricostruzione del ponte sul Polcevera i super-ispettori ministeriali, per fare un esempio importante, si sono accorti che il raccordo verso Genova Ovest era a rischio come il Morandi e quindi è stato ristrutturato.

Gli stessi esperti, parrebbe, hanno ispezionato viadotti e gallerie ad Albisola e in altri punti della A10. Dando pareri tecnici, indicazioni, prescrizioni, si presume. Finita la festa dell’inaugurazione, cosa è rimasto? Solo scheletri di supporti che reggevano le vecchie barriere e una catasta di pannelli a norma sul terrapieno. Una lunga fila di aste di metallo a costeggiare la carreggiata in direzione ovest ed est, in attesa di chissà quale placet per iniziare i lavori. Con grave pericolo per chi transita sull’autostrada e gravissimi rischi per i residenti delle abitazioni che si trovano lungo il tracciato in caso di incidenti, perdite di carico da mezzi pesanti, lancio di oggetti dai finestrini.

Dal punto di vista delle barriere, i viadotti Teiro di Varazze sono in una situazione a dir poco paradossale. Qui non c’è stato bisogno di rimuoverle perché non ci sono mai state. Non sono mai state considerate necessarie nonostante i cavalcavia sormontino aree densamente abitate, arterie molto trafficate, insediamenti artigiani importanti. Dopo diversi incidenti che non stiamo a ricordare, la Direzione I Tronco di Sampierdarena si è impegnata ai massimi livelli con il ministero dei Trasporti per realizzare a sue spese opportune barriere protettive e fonoassorbenti. Niente ancora una volta. Permesso negato con solerzia. Perché? Non è dato sapere. Ora che le protezioni laterali sono tornate di grande attualità, c’è da chiedersi se siano peggio Autostrade o pericolosi coloro che dovrebbero controllare quello che fanno o che non fanno.

Per il comitato viadotti Teiro di Varazze, il portavoce

Angelo Verrando


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