Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Cosio d’Arroscia, Piero Simondo pioniere dell’arte come ricerca, merita il ricordo dei posteri. L’addio a 92 anni


“La Pro Loco si unisce al dolore dei familiari del caro Piero e porge sentite condoglianze”. Forse un addio ad un grande cosiese – si è guadagnato pagine di storia, tra arte e cultura, filosofia, docente universitario, tra impegno sociale e coerenza di vita – che meritava un giorno di lutto ufficiale dell’ente Comune. Ora è importante dare un forte segnale di riconoscenza che si deve ai figli migliori. Sarà una stele ? Un mezzobusto ? Una borsa di studio ?

Scriveva trucioli.it il 20 luglio 2017: Sessant’anni fa, il 28 luglio 1957, a Cosio d’Arroscia, paesino dell’entroterra di Imperia, nasceva l’Internazionale Situazionista, probabilmente il gruppo d’avanguardia artistico-politica più influente del secondo Novecento. Piero Simondo artista e pittore (compie 89 anni il 25 agosto), da sempre vive e lavora a Torino, anche se la sua fama internazionale prende il via dal paese natale, Cosio, nel lontano 1957, quando in un fatidico mese, appena sposato con Elena Verrone, trascorre la luna di miele nel paesino dell’Alpi Marittime, tra il cuneese e la Liguria (Leggi……..).

Pinot Gallizio, Piero Simondo, Elena Verrone, Michèle Bernstein, Guy Debord, Asger Jorn, Walter Olmo a Cosio di Arroscia nel luglio 1957 (foto: Ralph Rumney)

 

BIOGRAFIA DI PIERO SIMONDO TRATTA DA WIKIPEDIA

Piero Simondo con la figlia Amelia

Piero Simondo ….. allievo di Felice Casorati e di Filippo Scroppo all’Accademia Albertina di Torino, si laureò in Filosofia nell’ateneo torinese. I suoi primi lavori furono ceramiche astratte, esposte nel ’52 ad Alba, dove egli si trasferì, ospitato da Pinot Gallizio che lo introdusse alla pittura. Nel settembre del 1955 fondò ad Alba con Asger Jorn e Gallizio il Laboratorio di esperienze immaginiste del Movimento internazionale per una Bauhaus immaginista (M.I.B.I.) e pubblicò il Bollettino del movimento, “Eristica“.

Una mostra ad Albisola (estate ’55) aveva permesso l’incontro con Asger Jorn. Nell’estate 1956 (2-9 settembre) Simondo organizzò, sempre ad Alba, con Jorn, Gallizio ed Elena Verrone (che sposò l’anno seguente), il Primo Congresso mondiale degli Artisti liberi sul tema “Le arti libere e le attività industriali”. Nell’estate del 1957, in occasione di una vacanza nella sua casa di Cosio di Arroscia, venne fondata l’Internazionale Situazionista, da cui uscì nel gennaio successivo con la moglie e Walter Olmo, in polemica con Debord. Nel

Una delle ultime foto pubblicate sui social di Piero Simondo a tavola con i famigliari

1962 fondò a Torino, con un gruppo di operai e intellettuali, il CIRA (Centro Internazionale per un Istituto di Ricerche Artistiche) (1962-1967) con il proposito di recuperare l’esperienza del Laboratorio di Alba e con cui – fra l’altro – progetta installazioni sui temi dell’alienazione e della natura dei media. Nel 1972 entrò all’Università di Torino (e vi resterà sino al 1996) per occuparsi dei laboratori di “attività sperimentali” presso l’Istituto di Pedagogia. Qui insegnò poi Metodologia e didattica degli audiovisivi.

ATTIVITA’ ARTISTICA – La sua attività artistica iniziò negli anni ’50 con i “Monotipi“. All’inizio del decennio successivo inaugurò la sequenza delle “Topologie“, di forte impatto oggettuale. Nel 1968 diede vita ai “Quadri-manifesto”, cui faranno seguito, nel tempo, le “Ipo-pitture”, i “Nitro-raschiati” e altri cicli pittorici improntati alla sperimentazione di nuove tecniche e materiali. Negli anni ’90, quando “l’angoscia dell’avanguardia si è attenuata“, Simondo torna ad usare i pennelli e i pastelli, producendo alcuni grandi polittici. Nell’ultimo decennio si dedicò in prevalenza a lavori su carta nei quali rivisita con freschezza inventiva i procedimenti già utilizzati cinquant’anni prima. Come Serge Stauffer, Allan Kaprow, Nam June Paik e Asger Jorn, Piero Simondo può essere considerato un pioniere dell’arte come ricerca.

QUEL VINO DI NOME COSIATE – Il vino si chiama Cosiate e si dice che non esista più da qualche anno. «Fino a dieci anni, la gente del paese li considerava come delle persone un po’ fuori di testa, ora stanno diventando Storia»,  racconva Daniela Apolloni, mentre presidiava il nuovo spazio dedicato a Piero Simondo, una bella casetta gialla, fresca di ristrutturazione, che si appoggia al dirupo. È stato inaugurato il 29 luglio…. in occasione del sessantesimo anniversario della fondazione dell’Internazionale Situazionista, insieme al critico genovese Sandro Ricaldone e alla giornalista Donatella Alfonso, che ha pubblicato un libro su questo gruppo di giovani che voleva cambiare il mondo, Un’ imprevedibile situazione. Arte, vino, ribellione: nasce il Situazionismo, dedicato a quei giorni frenetici del luglio 1957.

QUELLA FESTA A COSIO – …..Alla fine della festa ci sarebbero state le barricate del maggio parigino, poi le infinite citazioni dalle

Papà Piero e la figlia Amelia in una foto felice del 2012

opere del maestro, Società dello spettacolo in primis, l’ascesa e la caduta dell’Is (l’Internazionale situazionista, devota al marxismo erudito e agli scandali surrealisti). Ma all’inizio, undici anni prima dei grandi tumulti sessantotteschi, c’è un matrimonio, quello tra Elena Varrone, fresca di laurea in filosofia, e il giovane artista Piero Simondo, che ad Alba ha fondato con l’albese Pinot Gallizio e il danese Asger Jorn il «Laboratorio d’esperienze immaginiste» del Mibi, il Movimento internazionale per una Bauhaus immaginista. Jorn, Albissola Marina ospita la casa museo che porta il suon nome.

Al matrimonio sono presenti gli spiriti affini, tra cui Michèle Bernstein e suo marito, Guy Debord, futuro padreterno situazionista. Dopo il matrimonio, Elena e Piero invitano gli amici, che amano la bisboccia, a passare qualche giorno da loro, a Cosio di Arroscia. Accettano tutti. È il luglio del 1957.

Questa breve vacanza, trascorsa a traccanare vino (Debord, a colazione, non prende il caffè ma beve un mezzo litro di vin bianco) e a maledire il mondo dell’arte passatista (avanguardie comprese) e il capitalismo in tutte le sue forme, consumistiche all’Ovest, socialiste all’Est, passerà alla storia come la Conferenza di fondazione dell’Internazionale situazionista. Simondo, intervistato dalla giornalista di la Repubblica, Donatella Alfonso,  per un’imprevedibile situazione, dirà molti anni dopo che Debord, «il fondatore», anima del Sessantotto più radicale, regista di film anticinematografici, morto suicida (dopo una vita di bevute memorabili) nel 1993, era un tizio eccezionalmente intelligente, un grande conversatore e un teorico sottile, ma che era soltanto uno degli amici che i Simondo avevano invitato per l’estate.

LA MORTE ED IL CAMPOSANTO ULTIMA META-  Sarà la tomba di famiglia nel cimitero di Alba, dove già riposa la moglie Elena Varrone, la meta dell’ultimo viaggio di Piero Simondo, artista di fama internazionale che alla capitale delle Langhe legò una parte fondamentale della propria personale vicenda privata e artistica.

IL SECOLO HA DATO NOTIZIA IN POCHE RIGHE NELLA PAGINA DELLA CULTURA

Ecco il testo: È morto Piero Simondo, pittore nato nel 1928 nel comune di Cosio d’Arroscia, che da anni viveva a Torino. Qui era stato allievo di Felice Casorati all’Accademia Albertina, dove era già in programma di dedicargli a settembre 2021 una mostra, a cura di Luca Bochicchio e Paola Gribaudo. Nel 1957, proprio a Cosio d’Arroscia, nacque l’Internazionale Situazionista, movimento che ebbe tra i protagonisti, oltre a Simondo, l’amico Pinot Gallizio, il filosofo e cineasta francese Guy Debord e il danese Asger Jorn. Alla base di quel movimento c’era la volontà di trasformare la realtà al di fuori delle ideologie, partendo da comportamenti individuali.

LA STAMPA IN CRONACA DI TORINO GLI HA DEDICATO MEZZA PAGINA –


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