Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Alassio un romanzo di La Corte. Pricò, giornalista cacciatore di notizie, alla ricerca di chi uccise suo padre


Italia, anni Settanta: Pricò Rutelli è un giovane uomo, giornalista di professione. La redazione è la sua casa, la sua vita. Il giornale è qualcosa di cui non può fare a meno. Grande passione, voglia di trovare notizie, di scoprire storie per raccontarle in modo diverso.

La notizia prima di tutto, in una concatenazione di eventi che gli aprono la strada a verità nascoste, volutamente celate per far strada all’oblio. Pricò è un cacciatore di storie che in qualche modo lo legano al proprio passato. E’ nato in Italia, ma parte dell’infanzia e l’intera adolescenza l’ha  vissuta in Argentina. É  migrante di ritorno nonostante le agiatezze d’Oltreoceano. Torna nel Paese natio alla ricerca di chi ha ammazzato suo padre, l’uomo da lui sempre idealizzato e mai  conosciuto perché morto prima che lui nascesse.

Anni a interrogare la madre che con giri di parole non gli ha mai detto niente aumentando in lui curiosità e sospetti. Lo stacco traumatico dalla casa natia e il lungo viaggio verso l’Argentina come milioni di altri italiani che cercavano “Lamerica”, la terra promessa. E là tra le luci e le ombre di una Buenos Aires in continua crescita e le immense praterie, si forma il carattere di Pricò al fianco di una madre iperprotettiva e di un patrigno che cerca in ogni modo di assecondarlo, forte di un immenso patrimonio costruito, pietra su pietra, come insegnatogli dai suoi nonni italiani.

La mamma lo vorrebbe avvocato, ma Pricò non vestirà mai la toga per seguire il sogno di sempre: il  giornalismo. E a Buenos Aires trova una redazione che lo accoglie. Ma il pensiero costante è scoprire chi ha ucciso suo padre. Tornato in Italia, giovane uomo, Pricò continua nella professione di cacciatore di storie e stringe un ottimo rapporto con Claudio Tempra, il suo nuovo capocronista.

In redazione per tutti è “l’Argentino”. Ed è nel giornale italiano che aiutato proprio da Tempra e dal  direttore si muove alla ricerca della verità. Qualche settimana prima della ricorrenza del 25 aprile, i due gli affidano un’inchiesta su storie di Resistenza da pubblicare a puntate. E’ l’espediente che suggerisce a l’”Argentino” il tentativo di scoprire la verità su suo padre.

Inizia così una girandola vertiginosa di storie, realmente accadute, che testimoniano di una voce corale, di un’Italia intera.

Daniele La Corte giornalista professionista e scrittore. Giunge al suo nono libro dopo aver lavorato per le più prestigiose testate ita-liane, da Il Secolo XIX a il Corriere della Sera, da la Repubblica a La Stampa ad Avvenire. Laureato in Sociologia  si dedica alla ricerca storica legata alla seconda guerra mondiale, attività che gli ha permesso di svelare episodi inediti, raccontandoli poi in forma di romanzo storico. L’attività giornalistica più che quarantennale lo ha portato a interessarsi di fatti di cronaca di rilevanza nazionale e internazionale. Ha ricoperto incarichi nell’Ordine dei Giornalisti e nel Sindacato. Per due volte è stato tra i vincitori del Premio “Il Cronista dell’Anno” e nel 2002 è stato insignito dell’onorificenza della Repubblica Francese “Chevalier de l’Ordre des Arts e des Lettres”. Nel 2019 ha ottenuto menzione di merito al “Premio Gozzano”. Recentemente è stato eletto Coordinatore del Comitato Scientifico dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Con-temporanea della provincia di Imperia.

Daniele La Corte interroga ancora il processo resistenziale, e stavolta lo fa a partire dalla retrospettiva sugli anni Settanta, cogliendo anche le sfumature dei destini di due Paesi come Italia e Argentina: per affondare la sua indagine giornalistica a ritroso. Questa volta, la storia è spezzata, franta in tanti rivoli, in vicende che hanno un comune destino, quello della lotta per la Libertà. Pricò, a tratti alter ego dell’Autore stesso, è un giovane innamorato delle belle auto, delle donne che incontra, degli ideali più puri che possano albergare in chi cerca sempre qualcosa. Ed è sempre al servizio degli altri.

Alla fine, l’”Argentino” scoprirà la verità su suo padre? Quanto cercare la verità è diverso dal trovarla? I bambini ci guardano, sembra dirci La Corte, ricordando il celebre film diretto da Vittorio De Sica e il romanzo di Cesare Giulio Viola: i bambini ci guardano, e corrono con noi la Storia.

Dopo Il coraggio di Cion e Resistenza svelata (entrambi pubblicati da Fusta) il nuovo, appassionante romanzo di un autore da sempre impegnato in prima linea per consentirci di non dimenticare.


Avatar

Trucioli

Torna in alto