Non è un giorno che la Guardia di Finanza (con il suo nucleo speciale) varca la soglia del Comune di Pieve di Teco, chiede l’esibizione di documenti contabili, delibere di giunta e di consiglio, determine dirigenziali, estratti conto. Non è a caccia di ladri o evasori ma di presunta mala gestione del denaro pubblico e del bilancio della ‘casa di vetro’ dei cittadini. Il tutto avvolto da un giornalismo ‘senza pepe’, anzi assente.
Incredibile ma vero, nessuno informa gli amici cronisti imperiesi. Il ‘Papa del giornalismo‘ locale proprio nei giorni scorsi ha mandato in onda da ImperiaPost, con cui collabora, grazie all’esperienza televisiva acquisita, un ampio servizio sulla cattura, a Pieve di Teco, di un ricercato. Tace insieme alla maggioranza e minoranza consiliare che comunque fa sentire la sua flebile voce con un comunicato stampa dai contenuti più che allarmanti.
Da notizia che il presidente della Corte dei Conti della Liguria ha fatto pubblico riferimento alla ‘gestione di cassa’ del Comune pievese e che sarebbero emerse irregolarità che sono in corso di approfondimento. Da qui i ripetuti accessi delle Fiamme Gialle ? parrebbe proprio di sì. E la voce che sarebbero stato interrogati, come testimoni o persone informate, anche consiglieri comunali ? E’ certo, ma nessuno lo ammette. Forse perchè sono stati invitati al riserbo ? O non si vuole alimentare polveroni, attendere con fiducia la conclusione degli accertamenti contabili e le decisioni finali dei giudici ? Si aggiunga il periodo elettorale e potenziali strumentalizzazioni di parte. Anche se una notizia è notizia ed andrebbe sempre data al servizio e nel rispetto dei lettori.
Abbiamo ricevuto e pubblichiamo il comunicato del Gruppo Consiliare Pieve Bene Comune. Alla richiesta di ulteriori informazioni ci è stato gentilmente opposto un ‘non c’è altro da aggiungere’. Ma è vero, tra le altre cose, che il Comune di Pieve di Teco non avrebbe dato seguito alla richieste scritte ripetutamente formulate dalla stessa Corte dei Conti ? Invano sollecitate, da qui la presa di posizione pubblica del presidente e l’affidamento di indagini, approfondimenti, acquisizioni documentali e testimoniali da parte delle Fiamme Gialle.
E cosa si sa, altra ‘perla’ taciuta, delle bollette della luce che non sarebbero state pagate negli anni 2014- 2015- 2016, con l’Enel che ‘cede’ i crediti ad una banca e da qui il Comune citato in giudizio ? Insomma i tre mandati di assoluta fiducia che la maggioranza degli elettori pievesi hanno riposto nella capacità politico amministrativa e manageriale del sindaco, Alessandri, si rivelano sempre più una cartina di tornasole. Alla fin fine i ‘conti’ si pagano e salati. Iniziando dalle piccole cose fino alla programmazione e pianificazione della politica socio economica, dell’oculata gestione dei bilanci, degli investimenti in conto capitale, dell’incidenza delle spese correnti, delle strategie per la valorizzazione del territorio. Non solo con gli annunci spot, per non dimenticarsi di come sia finita. Non basta la promozione dell’Expo Valle Arroscia.
COMUNICATO STAMPA DEL
Gruppo Consiliare
PIEVE BENE COMUNE
Troppe volte abbiamo rilevato come l’Amministrazione comunale non programmi lavori e iniziative per il capoluogo e le frazioni, come anche abbiamo rilevato una gestione amministrativa non corretta. Ma stavolta la mala gestione porta il Comune di Pieve di Teco ad essere il primo Comune citato per irregolarità nella relazione di inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2020 della Corte dei Conti di Genova.
Il Presidente della Corte, in riferimento al Comune di Pieve di Teco è stato pesante, contestando la mala gestione di cassa, con anticipazioni inestinte (sono anticipi di denaro fatti dalla banca al Comune), e pagamento di rilevanti interessi (oltre 50.000 Euro), nonché fondi vincolati usati per altri scopi.
Ecco le contestazioni mosse e accertate, riportate testualmente (pagina 9 del documento):
Noi consiglieri di minoranza aggiungiamo che questa mala gestione viene pagata con le tasse comunali, sempre più alte.
Non è questo il primato che vogliamo per il nostro Comune. Ai consiglieri di maggioranza tutto questo sta bene ?
Settembre 2020 – Renzo Brunengo – Alessandro Belmonti – Camilla Molinari
Trucioli.it non ha mai dimenticato che Pieve di Teco e la Valle Arroscia hanno un debito di riconoscenza, morale prima e storico poi, nei confronti dei fratelli Luigi e Marco Lengueglia e del loro papà Paolo precursore nel servizio di linea autobus e turistico dall’entroterra ad Albenga. Oltre un secolo di storia, quasi unico in Liguria (c’è la famiglia Balestrino nel loanese). L’azienda dei Lengueglia che ha creato posti di lavoro, contribuito allo sviluppo e agli anni d’oro dell’economia di questi paesi. Si aggiunga il servizio sociale che rappresentano i trasporti di linea su gomma, per anni anche quello scolastico, dei pendolari del lavoro, delle persone anziane.
Nel Palazzo Municipale hanno finora tenacemente ignorato l’appello di un umile blog giornalistico: una via o una targa o una piazza, un angolo di Pieve, insomma, in memoria, da tramandare ai posteri a ricordo e testimonianza perenne dei Lengueglia padre e figli. Pievesi purosangue. Si aggiunga il ruolo che ha avuto e ricoperto Marco Lengueglia che è stato sindaco e presidente di quella Comunità Montana alla cui morte è seguito solo lo scollamento di una comunità, di iniziative e stimolo, di coesione tra associazioni turistiche e Pro Loco. Certo, non eravamo nel paradiso terrestre, ma chi ha vissuto quegli anni e li mette a confronto con i risultati dei nostri giorni non può che allargare le braccia. Abbiamo ormai toccato il fondo. Una Valle Arroscia che ha avuto i suoi leader politici come punto di riferimento e che è rimasta orfana. Incapace di rialzarsi, di trovare non il ‘reuccio’ o il ‘ras’ ma una figura in cui riconoscersi per capacità, risultati, competenza, umiltà verso se stesso e gli altri. Onestà data per scontata.
Eppure anche in questa campagna elettorale per le regionali non mancano le stesse facce di ieri, gli stessi sponsor locali, le passerelle per magnificare i soldi pubblici distribuiti. Nessuno ci ha ancora detto quanti nuovi posti di lavoro per giovani e non, sono stati creati in valle Arroscia almeno negli ultimi cinque. Quante attività commerciali e partite Iva hanno chiuso o aperto (in termini percentuali), quanto sia cresciuto il prodotto interno lordo ed il benessere. Quanti immobili siano stati comprati da non residenti. A quanto ammonti il patrimonio immobiliare vuoto ed in stato di abbandono, senza di fatto più valore e mercato. Quale sia la proiezione futura per le giovani generazioni. E quale futuro per le nostre comunità locali.
In eredità, i nostri avi, non ci avevano lasciato ‘legna verde’, desolazione ed abbandono, arroganza e supponenza di chi non perde occasione per becero esibizionismo contando sulla disinformazione e suoi valletti di turno. Rinviando da una tornata elettorale all’altra i tempi della resurrezione. La riconoscenza ai Lengueglia può attendere l’arrivo dei saggi, la Corte dei Conti no. Anzi forse siamo vicini alla ‘resa dei conti’. Altro che primati. Chi ringraziare ? (L.Cor.)
E REZZO BRILLA PER UN’INIZIATIVA BENEMERITA E AMMIREVOLE
Il sindaco Renato Adorno con post sulla pagina facebook: “Su richiesta dell’artista Seno, oggi a Pieve di Teco sarà possibile vedere in anteprima il lavoro realizzato in ferro battuto che sarà collocato sopra il portone della casa comunale. Anche se manca ancora qualche piccolo dettaglio è una vera opera d’arte!” Si tratta, a leggere i commenti, dell’opera di Giancarlo Seno.