Il pensiero dell’avv. Antonio Benedetto (Nino) Chirò, ex vice pretore a Savona, penalista affermato del foro savonese e memoria storica non solo della giudiziaria, mai nascosto le simpatie per la destra. “Penso alla nostra politica sulla quale non dico nulla da tanto. Anche perché dire non serve a niente dal momento che gli italiani viaggiano con i paraocchi”.
Voglio però dire una cosa al Presidente del Consiglio. Caro Presidente, ho seguito con curiosità la sua ascesa, il suo incedere per gradi, il suo superare pazientemente divisioni e trappole. Fra me dicevo, sentendo la riprovazione dei soloni del centrodestra, ma non me ne frega niente: chissà che non sia davvero diverso.
E ho apprezzato quel suo aggirare elegantemente quella combriccola di mangiapane a tradimento, di parolai, di incapaci, di pregiudicati che affollano le nostre aule parlamentari.
Lei ha capito che questi pur di non perdere le succulente rendite che il sistema mette a loro disposizione voterebbero per l’impiccagione dei fratelli. Poi sono arrivati i provvedimenti “ a pioggia”: monopattini, biciclette, buoni vacanze ( a proposito con 500 euro al massimo dove cacchio si può andare? ) e allora ho tratto le conseguente. presidente lei è uguale agli altri.
Elegante, disponibile a parlare, garbato ma incapace di affrontare e risolvere i ceri problemi della nostra economia: aziende svendute a capitali stranieri che spostano, rivendono, chiudono sulle spalle di chi lavora. Una sanità scassata e in equilibrio precario, una scuola che non si sa come far riprendere.
Ha promesso soldi a tutti sapendo benissimo che non potrà essere possibile. Ma tant’è bisogna tirare a campare fino al 2023.
E questo è tipico di un politico appena sopra la media, che è molto bassa, della politica italiana. Non di un uomo di stato.
Antonio Benedetto Chirò
(dalla pagina Facebook)
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