Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Pietra Ligure ‘mon amour’ in 170 mila
Ma lite su Imu e Irpef comunale da record


Pietra che riparte. La bella notizia ha la precedenza, 170 mila visualizzazione per Pietra Ligure mon amour. E notizia polemica dal palazzo municipale. Mario Carrara per il ‘Polo di Centrodestra – Lista Civica dei Pietresi’ ha presentato una mozione consiliare dopo che l’Amministrazione De Vincenzi ha rinviato i termini per il pagamento Imu, ma solo dopo che i termini per il versamento erano trascorsi. E il sindaco risponde: che bluff ! Nessuna penalizzazione è prevista. E l’Iperf comunale al suo massimo storico ? La pagano soprattutto chi è a reddito fisso (e non può evadere) e i pensionati (idem).

Il sindaco e l’assessore al turismo: “Esperienze slow e tipicità”. La campagna promozione ‘un’estate di infine emozioni’.

MINO AMANDOLA (fotografo) scrive sulla pagina Facebook: Oltre 170 mila visualizzazioni totali: è un numero impensabile. Testimoniano un affetto non comune verso Pietra Ligure, città veramente a misura di famiglia. Grazie per aver apprezzato così tanto il nostro lavoro, che senza il vostro supporto non potrebbe esistere. La promessa è di produrre un nuovo sequel a breve, se possibile con lo stesso successo dei primi due – certamente con il medesimo impegno. A presto!” Luigi De Vincenzi, Daniele Rembado, Francesco Bottaro, Giulio Siboni, Dino Durante, Paolo Massaria (vedi……).

Osserva il vice sindaco Rembado:.… Un ulteriore importante passo che consentirà alla nostra proposta turistica di cambiare pelle e di adeguarsi ai tempi. Abbiamo chiamato a raccolta tutte le realtà del territorio che avevano un’esperienza da proporre ed abbiamo delineato una rete virtuosa di servizi e offerte turistiche diversificata e collegate da un minimo comune denominatore rappresentato dall’autenticità e originalità. Un modo per dare nuovi stimoli anche ai nostri operatori, ricchi di competenze in specifiche esperienze turistiche, e che ringraziamo per l’entusiasmo e la disponibilità con cui hanno aderito all’iniziativa, stimolando la loro creatività e voglia di mettersi in gioco. Fulcro del progetto sarà l’ufficio IAT comunale a cui ci si potrà rivolgere per informazioni e prenotazione dei tour, che saranno organizzati nel rispetto delle prescrizioni anti covid. La pubblicazione di contenuti native, inserzioni pubblicitarie e articoli publiredazionali, opportunamente posizionati, proseguiranno per tutta la stagione estiva, così come incisive azioni ed interventi sulla web reputation attraverso l’indicizzazione sui motori di ricerca e la pubblicazione di contenuti native per il miglioramento della strategia SEO.”

Ci è sfuggito il costo, forse perchè insignificante ? Addio alle promozioni, almeno comprensoriali. Dopo il clamoroso e silente fallimento ‘progetto outdoor’ di Loano  e comprensorio, ognuno corre per conto suo come è quasi sempre avvenuto. Ognuno, a partire dalla Regione, fa ‘campagna acquisto’ di potenziali clienti, in Italia e all’estero, secondo un  proprio metro, i propri esperti di marketing (e a Pietra si è già letto dei complimenti del dr. Carlo Scrivano direttore dell’Unione Provinciale Albergatori aderenti a Confindustria).

Di Pietra Ligure è il vice presidente vicario dell’Associazione, Alberto Orso. Nessuno, o almeno ci è sfuggito, ci ha ancora fatto sapere quali siano le provvidenze reali (in termini di soldi) che hanno ricevuto gli albergatori savonesi, quanti di loro e quanti dei loro dipendenti. Chi finge di non conoscere il dramma di tante aziende alberghiere, il vero motore che può dare un futuro occupazionale ai giovani di casa nostra, può sperare di tirare a campare.

Diamo due piccoli numeri significativi. Le scuole sono finite o stanno per finire con la Maturità. Molti giovani per dare una mano alle famiglie più o meno bisognose presentano domande di lavoro ad attività turistiche. Conosciamo tre casi nel ponente in cui sono arrivate complessivamente 4755 domande, con curriculum. E quest’anno tutto o quasi è in peggio; a fine settembre sono previsti i sorgi verdi. Qualcuno ha mai posto l’accento sul grande dramma giovanile occupazionale e dei diplomati, dei laureati ? Di chi esce dalle scuole alberghiere e in quale realtà si trovano ad operare con i neo assunti delle scuola gli albergatori ? E a vincere per pochi prediletti resta la piaga della raccomandazione all’italiana. L’ente pubblico per familismo e amici.

E qualcuno si domanderà per quale ragione l’Alto Adige per far fronte ai fabbisogno di personale negli alberghi ricorre a migliaia di giovani (e non) provenienti dai paesi dell’est europeo e ex Jugoslavia, fino all’Albania e alla Grecia ? Imprenditori alberghieri divisi e sempre più ‘senza voce’ che raccolgono i frutti di una dissennata politica urbanistica ed edilizia che ha beneficiato solo i Bagni Marini, panetterie, gelaterie, paninoteche (purchè gli affitti non uccidano), agenzie immobiliari (ormai inflazionate), gli ultimi speculatori edili che operano sul mercato ponentino, peraltro senza dipendenti, ma dando tutto a cottimo a piccoli artigiani dell’Est europeo. E forse qualche professionista del foro, di studi di commercialisti, di architetti e ingegneri. Ma sono  pochi  ‘fortunati’, così come ‘camici’ bianchi che hanno una buona nomea tra i pazienti, utenti ospedalieri e di ambulatori privati che si sono propagati come i funghi. E nessuno si chiede chi c’è dietro e perchè. Salute sempre più a pagamento.

L’augurio è che la politica degli annunci (chi possiede una rassegna stampa, meglio se ultra decennale può documentarsi e non perdere la memoria per raccontare ai giovani i responsabili del disastro.) Alla fin fine basta illudere seduti dietro una scrivania con stipendio garantito. Si legga quanto ha scritto sullo scorso numero di trucioli il dr. Sannazzari di Albenga. Anche se molti ripetono che guai a non essere ottimisti. Senza ottimismo non c’è vita, ma senza lavoro c’è l’emigrazione (sono oltre 25 mila i savonesi migranti) e la rabbia sociale, alla quale hanno finora supplito i nonni, i genitori con i loro risparmi, pensioni e sacrifici.

E l’assesore regionale Gianni Berrino, Fratelli d’Italia, scrive: “La relazione sul rendiconto generale dello Stato pubblicato dalla Corte dei Conti da cui si evidenzia che per quel che riguarda il reddito di cittadinanza, su quasi 2,4 milioni di richieste risultano essere state accolte circa 1 milione di domande, di queste soltanto il 2% ha creato un rapporto di lavoro. “La Corte dei Conti certifica oggi quanto da subito sostenni e cioè che il reddito di cittadinanza non è una politica attiva del lavoro, non serve a facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro dei suoi percettori ma è una mera politica di assistenza sociale fine a sé stessa. Il peso dato alle Regioni per dimostrare il contrario è quindi assolutamente non giustificabile. Possiamo dire con certezzache il reddito di cittadinanza è servito quindi solo a dare lavoro ai navigator, lavoratori senza lavoro, e per di più precari. Insomma, un vero e proprio spreco di risorse umane e di denari: oltre 5 miliardi di euro a quanto dice la relazione della Corte dei Conti!”.

E sempre Berrino: “Dopo un solo giorno dall’apertura dello sportello per la presentazione delle domande, sono stati esauriti i bonus per le assunzioni dedicati alle aziende del settore turistico stanziati da Regione Liguria nell’ambito del piano straordinario di supporto al settore per il post emergenza Covid. “. E bontà sua aggiunge: “È un segnale importante che dimostra come il settore turistico voglia ripartire e come sia necessario sostenere le aziende che hanno intenzione di assumere, come sottolinea il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. La Regione ha voluto dare un sostegno tempestivo a uno dei settori che maggiormente sta patendo le conseguenze della crisi post emergenza sanitaria. La nostra Regione sta ripartendo anche dal punto di vista turistico e le bellezze del nostro territorio sono una risorsa da scoprire, soprattutto quest’anno che si tenderà a rimanere in Italia per trascorrere le vacanze. Insieme all’assessore Berrino, a seguito delle numerose domande, vogliamo rifinanziare l’intervento che, come già anticipato, avverrà con un congruo anticipo rispetto alla chiusura dello sportello che è prevista per il 31 dicembre 2020”. “Il turismo che riparte è una Liguria che riparte. Tra ieri e oggi abbiamo ricevuto 285 richieste di contributo per 2 milioni e 732 mila euro, superando abbondantemente il plafond disponibile iniziale di 2 milioni e 400 mila euro. La scelta fatta assieme alle parti sociali si dimostra, pertanto, pienamente ripagata”. Insomma meglio di così ! Cosa vogliono di meglio gli operatori del turismo ?

PIETRA LIGURE CRONACHE DAL MUNICIPIO –

Al Presidente del Consiglio Comunale  – Mozione Consiliare. Un rinvio dei termini concesso, ma solo “dopo” che sono decorsi i termini.  Una “benevola” concessione a non pagare “interessi e sanzioni” al Comune, per il “non rispetto” dei termini, che, tuttavia, non é consentita. L’addizionale IRPEF Comunale al massimo possibile,  “0,80” più che da dimezzare, entro il 30 Giugno

Premessa:

Andiamo con ordine: l’8 Giugno 2020, il Ministero Economia e Finanze (MEF) emana una risoluzione, n. 5/DF, con la quale, in considerazione della situazione determinata dall’epidemia Covid 19, concede ai Comuni la facoltà di rinviare il termine di pagamento dell’IMU, previsto per il successivo 16 Giugno; inoltre, viene concessa ai Comuni, affinché possano decidere rapidamente, vista l’imminenza della scadenza, la facoltà di adottare il provvedimento di rinvio direttamente con delibera della Giunta, da ratificarsi successivamente in Consiglio Comunale.

In data 12 Giugno, questo stesso Consigliere scrivente deposita Mozione Consiliare con la quale chiede espressamente, la riduzione dell’imposta IMU ed il RINVIO del suo pagamento, analogamente a quanto già tempestivamente fatto da altri comuni della Riviera,  che cita.

Tuttavia, il termine del 16 Giugno 2020 decorre invano,  senza che il Comune di Pietra Ligure abbia assunto alcun provvedimento di rinvio,  così che tutti sono costretti a pagare quanto dovuto, cioè: l’IMU al massimo.

Stupefacentemente, il 20 Giugno, si apprende dagli organi di informazione che il Sindaco De Vincenzi annuncia che, in data 18 Giugno, quindi DUE giorni dopo la scadenza del termine, la sua Giunta ha adottato un sostanziale provvedimento di RINVIO del pagamento dell’IMU, in quanto entro il 30 Settembre 2020, a chi non avesse pagato nel termine del 16 Giugno, non saranno applicati in più né le SANZIONI, né gli interessi previsti.  Tra l’altro, il sindaco fa passare il provvedimento della giunta come: «Altra misura di sostegno alla nostra comunità » «Prima rata entro il 30 settembre senza sanzioni o interessi»; inoltre, dichiara: «…abbiamo lavorato assiduamente per mettere in campo tutta una serie di misure straordinarie a sostegno della nostra comunità ».

Di tutti i provvedimenti municipali nella storia di Pietra Ligure dal dopoguerra ad oggi, questo é senz’altro il più “stravagante ed incredibile” ed é, senz’altro, anche il più “sfacciato”.

Perché lo definiamo così? Ci chiediamo e ci chiedono moltissimi cittadini:  ma, essendo stato possibile rinviare il pagamento dell’IMU già dall’8 Giugno, perché, se si voleva “veramente aiutare con una «misura di sostegno la comunità », come dichiara De Vincenzi, la Giunta non ha deliberato “il RINVIO” nei termini,  PRIMA DELLA SCADENZA DEL 16 Giugno, come avevano ben fatto altri Comuni vicini e come avevamo chiesto con la nostra mozione consiliare del 12 Giugno?

Con che faccia si può dichiarare che « la Giunta lavora assiduamente…», se si é lasciata scadere i termini che le consentivano di adottare i provvedimenti a favore della popolazione? Ci chiediamo,  invece, legittimamente, questi lavoratori assidui… della Giunta, tra l’8 ed il 15 Giugno,  cosa facevano? Dormivano? Erano preda di “narcosi”?  O,  “pressati” e “schiacciati” da così “duro”, “ininterrotto”, ma,  soprattutto “assiduo ” lavoro di Giunta, non si sono accorti della risoluzione del MEF dell’8 Giugno che consentiva il rinvio dei termini del pagamento dell’IMU o della nostra Mozione Consiliare del 12 Giugno, che lo richiedeva espressamente?

E se l’abbiamo anche definito “sfacciato ” é perché questo viene presentato come se, davvero, fosse un beneficio concesso, per il quale meritare anche il plauso e le lodi e la riconoscenza della cittadinanza che, invece, ignara e succube, ma corretta, é  stata costretta a pagare nei termini ordinari del 16 Giugno! D’altronde, come si poteva “non pagare” entro il 16 Giugno, se la delibera della Giunta é “dopo”, del 18? Inoltre, é un provvedimento “sfacciato” perché la Giunta, oltre a fare un provvedimento tardivo, lo fa anche “illegittimo”, che non potrà applicarsi; infatti, la risoluzione del MEF,  dell’8 Giugno più sopra citata, dice chiaro che i Comuni non possono annullare le sanzioni e gli interessi: proprio quello che, invece, pretenderebbe di fare De Vincenzi con la delibera di Giunta del 18 Giugno.

Risoluzione MEF, n. 5/DF, 8/6/2020, parte finale: “Alle stesse conclusioni del Giudice amministrativo perviene la giurisprudenza contabile, che si è espressa anche in materia di rinuncia agli interessi (………..). In dette pronunce la Corte -dei Conti- ha affermato che sul punto è consolidato il principio dell’indisponibilità dell’obbligazione tributaria, per cui l’ente locale non può rinunciare alle sanzioni e agli interessi relativi ai tributi non versati alle scadenze stabilite. »

Perché allora, che senso ha questo provvedimento che é tardivo e su una materia, quale «le sanzioni e gli interessi», che il Comune non può “togliere”? É lecito sospettare che ciò sia stato VOLUTAMENTE fatto DOPO la scadenza del 16/6 affinché tutti dovessero pagare nel termine ed il Sindaco, il Comune, facesse “cassa piena“, al massimo 11,40×1000, e da subito. Poi, per buttare un po’ di “fumo negli occhi”, é stato fatto il provvedimento del 18/6, oltre la scadenza, che ha “l’apparenza” (ma solo l’apparenza) di un sostanziale rinvio, ma che non serve certo alla stragrande maggioranza della gente che ha già pagato;  e non servirà neanche a quelli che non lo hanno fatto perché é un provvedimento, come abbiamo visto, non consentito, quindi: inapplicabile.

Tutto sa di una grossa “presa in giro” messa in atto non con intelligenza o furbizia,  ma solo con “furberia”, non per fare veramente “una misura di sostegno ” alla cittadinanza,  come pomposamente dichiarato, ma solo per “far piena cassa e subito “, secondo la logica di quelli, come De Vincenzi, che hanno una mentalità di vera sinistra e,  nello specifico, del PD, cioè: far finta di prendere provvedimenti concreti a favore dei cittadini, ma, nel concreto, agire per la riscossione, senza abbassare le tasse principali -IMU,  IRPEF, BOLLETTE-.

Di certo, un provvedimento di RINVIO,  preso OLTRE il termine che si vuole rinviare, come quello fatto da Sindaco e Giunta di Pietra Ligure non s’era mai visto. Dal suo punto di vista, a quanto pare, l’importante é tassare al massimo ed incassare subito. Tutto quanto esposto sopra,  tuttavia, é limitato alla “questione del pagamento dell’IMU”. Tuttavia, entro il 30 Giugno prossimo, scadenza che il Governo non ha rinviato, si dovrà pagare l’IRPEF.

POCHI sanno che il Comune “lucra” anche su quest’imposta, che, con un’addizionale Comunale,  facoltativa, si va ad aggiungere all’importo dovuto allo Stato.

Il Comune di Pietra Ligure applica sull’IRPEF l’aliquota dello 0,80%: anche qui il MASSIMO possibile (tra lo 0,01 e lo 0,80). Ed incassa tra i 900.000 euro ed il milione, all’anno. L’IRPEF maggiorata in quell’importo, ovviamente,  la devono pagare tutti i residenti a Pietra Ligure.

Una aliquota del genere, di nuovo al massimo,  con l’attuale stato di criticità economica di molte famiglie e con il fatto che, come dimostriamo in altra mozione, il Comune sta effettuando consistenti risparmi per spese non fatte e che non farà, non é giustificabile che permanga in quest’importo così elevato. Per cui é giusto chiederne la riduzione, al pari di altre imposte comunali facoltative. Una riduzione da applicarsi per la prossima scadenza di fine mese.

Per tutto questo e quanto fin qui esposto, chiediamo al Consiglio Comunale di approvare la presente Mozione Consiliare nel dispositivo che segue:

Il Consiglio Comunale di Pietra Ligure, in considerazione della situazione di criticità economica in cui versano molte famiglie a causa della crisi determinata dalla pandemia di Covid 19, e per i conseguenti risparmi alla gestione dello stesso Comune, impegna il Sindaco e la Giunta a predisporre progetto e provvedimento di riduzione complessiva dell’addizionale IRPEF Comunale, per le rate del corrente anno 2020, riduzione consistente nel dimezzamento oltre la metà dell’attuale 0,80%

Pietra Ligure, 23/6/2020, Mario Carrara, consigliere comunale

Ps. Commento “Il sole 24 ore” su risoluzione n. 14159, 8/6/2020:

“La strada della proroga è inoltre l’unica possibile, dal momento che il MEF ha escluso la possibilità di prevedere la disapplicazione totale delle sanzioni per chi paga in ritardo: “Occorre sottolineare che, limitatamente alla quota Comune, nonché alla quota Stato in sede di accertamento”, afferma la risoluzione, “non sembra prospettabile la possibilità da parte del Comune di rinunciare integralmente alle sanzioni, poiché sono coperte dalla riserva di legge come statuito nella richiamata ordinanza del Consiglio di Stato n. 4989 del 2001”.

Le precisazioni del MEF, poi, smentiscono alcune delle ipotesi espresse dall’IFEL, che contemplavano una moratoria sulle sanzioni se il pagamento viene effettuato entro il 30 settembre. Da questo punto di vista, viene specificato che il Comune non può cancellare, neppure temporaneamente, sanzioni e relativi interessi per chi paga in ritardo, ma solo prevedere alcune agevolazioni, come forme di ravvedimento operoso.


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