Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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La Regione ha dormito sonni d’oro
Che bravi Toti, Giampedrone, Berrino, Benveduti, senza dimenticare Scajola jr.
E Alassio incuria ‘tesoro spiaggia’. Vergogna


Liguria senza testa. Possiamo dirlo ? Chi tira le fila delle infrastrutture in Liguria e delle loro manutenzioni non ha per nulla il polso della situazione e non si comporta come un “buon padre di famiglia”, o come un imprenditore che ha a cuore che la sua impresa abbia un “oggi” ed un “domani” efficace, efficiente e di successo.

di Paolo Forzano

Infrastrutture e strutture per il turismo sono di pari passo mal governate e si affrontano i problemi alla snocciolata a mano a mano che si presentano. Nessuna “programmazione”. Nessuna “prevenzione“. Mancanza totale di “lungimiranza“.

Faccio alcune considerazioni.

1) In questi giorni di “risveglio” dopo un lungo “lockdown” per Covid c’è stato un fiorire di cantieri, specie gallerie nel genovese, che ha letteralmente paralizzato la regione.

Ma uno si chiede: la “Regione Liguria” ragiona? Perchè dico questo? A Genova c’è un esempio che definirei virtuoso, in un mare di altri cattivi esempi.

In Italia realizzare opere è una impresa ardua, lacci e laccioli dappertutto, fanno sì che ci vogliano decenni a realizzare “qualcosa” quando soltanto qualche decennio fa le opere ancora “correvano” (si fa per dire) con tempi fisiologicamente più corretti.

Genova, con la ricostruzione del ponte Morandi, ha dimostrato che con l’aiuto di un regime particolare legislativo si può tornare a “fare” nel breve termine. I lavori del ponte sono proseguiti anche lavorando a pieno ritmo, nonostante il lockdown.

Emergenza! Ma in Liguria c’è solo questa emergenza? Direi proprio di no! Non è forse “emergenza” la situazione “gallerie”? Calcinacci da oltre due tonnellate sono crollati lo scorso 30 dicembre nella galleria Bertè, in A26.

Un mese e mezzo prima di questo crollo la “commissione permanente” del Consiglio superiore dei Lavori pubblici aveva prescritto ad Autostrade di svolgere una serie di interventi all’interno delle gallerie, per evitare rischi per la sicurezza degli utenti. 200 tunnel sono in condizioni critiche, in massima parte in provincia di Genova.

Ed allora torniamo all’oggi! Non sarebbe stato “doveroso” considerare “emergenza” la manutenzione delle gallerie, e “fare” la manutenzione con turni sulle 24 ore nel periodo di lockdown?

No! La Regione ha dormito sonni d’oro!

Un plauso al Presidente Toti, all’Assessore alle Infrastrutture Giampedrone, ed anche all’Assessore ai Trasporti e Turismo Berrino, ed anche all’Assessore allo Sviluppo Economico Benveduti!

Non voglio far torto all’Assessore alla Pianificazione Territoriale Scajola! Un plauso anche a Lui!

Ebbene “NULLA” è stato fatto come opere di manutenzione nel periodo di lockdown, e tale opere di manutenzione sono “FIORITE” appena finito il lockdown causando una paralisi del territorio Ligure, con “ENORMI” disagi e danni per i trasporti, l’industria, l’economia, il turismo, e danni per i normali cittadini che usano le poche “strade” ed autostrade liguri principalmente per lavoro, e che si trovano tutti i giorni “INTRUPPATI” ore ed ore in coda!

2) Programmazione Territoriale ed Infrastrutture.

L’incendio di un camion in A10 a Savona ieri, 23 giugno, ha causato un blocco della città di Savona e dintorni, con code lunghissime e traffico praticamente fermo.

Un’emergenza. Un’emergenza che si è sommata al caos generale in cui si trovano le autostrade liguri.

Ma dopo 50 anni che si parla di “Autostrada inadeguata” e della fantomatica “Aurelia bis“, non sarebbe il caso di porre mano ad un progetto serio: realizzare un nuovo tratto autostradale tra Varazze e Savona-Vado ed utilizzare l’autostrada dismessa come Aurelia bis?

3) Un accenno non alle “Infrastrutture” ma al “Turismo”.

Alassio. Oggi ho visto una foto di una pompa idrovora che succhia acqua e sabbia al largo e la deposita a riva. Erano anni che suggerivo questo modo di ripascimento del litorale alassino! Metodo economico e veloce!
Ma Alassio ha aspettato che il mare arrivasse praticamente nel “budello” prima di metterlo in atto. Tutti abbiamo visto negli anni scorsi la “spiaggia” di Alassio ridotta ad una strisciolina ridicola con le persone sedute sulla sdraio e con i piedi nell’acqua di mare! Magari hanno pagato in più per l’optional ?

E’ vergognoso che una Città come Alassio non si sia curata adeguatamente del suo patrimonio: la spiaggia! Che aspettava Alassio? Che piovesse sabbia dal cielo? O come al solito ha incassato soldi “turistici” senza voler investire?

A titolo di confronto ricordo la mia prima settimana bianca in Valgardena, circa marzo 1975. Alla sera del primo giorno di sci piste devastate dal caldo. Ho pensato: settimana finita. Ci resta speck e vino per la restante parte della settimana!Invece come per miracolo alle 16 ecco spuntare nugoli di gatti della neve che si sono messi al lavoro, ed han lavorato tutta la notte. Al mattino spettacolo meraviglioso: piste in condizioni perfette.

Meditate gente, meditate! Ma non fermatevi alla meditazione: operate!

Paolo Forzano

 


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P. Forzano

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