Lo scorso numero trucioli.it titolava: ‘Albenga, Sannazzari medico dentista. Invito tutti a sostenere imprenditori e attività produttive. Facile essere capo con i soldi di altri, provate….(vedi……).” Riflessioni e verità da condividere e conoscere per essere informati e giudicare senza retorica e partigianeria.
Purtroppo in Italia si leggono pochi quotidiani e libri. Fanalino di coda in Europa. E’ boom di social (a cominciare da Facebook) invece. E così, in maggioranza, si ricorre a nuovi ‘veicoli informativi’ generalisti e di massa. I navigatori internet, cellulare sempre tra le mani, dai piccoli in avanti.
La dr.ssa Paola Manfrino, farmacista ormai di lungo corso, si direbbe, lavora a Borghetto S. Spirito; lei di antica e stimata famiglia di albergatori – ristoratori a Bardineto che, figlia unica, non si è risparmiata a dare una mano ai genitori. Dedicare le ore e i giorni liberi, le ferie all’attività ricettiva, accudire a incombenze varie.
Giacomo Sannazzari, laurea in Medicina, ha studiato Odontostomatologia e protesi. Diplomato al Liceo Classico Giovanni Pascoli di Albenga, la città dove esercita la professione nello studio dentistico Sannazzari – Peirano, ha dato ‘sfogo’ ad una realtà che spesso ascoltiamo e si trascina dalle calende greche. Il popolo che non reagisce, non si ribella, la classe politica e dirigente incapace di renderci un Paese da Europa avanzata, pensiamo agli stati primi della classe quanto a semplificazione burocratica, un maledetto fardello fatto da 260 mila leggi, leggine, norme, decreti, regolamenti, disposizioni, prescrizioni, circolari. Un poco invidiabile record mondiale con disastrose conseguenze da lacci e laccioli.
Paola Manfrino si è laureata a Genova, esercita la professione per cui ha studiato con umiltà e passione, affidandosi al ‘lavorar tacendo’. Bisogna trovarsi e vivere in trincea per capire cosa significhi lottare senza difensori, tanti obblighi e pastoie burocratiche. Fino a quando arriva il giorno in cui si decide a scrivere, quasi un vuotare il sacco, da non scambiare con un j’accuse che spara nel mucchio. Una testimonianza personale. Un’informazione utile ai cittadini che si recano in farmacia. Eccola.
“Lo dico da Farmacista Professionista: BASTA! Non se ne può più della Burocrazia di ASL e Ministeri tutte scaricate solo e soltanto su di noi!
E la ricetta, e il piano terapeutico, e la nota, la – prescrivibilità o meno;
-il farmaco è in diretta ma se il medico appone Dpc allora tramite Asl;
-ricetta rossa ma anche dematerializzata, -dispensazione dei presidi diabetici a 2 mesi, ma poi a 1 solo mese;
-Dpc da incrociare con piani Saniarp manco fossero passaggi di costellazioni nei segni zodiacali;
-e le ricette inviate via mail alla farmacia ma poi no solo al paziente;
-e il Dpc preso in carico dalla sua piattaforma, ma ora anche da scaricare su Sogei;
-i numeri, di dematerializzate, ma se è Dpc doppio numero con la lettera D;
– farmaco in dispensazione solo al distretto Asl, “ma come mi hanno detto che potevo venire in farmacia SOLO con il piano terapeutico”…
-ricette veterinarie elettroniche, cecati a trovare lotto e scadenza della confezione dopo aver incarrato il giusto codice a barra…
-farmaco in Dpc ma è mancante allora avvia la procedura in diretta ma combatti contro il tempo prima che dalla piattaforma Dpc ti arrivi il messaggio rosso : farmaco disponile!
-“no signora la ricetta bianca veterinaria del 1992 no, mi occorrono i codici della elettronica più il PIN! PIN???
-Ossigeno dematerializzata, blocca la ricetta, prendila in carico, attendi la bolla, recupera la bombola… uh il gorgogliatore!
-lotta con altre farmacie a chi prende più in carico ricette e non le sa LIBERARE.
-circolare Nota obbligatoria, forse si ma forse no;
-Colecalciferolo a tutti, ma poi non più a tutti;
-circolare “nel campo note va segnato Dpc in dematerializzate” ma anche no;
E DULCIS IN FUNDO: STUPEFACENTI, l’ultimo baluardo rimasto intoccato e classico di cui avevi la certezza ora anch’esso contaminato: DEMATERIALIZZATA SE DICITURA TDL se no in PUNIZIONE A RICALCO! Esiste ancora il ricalco!
MA NOI, in tutto ciò, il tempo di ascoltare il paziente e consigliargli il farmaco giusto, la sua dose, il meccanismo d’azione, confrontarci con lui, fare della farmacovigilanza, guardarlo negli occhi, dove lo troviamo se dobbiamo stare perennemente concentrati su CIRCOLARI, NOTE, DISPONIBILITA’, INCROCI, CONGIUNZIONI, SCATOLE E CAMPI RICETTE????
BASTA! Davvero basta, fate passare la voglia a chi FARMACIA L’HA SCELTO PER PASSIONE e non per ripiego di Medicina, chi ha studiato 5 anni tra CHIMICA,BIOLOGIA, FISIOLOGIA, FARMACOLOGIA, FARMACEUTICA, ANALISI, ANATOMIA… ed ora si ritrova ogni giorno a seguire le pratiche dell’esame di LEGISLAZIONE che era unico diviso in due moduli…
A STO PUNTO MI ISCRIVEVO A GIURISPRUDENZA! E che cavolo!
Paola Manfrino
L’APPELLO DEI BARDINETESI DI BUONA VOLONTA’:
“PER NON FAR MORIRE IL NOSTRO PAESE”
Le nuove ( o se volete ultime generazioni) non sanno o forse nessuno ha mai raccontato loro cos’era Bardineto nei tempi di guerra e cosa è stata dopo gli anni ’50 e ’60 quando ha ‘costruito’ il suo favoloso boom turistico, economico, immobiliare. Tra fatiche, sacrifici, orari di lavoro che non guardavano l’orologio, la pratica del risparmio e poter dare ai figli un avvenire. Gli antichi mestieri.
Bardineto dove sono parecchie le famiglie (anche se molti artefici e testimoni di quei tempi non sono più in vita) che hanno conosciuto gli anni d’oro, l’album di un paese in piena salute socio – economica. Non si doveva più migrare alla ricerca di lavoro. Anzi nella stagione estiva gli albergatori assumevano personale femminile proveniente dalla Sardegna.
Sicuramente la famiglia Manfrino è tra quelle che hanno onorato il paese, senza voler dare i voti e pagelle. Oggi papà Elio Manfrino e la moglie Flora curano, con sapienza e dedizione al lavoro, l’hotel Monte Carmo e Il residence Corriere. In cucina e ai tavoli si preparano ancora i menù genuini ricchi di sapore e buon profumo, senza il ricorso agli insaporitori chimici. Una clientela affezionata e che sa apprezzare.
Una realtà storica quella dei Manfrino, che alcune pubblicazioni raccontano, con l’albergo Delle Corriere, quell’insegna alla rovescia ideata dall’indimenticato albenganese Vittorio Fiori, pittore di talento e maestro di vita, ricco di estro. Gli anni che in trattoria, in osteria, dietro i fornelli non c’erano chef stellati, ma sapienti e laboriese cuoche che avevano imparato a cucinare da nonne e bisnonne. Basti pensare a Gina Manfrino con il Piccolo Ranch che richiamava una fiumana di buongustai, alle sorelle Angela e Piera che hanno rilanciato, a Calizzano, l’hotel ristorante Miramonti, oggi affidato alla seconda generazione.
BARDINETTO E LA STAGIONE ESTIVA
“Siamo pronti per ripartire dal 1 luglio vi aspettiamo Albergo Montecarmo e Residence Corriere”.