Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Loano, licenziato dal Comune
Sorpreso più volte al bar in orario di lavoro
Sinito ‘bibliotecario’ e ‘maestro’ musicista
Il caso a novembre, tutti sanno e Ivg tace


Dipendente comunale della Biblioteca Civica e ‘maestro’ musicista affermato, persona perbene e gioviale. Roberto Sinito, già vigile urbano, tra novembre  o dicembre dello scorso anno licenziato dal Comune. E’ stato ripetutamente sorpreso al bar, a sorseggiare una tazzina di caffè durante l’orario d’ufficio. Un’infrazione reiterata e a nulla sarebbero serviti richiami ed ammonimenti. Persino pedinato e fotografato più volte sul luogo del ‘delitto’ dalla Polizia locale.

L’intervallo musicale con Sinito, Merlo e Sciutto alla Biblioteca Civica di Loano
Nei locali della Biblioteca Roberto Sinito con Graziella Frasca Gallo, moderatrice e presentatrice negli appuntamenti letterari.

C’è da aggiungere che a Loano, a quanto pare, solo trucioli.it non era al corrente dell’accaduto. Quando pochi giorni fa abbiamo appreso la notizia casualmente per via di un post pubblicato su un social locale e cercato conferme, tutti si meravigliavano che non sapessimo.

Accade anche questo al vecchio cronista di provincia loanese. Dover scrivere, da volontari, una notizia di cronaca che tutti  sapevano, ma che nessuno aveva mai letto sui media locali.  Si aggiunga che l’autorevole Ivg.it ha una fonte diretta a Palazzo Doria, con l’addetto stampa. Neppure una breve ? Probabile non sia stata ritenuta una storia di interesse pubblico  e con un personaggio pubblico quale dipendente.

Era andata assai peggio al quel vigile urbano di Sanremo per anni nei guai e catapultato su tutti gli organi di informazione nazionale con l’accusa di aver timbrato il cartellino in mutande al Mercato dei Fiori di cui era il ‘sorvegliante,’ addetto, con abitazione nello stesso edificio. C’è voluto qualche anno perchè ‘avesse giustizia’:  accusato di assenteismo e assolto dal Gup Paolo Luppi perché “il fatto non sussiste”: apriva il mercato, poi metteva la divisa, “è lecito vestirsi in orario di lavoro”, dice la sentenza e non aveva arrecato danno alcuno.

Alberto Muraglia, questo il nome del vigile, era il responsabile dei controlli al mercato ortofrutticolo, finito pure agli arresti domiciliari. Le immagini della Guardia di Finanza lo mostravano mentre strisciava il badge in «deshabillé» o faceva compiere l’operazione di timbratura alla figlia. A gennaio del 2016 Muraglia aveva poi ricevuto la lettera di licenziamento del Municipio; attraverso il suo avvocato aveva presentato ricorso al giudice del Lavoro e nel frattempo aveva aperto una bottega per la riparazione di elettrodomestici nel centro della città.

Roberto Sinito, figlio unico di un apprezzato e compianto appuntato dei carabinieri della Stazione di Loano (impegnato soprattutto in lavoro d’ufficio), è un  vero personaggio in città e non solo. La sua passione per la musica e la chitarra, la sua disponibilità e gentilezza, humor, professionalità, al punto da essere chiamato ‘maestro’: l’hanno proiettato in decine di eventi anche importanti: dal Palco dei Giardino del Principe, agli intrattenimenti in piazza, agli incontri ed intervalli musicali durante la presentazione di libri e pubblicazioni, incontri letterari, Unitre, nei locali della Civica Biblioteca.

Per Sinito un incarico che risale agli anni ’90 quando la biblioteca ha cambiato tre volte sede. All’inizio si recava nella sede del Ramella (Residenza protetta ed ex ospedale di via Stella) a timbrare il cartellino e poi raggiungeva la Biblioteca che ora è nei locali rinnovati del Kursaal, sul lungomare di levante, ancora in centro storico. In precedenza, giovanissimo, era stato assunto nel corpo dei vigili urbani, poi la scelta di cambiare, scegliere il part time per dedicarsi alla sua ‘creatura musica’, la chitarra, l’hobby e non solo.

Non conosciamo come si sia esattamente arrivati al licenziamento, ovvero i vari passaggi diciamo burocratici, tra contestazioni e tempi tecnici.  Il dirigente di Sinito è il funzionario comandante della Polizia locale dr. Gianluigi Soro che è entrato nella stanza dei bottoni prima vincendo il concorso da vigile, fino a dirigente del personale. Si racconta che oltre al caffè, Sinito avesse l’abitudine, in orario d’ufficio, di varcare la soglia della panetteria Canepa per la focaccia mattutina. A cui si aggiungeva, pare di capire,  l’abituale capatina al bar. Sorpreso al banco e mai seduto al tavolo.

Tutti, dicevamo, a Loano sanno tutto, impossibile avere riscontri ufficiali in quanto ‘trattandosi di una vicenda strettamente personale il riserbo è doveroso’. In attesa di un ricorso al Giudice del Lavoro ? In attesa della procedura della conciliazione all’Ufficio provinciale del Lavoro, almeno questo è certo. Si aggiunga che in Comune opera un funzionario con autorità ‘anticorruzione’ e che pare scontato sia stato coinvolto, ovviamente non per una reato di corruzione.

Sta di fatto che per Sinito, oltre al licenziamento, è seguita la sospensione dallo stipendio. Un periodo difficile per lui;  per il coronavirus non si sono tenuti appuntamenti musicali, dunque una piccola fonte economica. Per fortuna che la moglie è dipendente comunale a tempo pieno (impiegata) e hanno casa in quel di Balestrino. Non sappiamo se sia scattata una segnalazione all’autorità giudiziaria in quanto verrebbe contestata la presunta truffa. Parrebbe che in totale i casi addebitati siano non meno di otto, anche in giorni immediatamente successivi.  E in alcune circostanze sia stata la stessa segretaria comunale (primo dirigente apicale) a rendersi conto che l’impiegato Sinito si recava dal panettiere e al bar.  E ancora, pare si sia fatto ricorso in un primo tempo alla ‘censura’, ma evidentemente non avrebbe dato i risultati. Al punto che vengono incaricati pure agenti della Polizia locale, con 5-6 controlli, con documentazione fotografica. Fino all’epilogo, il licenziamento. In attesa ora del responso della Commissione provinciale di conciliazione davanti alla quale, oltre a Sinito, figurano il segretario capo, dr.ssa Barbuscia ed il dirigente dr. Soro.

Ignoriamo se nelle more, il licenziato abbia deciso  di fare ricorso al Giudice del Lavoro. E quale sia la strategia difensiva consigliata da un legale di fiducia. Va da se che nessuno possa gioire, si aggiunga che il provvedimento di licenziare un dipendente, se la memoria non tradisce, non avrebbe precedenti nella storia più o meno recente del Comune; forse l’ultimo risale al breve periodo in cui fu sindaco – come lui stesso raccontava – il rag. Vignola. Ma possiamo sbagliare.

Pare meno comprensibile la cortina di riservatezza, non siamo in presenza di una denuncia penale per un reato infamante o meno che sia. Certo è un provvedimento grave che nessuno ha preso a cuor leggero, ma che di fronte al reiterare di un comportamento che sconfina nell’illecito e nel danno all’ente locale, ignorarlo sarebbe stato un pessimo esempio e una palese omissione di atti d’ufficio. Non trovandosi più sul posto di lavoro, non abbiamo avuto la possibilità di sentire – ammesso che voglia fare dichiarazioni in un momento delicato – Roberto Sinito.  Porte aperte ad ogni utile chiarimento, se necessario. Ma tacere queste notizie è un venir meno alla corretta informazione e non è esaltante sapere che dei giornalisti si sono autocensurati, avendo, tra l’altro, anche la possibilità della fonte diretta.

Una scuola di giornalismo in cui non ci riconosciamo, anche se, a quanto pare, è quella che, in loco, ha più successo, più lettori, più credibilità. Punto di riferimento per maggioranza e minoranza, sindaci ed assessori. Ma forse nel Palazzo è successo altro che merita di essere raccontato ai cittadini. E che coinvolge un dirigente apicale e un consigliere comunale, questione edilizie assai delicate. Conflitti di interesse. Non briscolette. Non ci resta che approfondire per quanto ci sarà possibile per non essere complici di omertà diffusa e praticata a destra e manca.

Luciano Corrado

 


L.Corrado

L.Corrado

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